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"L'integrazione possibile, la convivenza necessaria, valori e prassi per nuove comunità"

giovedì 14 maggio 2015
"L'integrazione possibile, la convivenza necessaria, valori e prassi per nuove comunità"

Di "Integrazione possibile, convivenza necessaria, valori e prassi per nuove comunità" si è trattato giovedì 14 maggio, in un incontro organizzato dalla Cisl in collaborazione con la Cisl scuola e la zona di Perugia, dall’Anolf Umbria e dall’Acli Umbria.

Ai lavori, che si sono tenuti presso la Provincia di Perugia e coordinati dal professor Pierluigi Grasselli, sono intervenuti il professor Roberto Segatori, il rettore dell’Università per stranieri di Perugia Giovanni Paciullo, il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra, il vice presidente regionale Acli Umbria Ladis Kumar Antony Xavier, l’assessore comunale di Perugia Edi Cicchi, la dirigente scolastica dell’istituto Orfini di Foligno Mariarita Trampetti, il direttore de “La Voce” don Elio Bromuri, l’Imam della moschea di Perugia Abdelqader Mohamed. A concludere i lavori il presidente Anolf nazionale Saady Mohamed.

“Tenere alta l’attenzione sulla questione dell’immigrazione, soprattutto alla luce delle nuove difficoltà che si registrano nelle scuole e nei luoghi di lavoro in termini di integrazione tra i più giovani. Anche tra gli immigrati di seconda generazione”. Questa la principale motivazione che ha spinto il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra a promuovere un incontro che, come ribadito a più riprese dai relatori e introdotto puntualmente dal professor Roberto Segatori, dovrebbe essere uno dei tanti. Da fare spesso e a tutti i livelli, coinvolgendo più soggetti possibili, promuovendoli tra i cittadini e impegnando le istituzioni.

Perché conoscere permette di non avere paura e, soprattutto, diventa uno strumento di consapevole appello agli amministratori e alla politica più in generale. Ciò per lavorare concretamente a una questione che non deve trovare soluzioni partendo dalle domande sbagliate. E allora i primi passi devono essere fatti in termini di conoscenza e confronto, tenendo vivo l’interesse su problemi che non devono perdere di vista concetti chiave come la solidarietà e la centralità della persona in un mercato sempre più globalizzato e dove il sistema valoriale pende sul parametro dell’economicità.

A ribadire un secco no a scelte che si basino solo sul piano commerciale il vice presidente regionale Acli Umbria Ladis Kumar Antony Xavier, che ha sottolineato l’importanza della valorizzazione della persona nella famiglia e nella comunità. Ad entrare nello specifico sulla questione delle seconde generazioni di immigrati in Italia è stato il presidente Anolf nazionale Saady Mohamed, che ha ribadito l’esigenza di una forma di interazione con l’altro e non di integrazione, spiegando che altrimenti si parte già da un concetto di esclusione.

Dai lavori, quindi, sono emerse due strade da percorrere e da sviluppare in contemporanea: da una parte l’aspetto normativo, che trova legittimazione nella Costituzione, che deve favorire un dialogo che rimetta al centro della discussione la persona e non le esigenze del mercato globalizzato; dall’altra quella culturale che arriva ad investire anche la sfera valoriale e religiosa.

In quest’ultimo processo, oltre alle famiglie si pongono come soggetti protagonisti le scuole e le università. In un contesto, quello dell’istruzione, che avrebbe bisogno di maggiori investimenti finalizzati al rinnovamento e quindi alla realizzare di progetti inclusivi. Progetti che devono comprendere maggiormente gli interscambi culturali e la possibilità da parte dei giovani di mettersi concretamente a confronto con realtà diverse e anche lontane dal proprio modo di pensare. In una scuola sempre più multietnica, che non deve essere concepita come un limite ma come una ricchezza.