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Anddos: "Orvieto città modello di civiltà e democrazia dei diritti"

mercoledì 19 novembre 2014
Anddos: "Orvieto città modello di civiltà e democrazia dei diritti"

L'Associazione Nazionale ANDDOS rivolge il proprio apprezzamento e sostegno al Consiglio Comunale di Orvieto che ha ha dato lezione di democrazia dei diritti, bocciando la mozione della “famiglia naturale”, così carica di pericolosi rigurgiti omofobici.

“Orvieto città modello dell'Umbria – sottolinea il Presidente Marco Canale – ed esempio per tutti gli altri Comuni d'Italia che non hanno ancora approvato il registro delle Unioni Civili. Come già stabilito dalla Suprema Corte, un minore può crescere in modo equilibrato anche in una famiglia omosessuale perché si tratta solamente di un "mero pregiudizio" sostenere che "sia dannoso per l'equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale”.

Non solo non sussistono certezze scientifiche che possano avvalorare tali pregiudizi discriminatori, ma in realtà ci sono tanti studi, provenienti anche da Oltreoceano, che dimostrano come l'orientamento sessuale all'interno di una coppia non condiziona in alcun modo la crescita di un bambino che ha necessità di amore e affetto. La nostra Associazione conta attualmente 61 circoli in tutta Italia: i nostri 111.460 associati intendono ribadire l'importanza del contrasto a qualsiasi forma di discriminazione da orientamento sessuale.

Le istituzioni e i singoli partiti, anziché perdere tempo prezioso per tentare di approvare mozioni inopportune, devono entrare nelle scuole ed informare i più giovani su come combattere tutte le discriminazioni, devono promuovere lo sviluppo della personalità dell'individuo nella società abbattendo ogni forma di pregiudizio. Semplicemente educando alle differenze. Soprattutto tra i giovani. Perché lottare contro l'omofobia significa lottare contro ogni tipo di discriminazione: la nostra Associazione è impegnata quotidianamente in una battaglia di civiltà, cultura, intelligenza, rispetto ed educazione”.


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