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Ricordo di Angelo Costanzi. Così la cerimonia al Museo Greco

giovedì 28 marzo 2013
di Pier Giorgio Oliveti e Valentino Filippetti, ANPI di Orvieto
Ricordo di Angelo Costanzi. Così la cerimonia al Museo Greco

Dei quasi 200 deportati politici dall'Umbria nei campi di concentramento nazisti, i famigerati Konzentrationslager, l'82-85% non fece più ritorno. Tra questi vi fu Angelo Costanzi, di professione mosaicista, dipendente dell'Opera del Duomo di Orvieto. Lo ha spiegato Aldo Pavia, Vicepresidente ANPI Roma e Consigliere ANED, durante l'incontro avvenuto ad Orvieto il 28 Marzo scorso a seguito della posa della Pietra d'inciampo per Angelo Costanzi, al Museo Greco.

L'iniziativa è stata organizzata dall'ANPI di Orvieto, in collaborazione con il Comune e l'Opera del Duomo: "Abbiamo voluto colmare finalmente una lacuna in ambito locale - ha spiegato il presidente dell'ANPI Orvieto, Pier Giorgio Oliveti - per far ricordare a tutti il sacrificio non inutile di Angelo Costanzi, un uomo per bene come tanti, un patriota nato ad Orvieto, che aveva come unica "colpa" quella di essere un antifascista. Memoria e coerenza sono i tratti distintivi di un'esperienza di vita che oggi è un potente esempio per le nuove generazioni, un antidoto al pressapochismo e all'indifferenza che stanno minando la stessa convivenza civile e l'impianto della nostra Costituzione nata dalla Resistenza".

Per questo l'ANPI di Orvieto ha deciso di porre una piccola "PIETRA DI INCIAMPO" come ce ne sono altre 30 mila in tutta Europa, un "sanpietrino" speciale, davanti alla sua casa, in via dei Magoni al numero 20, in pieno centro storico. Nello stesso luogo il Comune di Orvieto rappresentato dal Sindaco, Antonio Concina, e dal Presidente del Consiglio Comunale, Marco Frizza, ha apposto una lapide in memoria del concittadino deportato a Mauthausen il 13 gennaio del 1944 e morto nel sottocampo di Ebensee il 28 Aprile dello stesso anno.

La cerimonia commemorativa ha visto la partecipazione di Chiara Costanzi, nipote di Angelo, che ha ricordato con commozione la figura dello zio, uomo sensibile e dal raro spessore artistico, da sempre impegnato in campo sociale e politico contro la dittatura nazi-fascista, che a soli 36 anni morì ai lavori forzati nelle cave di granito in Austria. Ambra Laurenzi, accompagnata dalla madre, l'ex deportata a Ravensbruek, Mirella Stanzione, ha testimoniato tra l'altro l'urgenza e la necessità di trovare nuovi linguaggi e modalità per comunicare ai giovani i valori del sacrificio di tanti deportati politici che rischiano l'oblio. Il Prof. Giuseppe Della Fina ha portato le copie di due delibere dell'Opera del Duomo di Orvieto, con cui nel settembre 1937 - un anno prima delle Leggi Razziali - il Comitato direttivo licenziava Angelo Costanzi e poi, soli quaranta giorni dopo, lo riassumeva ritornando sui propri passi con un evidente atto di coraggio politico. L'avvocato Valeriano Venturi, past president dell'Opera del Duomo, ha messo in evidenza lo spessore umano e caratteriale del giovane artigiano-artista Angelo Costanzi, che per la sua competenza aveva saputo farsi spazio nell'ambiente delle maestranze più qualificate a disposizione del Duomo d'Orvieto. Al termine l'Assessore del Comune di Orvieto, Marco Marino, ha presentato un nuovo spettacolo teatrale "Frammenti d'un mosaicista morto dal freddo", un'opera dedicata ad Angelo Costanzi che andrà in scena al Teatro del Carmine di Orvieto in prima assoluta il 25 Aprile prossimo. Curata da Giuseppe Baiocco, con Andrea Brugnera, la regia di Maurizio Panici e le musiche originali di Sandro Paradisi, la proposta teatrale è parte di una trilogia "del mondo storto", in cui l'autore ha registrato storie di guerra e di sopraffazione, poesia e cruda realtà.

Chi era Angelo Costanzi

"COSTANZI ANGELO nato a Orvieto (Terni) il 9.1.1908.
Figlio di fu Ulisse e fu Montanarucci Giuliana, dom. a Orvieto, mosaicista, celibe.
Arrestato il 20.12.1943 da agenti P.S. Porta Pia entrato Regina Coeli il 22.12.1943,
matr.n.13363, per disposizione Questura Ufficio Politico. Il 4.1.1944 "richiesto questura". 
Deportato e immatricolato a Mauthausen il 13.1.1944 con il n.42060. Deceduto a Ebensee il 28.4.1944." Classe 1908, mosaisicista, fu arrestato il 20 dicembre 1942 e denunciato al Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato: "con il gruppo comunista intellettuali ed operai cercava di fare proseliti presso le officine Breda in collegamento con Scintilla ed elementi di Italia Libera. Liberato dopo il 25 luglio 1943. Costituente e componente del gruppo autonomo "Scintilla" che all'indomani della battaglia di Porta San Paolo(10 settembre), diede vita al Movimento Comunista d'Italia "Bandiera Rossa". Il freddo 13 gennaio del 1944 passò per l'ultima volta in treno davanti alla sua città natale, alla volta di Mauthausen. Morì dopo tre mesi.

Le Pietre d'inciampo (ted. Stolpersteine)

Sono una iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig in memoria di cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. L'iniziativa è partita nel 1995 a Colonia. Materialmente, la memoria consiste in una piccola targa d'ottone della dimensione di un sampietrino (10 x 10 cm.), posta davanti alla porta della casa in cui abitò il deportato, sulla quale sono incisi il suo nome, l'anno di nascita, la data e il luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta, per ricordare chi si voleva ridurre soltanto a un numero. Un inciampo non fisico, dunque, ma visivo e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino.


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