sociale

Pieno organico, efficienza, collaborazione, apertura ai cittadini: a piene vele Il Tribunale di Orvieto sembra non correre più rischi

mercoledì 16 febbraio 2011
di laura
Pieno organico, efficienza, collaborazione, apertura ai cittadini: a piene vele Il Tribunale di Orvieto sembra non correre più rischi

Presenza istituzionale in massa, da parte dei sindaci del comprensorio o di loro fiduciari, delle forze dell'ordine e di un buon numero di avvocati per l'incontro annuale con la popolazione che si è tenutocon il Presidente del Tribunale Dott. Edoardo Cofano e con il Procuratore della Repubblica di Orvieto Dott. Francesco Novarese. Meno massiccia la presenza dei cittadini, con i quali invece il Presidente e il Procuratore vorrebbero dialogare maggiormente, ma comunque un'occasione - grazie alla presenza dell'informazione locale e di chi dei cittadini è espressione, i Sindaci - per comunicare alla popolazione le principali problematiche e come il Tribunale e la Procura operano.

Un Tribunale piccolo, quello di Orvieto, che estende il suo potere giurisdizionale fino a Città della Pieve; e se per vari anni le piccole dimensioni lo hanno messo più volte a rischio di chiusura - circostanza di cui ultimamente non si parla più e che, ottimisticamente, si dà per rientrata - è pur vero che presenta i vantaggi di organizzazione, comunicazione e collaborazione che le misurate dimensioni permettono. Non sono lunghi, ad esempio, i tempi di archiviazione dei procedimenti, che si attestano sui quaranta giorni, e vengono sbrigati in quattro mesi circa la maggior parte dei rinvii a giudizio; molto pochi i procedimenti che durano da quattro mesi a un anno. Ma se non ci sono problemi nel penale, come ha spiegato il Presidente Edoardo Cofano bisognerebbe invece diminuire quelli delle cause civili, dato che la durata massima per il giudizio di primo grado dovrebbe essere di tre anni, mentre ci sono ancora venti cause iniziate nel 2011, per undici delle quali è imminente la chiusura.

Per quanto riguarda il trand dell'attività giudiziaria, sono in fase decrescente le pendenze nel settore civile, 689 a fine dicembre 2010, a fronte delle 759 del 2009; resta stabile il numero delle sentenze, 296 come lo scorso anno; 145 le istanze di fallimento, a testimonianza della difficile situazione dell'economia; costanti lavoro e previdenza, in aumento le esecuzioni mobiliari e immobiliari. Non mancano alcune questioni più delicate del quale il Tribunale si deve occupare, dove è determinante anche il ruolo dei servizi sociali, come l'applicazione del recente istituto dell'amministrazione di sostegno, i trattamenti sanitari obbligatori, le interruzioni di gravidanze di minori.

Tra i problemi che il Tribunale si trova ad affrontare, il Presidente ha messo in evidenza il supporto che, in virtù dell'equa riparazione, viene dato, due settimane al mese con la presenza di due giudici, alla Corte d'appello di Perugia, fatto che aggrava ulteriormente il lavoro dei giudici orvietani; l'istituto del giudice di pace da tempo in regime di proroga, in quanto affidato a due giudici onorari la cui nomina viene prorogata di scadenza in scadenza; il problema degli archivi dei registri di stato civile: in parte presso il Palazzo di Giustizia dove si dovrebbe provvedere, per le stanze che li ospitano, a lavori per la normativa antincendio, e in parte presso alcuni locali della ex Piave, dai quali bisognerebbe trasferirli altrove, perché talmente degradati da aver determinato il recente rifiuto del personale del Tribunale di accedere agli stessi. Esigenza, quest'ultima, prontamente raccolta dal Sindaco Concina che, fino ad oggi all'oscuro del problema, ha assicurato una personale visita sul campo e la ricerca di una soluzione.

Dal punto di vista dell'organizzazione, migliorata l'informatizzazione dell'ente, con la possibilità per gli avvocati di collegarsi dai loro studi alla cancelleria civile per seguire online lo stato del processo: oltre la metà degli avvocati possiede già la smart card per l'accesso e presto la novità sarà a pieno regime, così da permettere uno snellimento dei tempi dedicati a questo compito dalla cancelleria.

Ma il Presidente Cofano e il Procuratore Novarese guardano a un'informatizzazione ben più incisiva e utile dei servizi del Palazzo di Giustizia, con la possibilità del rilascio online dei certificati, della consultazione delle pratiche e dell'acquisizione della modulistica. Sogno che potrebbe essere realizzato grazie a 200 mila euro ottenuti dal Ministero di Giustizia, dietro presentazione di un progetto per le cosiddette "Best practices", anche se si tratterà di vedere se, dallo stesso Ministero - che è intenzionato a dare indicazioni univoche per tutte le realtà nazionali - questo sarà permesso o se bisognerà dirottare il finanziamento verso altri obiettivi.

Continua, pur se meno assiduo, il rapporto con le scuole, a cui Presidente e Procuratore attribuiscono molta importanza, e è stato svolto in collaborazione con l'Ordine degli avvocati, un importante e utile convegno sulla Mediazione conciliativa che, grazie all'attualità del tema e all'importanza dei relatori, ha avuto un notevole successo di gradimento e di pubblico dedicato.

Il Procuratore Francesco Novarese ha messo in evidenza come ci sia un decremento rispetto al Giudice di pace, segno evidente che il 10bis non funziona, e un incremento del 39% delle denunce e dei procedimenti penali che si può leggere come una maggiore fiducia dei cittadini nella giustizia. Mentre diminuiscono le denunce nei confronti di ignoti, aumentano invece quelle che si riferiscono alle questioni ambientali e urbanistiche: indice, questo, sia della maggiore sensibilità per queste tematiche da parte dei cittadini, sia del fatto che la Procura istruisce su questo versante molti procedimenti d'ufficio, che non necessariamente sboccano in denunce, ma che testimoniano di un doveroso controllo della magistratura nell'interesse dei cittadini.

Scoraggiati, invece, gli scritti anonimi, che sembrano arrivare numerosi e che generalmente, a meno che non segnalino fatti eclatanti, non sono tenuti in conto dalla Procura; da tener presente poi - ha sottolineato Novarese - che spesso riguardano reati ambientali o edilizi già andati in prescrizione, in quanto questo tipo di infrazioni si prescrive in quattro anni. Scoraggiata anche "la politica del fango", così il Procuratore l'ha definita, fatta a suono di accuse e denunce affrettate che, se non trovano esatto riscontro, possono ritorcersi con la configurazione del reato di calunnia verso chi le fa.

Con la sua forte propensione al sociale, il Procuratore ha segnalato come sia stato, il 2010, un anno di vicende tristi, in cui i suoi uffici si sono dovuti occupare di casi drammatici legati al disagio esistenziale di molti, specie dei giovani, "dovuto - ha affermato - alla crisi della società, senza riferimenti, senza modelli etici e senza amore per la cultura". Altro fenomeno preoccupante, pur se mai trapelato grazie al riserbo delle forze dell'ordine, quello dei maltrattamenti e della violazione dei minori.

Porta aperta, infine, da parte del Procuratore Novarese, a tutti quei cittadini che desiderino rappresentare situazioni di criticità o di illegalità o, semplicemente, chiedere servizi migliori mentre, per i cittadini in generale, è stato istituito, in Procura, uno sportello informativo. Sia il Procuratore che il Presidente hanno espresso il loro ringraziamento al personale e ai giudici, per l'efficienza e la competenza nel lavoro che svolgono.

Tra gli ospiti relatori presenti, il Vescovo Monsignor Giovanni Scanavino, esprimendo la propria soddisfazione per la permanenza del più volte minacciato Tribunale di Orvieto, ha messo in evidenza come sia importante tenere alta la guardia a livelo educativo e preventivo, e come la presenza del Tribunale e il lavoro delle forze dell'ordine costituisca motivo di sicurezza e di serenità per la cittadinanza. Da parte sua il Sindaco Antonio Concina ha ringraziato i giudici per il loro impegno quotidiano e per il prestigio che danno al Tribunale, requisito indispensabile, ha detto, per mantenerne presente in città il presidio. Concina - come anche l'Avvocato Gianfranco Puppola, Presidente della camera penale - ha anche rappresentato il disagio creatosi, per la particolare sensibilità del Procuratore Novarese alle questioni edilizie, negli uffici urbanistici comunali, dove i dirigenti si rifiutano di firmare pratiche o documenti se non sono assolutamente certi della loro ineccepibilità.

Intervento sostanzialmente di plauso quello dell'Avvocato Sergio Finetti, Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Orvieto, che ha messo in rilievo sia l'alto livello di professionalità del Tribunale e l'ottima atmosfera di collaborazione con gli avvocati, sia quello medio-alto degli avvocati orvietani e l'importanza del lavoro delle forze dell'ordine. Tra le criticità della giustizia in generale, Finetti ha sottolineato il ricorso ai giudici onorari e il recente istituto della mediazione conciliativa, "una legge negativa per gli avvocati - ha affermato - creata e modificata, con un vero e proprio colpo di mano, senza neanche interpellare l'avvocatura". Da parte sua, l'Avvocato Gianfranco Puppola, Presidente dell'Associazione della Camera penale, oltre a segnalare il malumore dei Comuni del circondario per i controlli urbanistici (argomento, questo, sul quale torneremo in una specifica notizia), si è complimentato con il Presidente e con il Procuratore per essere riusciti a mantenere, al Tribunale di Orvieto, il pieno organico (complessivamente 9 giudici), sottolineando grazie a questo l'esigenza che i processi vengano espletati da magistrati togati piuttosto che da onorari.