sociale

Il dialogo delle nuvole. Claudio Ferracci e l'arte del fumetto

domenica 11 gennaio 2015
di Livia Di Schino
Il dialogo delle nuvole. Claudio Ferracci e l'arte del fumetto

L’Alto Orvietano l’ha conosciuto nel suo dialogo con i bambini, sereno e appassionante insegnamento rivolto ai più piccoli, in occasione della prima edizione del #Paf!! – Photo&Art Festival. E proprio lui, nel corso della conferenza stampa perugina di sabato 10 gennaio, organizzata dall’associazione culturale che presiede, ossia l’ Umbria Fumetto che gestisce la Biblioteca delle Nuvole, e dal Gruppo di Disegnatori Umbri “Fumettisti su Rai3” ha lanciato l’appello alle associazioni mussulmane. Claudio Ferracci ha aperto le porte del mondo del fumetto anche ai loro figli che, assieme a tutti gli altri, sono stati chiamati a far parte dei corsi di tecnica del fumetto. Questo nella ferma condanna di tutte le forme di integralismo, intolleranza, imposizione e violenza.

Claudio Ferracci, nel suo intervento dove ha sottolineato l’importanza e il ruolo della satira, ha trattato di dialogo e di integrazione, sottolineando che quello che è successo “a colleghi più famosi”, alla redazione del settimanale Charlie Hedbo -vicenda nella quale lo scorso 7 gennaio sono state uccise 12 persone- non deve indurre a fare il gioco dei terroristi. E quindi, con la proposta promossa nel corso della conferenza stampa, la società civile, con il mondo dell’associazionismo, tenta di andare oltre la politica e di fare un passo avanti. In un ambiente culturale, quello del fumetto, che prima di tutto per molti significa aggregazione. Un luogo, la Biblioteca delle Nuvole di Perugia, sempre più frequentato anche da stranieri, come alcuni cinesi che attraverso i fumetti sono entrati in contatto con la lingua italiana.

Nell’osservare le prolifiche mani di alcuni vignettisti e personaggi noti in questo ambiente – seduti accanto a Claudio Ferracci c’erano infatti Ulderico Sbarra, David Grohmann, Moreno Chiacchiera e Francesco Biagini - impegnati nella realizzazione di immagini nel fluire delle dichiarazioni di Ferracci, era possibile ricordare l’ancora acerbo impegno e la sincera passione di quei bambini dell’Alto Orvietano che lo scorso settembre, nel corso del Photo&Art Festival, disegnavano seguendo il suono della sua voce. Imparando, in questo modo, a realizzare un’immagine. Universalmente comprensibile e di senso compiuto.

Gli stessi giovani che, terminato il pomeriggio formativo, hanno chiesto di ripetere l’esperienza. Una delle proposte artistiche che gli organizzatori dell’evento culturale auspicano di poter far rivivere ai piccoli disegnatori anche nella seconda edizione del #Paf!!, cercando di arricchire la formazione anche in termini di consapevolezza delle potenzialità comunicative dell’arte del fumetto e dell’immagine più in generale. Un’arte che si basa essenzialmente su una matita, qualche pennarello e… su tecnica, tanta creatività e libertà di espressione.

Proprio come ha dimostrato, a margine della conferenza stampa, Sudario Brando – altro volto noto del #Paf!! presente all’iniziativa perugina assieme a Marco Cannavò - al quale è stato chiesto di esprimere la propria idea. Naturalmente con una vignetta e in un’atmosfera di eloquente silenzio, in pochi brevi istanti e semplici tratti, ha sintetizzato quello che per la maggior parte delle persone sarebbe stata un’articolata esposizione.