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Presepe Vivente a San Giovenale, la grande bellezza in quella grotta

mercoledì 6 gennaio 2016
di Davide Pompei
Presepe Vivente a San Giovenale, la grande bellezza in quella grotta

Vivente, il presepe. Vivificante, l'annuncio. Vivo, l'invito. Esteso non solo a credenti e turisti distratti. In cerca di eventi da immortalare, suggestioni da vivere o significati di cui riappropriarsi. All'ombra remota di una chiesa come San Giovenale, con le antiche grotte del suo giardino - eretto a luogo del cuore FAI, dove in tanti sognano di vedere presto realizzato il progetto dell'orto medievale - a far da quinte naturali, in uno spazio sospeso e un tempo rarefatto.

Le fiaccole accesesi nel pomeriggio di Santo Stefano, sfidando qualche incertezza meteorologica mercoledì 6 gennaio tornano a illuminare il secondo appuntamento della terza edizione. L'orario di apertura è anticipato alle 17.45-18, così da creare meno fila al cancello d’ingresso. Quest’anno i Re Magi partiranno dalla Torre del Moro e, attraversata Piazza della Repubblica, faranno il loro arrivo al presepe intorno alle 18.30. Sarà, questo, l’inizio della piccola rappresentazione - libero l'ingresso, benefico il ricavato dei contributi - inserita nel contesto de "La Natività ad Orvieto" che si concluderà nell’arco di un’ora e comunque entro le 20. Concepita come percorso, non vuole essere una ricostruzione storica ma sostenuta fin dal suo nascere dal desiderio di "far assaporare l’essenza del Natale, vuole con semplicità e gioia gridare l’annuncio della salvezza".

Più articolato l'itinerario, più ordinato lo svolgimento, più partecipato l’evento. Tra i triplicati visitatori, anche il sindaco Giuseppe Germani e il vescovo Benedetto Tuzia. Poche, le pretese. Grandi, le attese. Coesa, la rete creata dal Comitato di San Giovenale, dall’associazione "Comitato Cittadino dei Quartieri" e dal Gruppo Scout di Orvieto. Forte, la partecipazione interiore. Grande, la bellezza di una grotta che "accoglie tutti con Amore". Con musiche dolcissime che si alternano a cornamuse, voci narranti e cori di adulti e bambini. Oltre cento - e una stella in più -, i figuranti in costume. Meno di cinque, gli organizzatori volontari.

"Scendere, camminare attraverso il percorso, immersi nel rumore del vissuto di un tempo - spiega Anna Donatelli - significa arrivare alla grotta come spettatore e scoprire che si è lì, oggi come allora, di fronte alla Vita che nata ci parla, ci invita a gioire, a sperare e ad alzare lo sguardo verso il Mistero. Significa fare spazio al Silenzio, a Gesù che nasce in una grotta fredda, umile, povera. A Gesù che nasce per Amore e per ognuno di noi. Tutto, oggi come allora, ci provoca e ci interpella, ci tocca e ci coinvolge. In una notte, quella notte, intorno alla grotta, tutto tace: Gesù nasce! In quel silenzio, mettendoci in ascolto…si fa più chiaro che in quella grotta, non c’è miseria ma povertà, tutto è Essenziale.

La miseria degrada, la povertà educa e in quella grotta l’amore e la tenerezza scaldano, la madre ama, lo sposo accoglie e custodisce la propria famiglia. Insieme, uniti, nella difficoltà, in terra straniera, nella povertà delle cose, sperano certi della promessa ricevuta. Questo vuole essere il messaggio del Presepe! Questo il desiderio che lo sostiene e lo anima ancor di più in questo tempo di incertezze, confusione, drammi, vissuti e macerati in ogni parte del mondo. Questo è l’augurio di chi, gratuitamente e con gioiosa fatica, cercherà di realizzare il presepe".

'Se il mondo vorrà ancora uomini liberi - scriveva don Primo Mazzolari - se vorrà uomini giusti, se vorrà avere uomini che sentono la fraternità, bisogna che noi non dimentichiamo le strade del presepio'. Un grazie sentito, perciò, a tutti coloro che hanno collaborato e collaboreranno alla realizzazione e a quanti, gratuitamente e con gioia, come protagonisti e/o spettatori, vivranno questa terza edizione nello spirito del dono reciproco".