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Benzil Penicillina Benzatinica, farmaco salvavita, introvabile. Una famiglia orvietana lotta per il proprio bambino

mercoledì 11 gennaio 2012
di Monica Riccio
Benzil Penicillina Benzatinica, farmaco salvavita, introvabile. Una famiglia orvietana lotta per il proprio bambino

Come è possibile che un farmaco salvavita che fino allo scorso giugno era in classe A e costava circa 2 euro a fiala, oggi non sia più disponibile, anzi sia, a detta della azienda farmaceutica produttrice, non più in produzione? E' la storia della Benzil Penicillina Benzatinica (U.I. 600.000 e U.I. 1.200.000), prodotta da Biopharma, farmaco oggi introvabile.

La Biopharma, però, a quanto pare, ha regolarmente in produzione e in commercio in fascia C un altro farmaco, con lo stesso principio attivo, venduto pronto all'uso in una siringa pre-dosata al prezzo di circa € 24, tutti a completo carico del cittadino. La questione è ben nota alla AIFA - Agenzia Italiana del Farmaco alla quale il 23 novembre scorso si è rivolta l'Associazione Altro Consumo, attraverso una lettera a firma dell'avvocato Marco Pierani, responsabile delle Relazioni con le Istituzioni.

"Sarebbe interessante scoprire come mai un farmaco ritenuto "salvavita" non sia più fornito dal SSN - scrive Altro Consumo - altrettanto interessante sarebbe comprendere chi, e perché, ha autorizzato la Biopharma a moltiplicare il prezzo per 10 solo per aver disciolto la polvere nel solvente ed inserito il tutto in una siringa da 10 centesimi."

Ma all'AIFA ha scritto, il 29 novembre scorso, anche Valentino Valentini, orvietano 44enne, padre di un bambino che è in terapia con il farmaco in questione. "Sono il padre di un bambino di 8 anni che due anni fa ha contratto la malattia reumatica da streptococco ed è attualmente in terapia con la Benzil Penicillina Benzatinica Biopharma, una puntura da fare ogni 21 giorni fino ai 18 anni di età" - spiega Valentini in una lettera aperta inviata alla nostra redazione.

La febbre reumatica è una malattia dell'età scolare che interessa i giovani fino ai 25 anni. E' rara prima dei 3 anni e più dell'80% dei pazienti ha tra i 5 e i 19 anni. Possono verificarsi delle recidive se non ci si attiene ad una profilassi antibiotica permanente. La malattia reumatica cardiaca è la lesione permanente del cuore causata dall'infiammazione dovuta alla febbre reumatica: i problemi si manifestano con maggior frequenza nella valvola che divide le due camere destre del cuore (valvola mitrale), ma possono essere colpite anche le altre valvole.

"La Benzil Penicillina Benzatinica prodotta da Biopharma è oggi introvabile - aggiunge Valentini - le farmacie mi confermano che il medicinale è fuori produzione. Questo farmaco (salvavita) era inserito nella fascia A del prontuario e costava circa 2 euro. Adesso in commercio, con quel principio attivo, c'è solo un farmaco di fascia C che costa circa 24 euro, tutti a nostro carico (sono circa 500 euro all'anno). Sono siringhe pre-riempite che solidificano subito e sono oltremodo dolorosissime. Perché, allora, un farmaco essenziale come la benzilpenicillina benzatinica non è più in fascia A? - chiede Valentini.

"Tornando alla reperibilità del farmaco all'estero (Svizzera, San Marino) - aggiunge Valentini, - sono disponibili le fiale dello stesso farmaco chiamato Extencilline prodotto dalla Sanofi Aventis ma non sono commercializzate in Italia. C'è poi un altro prodotto acquistabile in Svizzera chiamato Pendysin 1,2 Mio I.E. Tale farmaco pur costando come la nuova Benzilpenicillina ha il vantaggio che è facilissima da praticare (non si inceppa mai ed è molto liquida) e contiene anche un leggero antidolorifico che la rende adatta ai bambini piccoli."

In Inghilterra, per fare un esempio, una fiala di Benzylpenicillin 600mg costa 46p (di sterlina), 1.2gr costa 92p. Esiste pure il GP-pack (pacco per il medico di medicina generale, con la siringa e soluzioni incluse) e questo costa £1.90.

Il Direttore Generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco, Guido Rasi, in settembre, sempre sullo stessa vicenda segnalata da Altro Consumo, aveva replicato ad un lettore al Corriere della Sera on line che "L'AIFA ha fatto tutto quanto in suo potere per rendere disponibile sul mercato il farmaco" e "che l'AIFA, le sue Commissioni e il Ministero della Salute stanno lavorando con impegno per risolvere definitivamente la questione di questo farmaco salvavita"

"Ora io - dice Valentini - e molte altre persone vorremmo sapere se questo impegno sia arrivato a qualche conclusione perché i bambini e i pazienti in generale non hanno molto tempo tra una puntura ed un'altra che viene fatta ogni 21 giorni ed i disagi di cui parla il Direttore non sono ulteriori ma costanti e debilitanti per i pazienti e per loro familiari."

Le richieste di questo nostro concittadino ci sembrano sacrosante. Se di farmaco salvavita si tratta non è ammissibile che il SSN non abbia al suo interno un prodotto in fascia A. Purtroppo a fare le spese di un sistema sanitario troppo spesso orientato più al commercio e al profitto che al benessere dei pazienti sono le famiglie italiane come quella di Valentini. Famiglie spesso con anziani, bambini o disabili, le cui vite sono legate alla produzione di un farmaco, al fluttuare delle classi del farmaco stesso nel prontuario nazionale, a spese e incombenze spesso troppo grandi da affrontare.

Ci auguriamo che la vicenda possa avere presto una felice conclusione.