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Fondo Anticrisi Chiese Umbre: aiutate 1292 famiglie in crisi economica. 116 a Orvieto

giovedì 21 giugno 2012
Fondo Anticrisi Chiese Umbre: aiutate 1292 famiglie in crisi economica. 116 a Orvieto

Raccolti quasi 2.5 milioni di euro e aiutate oltre 1290 famiglie in difficoltà per via della crisi economica. Sono questi i numeri del Fondo Anticrisi messo a disposizione dalle Chiese Umbre e proveniente da tre distinte raccolte che sono parite da marzo 2009.

Il vescovo mons. Vincenzo Paglia, presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu), è entusiasta sull'aggiornamento dei dati del "Fondo di solidarietà delle Chiese umbre" a tre anni dall'inizio della sua operatività, istituito dalla Ceu nella primavera-estate del 2009 con l'erogazione dei primi aiuti alle famiglie in difficoltà che avevano perso il lavoro e senza alcun ammortizzatore sociale: "Sono molto lieto che l'iniziativa promossa dalla Conferenza episcopale umbra abbia coinvolto davvero e in maniera sorprendente e capillare l'intera società umbra, che manifesta un'Italia bella, solidale, dando speranza in un momento particolarmente difficile. Certamente, questa "piccola-grande" iniziativa è una straordinaria rete che aiuta a salvare per le sue modalità di erogazione, creando un rapporto diretto e non anonimo con le famiglie in difficoltà, il tessuto della società della nostra regione".

Basti pensare che fino al 6 giugno 2012 i nuclei familiari sostenuti dal "Fondo" sono stati 1.292 nelle otto diocesi dell'Umbria: 109 ad Assisi, 132 a Città di Castello, 114 a Foligno, 52 a Gubbio, 116 ad Orvieto, 392 a Perugia, 140 a Spoleto e 237 a Terni.

Famiglie per le quali sono stati impegnati complessivamente 2.138.700,00 euro, grazie alla somma raccolta per il suddetto "Fondo" che ammonta a 2.466.651,55 euro, frutto di tre distinte raccolte (marzo 2009-maggio 2010; giugno 2010-settembre 2011; ottobre 2011-giugno 2012).

Le famiglie aiutate hanno ricevuto singolarmente contributi mensili di 250-300 euro (in media) per un periodo non inferiore a tre mesi con possibilità di rinnovo del contributo e a richiedere quest'integrazione sono stati 245 nuclei familiari.

Ad oggi la disponibilità del "Fondo" è di 327.951,55 euro, che dovrebbe garantire la continuazione della sua operatività per tutto il 2012, in base all'attuale trend di domande accolte e relative assegnazioni di contributi da parte del "Consiglio di gestione" del "Fondo" su segnalazione di ciascuna delle otto "Commissioni diocesane di solidarietà". Dall'estate 2009 a tutt'oggi queste "Commissioni" hanno ricevuto e visionato migliaia di domande che sono state ritenute dai ricercatori dell'Aur (Agenzia umbra ricerche) e dell'Osservatorio sulle Povertà (organismo promosso dalla Ceu e dalla Giunta regionale nel 1995) "interessanti fonti inedite di studio" del complesso fenomeno delle povertà in Umbria, che vanno ad integrare i dati statistici ufficiali.

"I dati del "Fondo di Solidarietà delle Chiese umbre" contribuiscono molto a dare il polso della situazione". A sostenerlo è il prof. Paolo Montesperelli, sociologo e membro dell'Osservatorio sulle Povertà, a inizio stesura del "V Rapporto sulle povertà in Umbria", che sarà pubblicato in autunno. Per Montesperelli il contributo della Caritas, nella stesura di ogni Rapporto: "E' fondamentale prima di tutto dal punto di vista metodologico, ma anche di apporto di esperienze, di spirito. Metodologico nel senso che la Caritas per l'attività provvida che svolge è una realtà che detiene una marea di dati molto interessanti, che andrebbero valorizzati al massimo, anche nell'interesse della Caritas stessa, oltre che naturalmente della comunità. E poi tutta l'esperienza della Caritas, il suo vissuto, le sue "antenne" fortemente radicate nel sociale sono indispensabili".

L'obbiettivo del "Fondo di solidarietà" non si limita alla semplice erogazione di contributi economici, ma vuole essere un richiamo alle coscienze e soprattutto, un segnale per invitate tutti alla necessità di cambiare gli stili di vita, oggi volti troppo spesso allo spreco, al lusso sfrenato, all'accumulo. Occorre tornare a modalità di vita più rispettose della sobrietà, della modernizzazione, della capacità di accorgersi dei bisogni altrui; stili che possano fare spazio nei cuori alla solidarietà ed emarginare l'indifferenza. Testimonianza dell'importanza anche educativa alla solidarietà che il "Fondo" contribuisce a promuovere, giunge dal gesto di circa 40 famiglie aiutate che una volta superate le difficoltà economiche (grazie al lavoro ritrovato) hanno tempestivamente comunicato la loro nuova situazione, così da rinunciare al sostegno del "Fondo" a favore di altre famiglie.

Dall'aggiornamento dei dati del "Fondo di solidarietà" (consultabile nei dettagli nella sezione "In Evidenza" del sito www.chiesainumbria.it) si evince che dei circa 2 milioni e mezzo di euro raccolti oltre la metà (1.257.379,00) sono pervenuti dalla Consulta delle Fondazioni Casse di Risparmio dell'Umbria (Città di Castello, Foligno, Orvieto, Perugia, Spoleto e Terni e Narni) e da istituti di credito (Banca Popolare di Spoleto e Casse di Risparmio di Città di Castello, Foligno, Spoleto e Terni e Narni) e più di un terzo (769.811,00) dalle tre collette delle diocesi umbre di marzo 2009, giugno 2010 e dicembre 2011, che hanno riguardato oltre 600 parrocchie coinvolgendo gli stessi parroci, i vescovi e comunità religiose."