sociale

27 gennaio, Giorno della Memoria. Il Sindaco Mocio: "Quest'anno abbiamo ulteriori stimoli per riflettere sulle tragedie del passato e costruire un presente e un futuro migliore per tutti i popoli

lunedì 26 gennaio 2009
“La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, ‘Giorno della Memoria’, al fine di ricordare la Shoah (lo sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati” (art. 1 della Legge n. 211 del 20 Luglio 2000 che istituisce la giornata della Memoria). “Un giorno per rinnovare la Memoria dell’Olocausto – dice il Sindaco, Stefano Mocio – e per trarre nuova spinta per realizzare - giorno dopo giorno – nell’attualitŕ del presente e nella prospettiva del futuro, le condizioni della democrazia e del pluralismo delle voci, contro ogni barbarie e prevaricazione. Orvieto č antifascista, ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e riconosce nella Pace un valore ed un diritto fondamentale delle persone e dei popoli”. “Quest’anno - aggiunge il Sindaco – in occasione della Giornata della Memoria abbiamo ulteriori stimoli per riflettere sulle tragedie del passato e per costruire un presente e un futuro migliore per tutti i popoli: nel mezzo di una crisi internazionale dei sistemi economici si č acutizzata drammaticamente la crisi mediorientale, di cui seguiamo gli sforzi delle diplomazie per rimettere in moto il processo di pace israelo-palestinese e sosteniamo gli interventi umanitari, tuttavia, con l’insediamento del Presidente americano Obama assistiamo e ci sentiamo partecipi della costruzione di una nuova stagione politica internazionale fondata su valori di riconciliazione largamente condivisi. Anche questi sono segni da cogliere per guardare al futuro senza dimenticare il passato”.