sociale

Il futuro dei pendolari orvietani al centro dell'attenzione dell'On. Orlando e della Giunta Regionale

mercoledì 17 settembre 2008
Leoluca Orlando ha fatto un'interrogazione parlamentare scritta con richiesta di risposta al ministro dei trasporti per quanto riguarda la situazione dei pendolari, il loro futuro, quello che le Ferrovie Italiane intendono proporre per la stazione di Orvieto, che è un grande snodo per i molti cittadini che, anche dai tanti paesi limitrofi, ogni giorno vanno a Roma o per lavoro o per studio. Effettivamente anche dalla cronaca nazionale non c’è giorno che gruppi di pendolari non protestino contro le Ferrovie dello Stato per le condizioni di viaggio, per i ritardi, per la qualità, la sicurezza e la pulizia del materiale rotabile, a questo si aggiungono livelli di arroganza burocratica spesso al limite della sopportazione. Nella sua interrogazione l'On. Orlando porta molti esempi di mal funzionamento del sistema ferroviario: martedì 16 aprile il treno EN 234 Allegro Tosca in partenza alle 19,10 da Roma Termini per Monaco a causa di rottura della linea area tra Roma e Orte, veniva dirottato sulla cosiddetta linea lenta arrivando ad Orvieto con oltre 1 ora di ritardo; mercoledì 17 settembre il treno IC plus 579 Arno delle 7,30 veniva annunciato ad Orvieto con 55 minuti di ritardo per un guasto ad un vagone. A fronte del ritardo annunciato, consapevoli che il treno seguente in transito delle 7,57 - Allegro Tosca 235 E.N., proveniente da Monaco con solo 2 carrozze passeggeri - non avrebbe potuto ospitare gli oltre 300 pendolari fermi ad Orvieto, questi chiedevano una fermata straordinaria dell' E.S. 9423 partito da Firenze alle 7.52, senza peraltro avere alcuna risposta in tal senso. Altri scabrosi esempi: decine di persone si vedono costrette molte volte durante un anno a prendere la propria auto e recarsi alla stazione di Orte, oltre 50 Km da Orvieto, per poter prendere un treno proveniente da Perugia o Ancona. Situazioni del genere si ripetono in modo sistematico, quasi ogni giorno e su tutti i treni pendolari. E’ di questa mattina, 17 settembre 2008, la notizia di una signora punta da pulci sul treno Roma Agrigento, e di pochi giorni fa la vera e propria odissea dei viaggiatori del treno E.S. Reggio Calabria-Roma partito alle 14 e che sarebbe dovuto arrivare a Roma alle 20.16. Rimasti bloccati per oltre 15 minuti senza poter uscire dal treno tra le stazioni di Fuscaldo e Cetraro, senza aria condizionata e con le porte chiuse, alcune decine di persone sono riuscite a scendere per poter respirare e nessuno li avvertiva però della ripartenza del treno lasciando a terra 50 persone circa. L'Onorevole si chiede dove siano i più volte annunciati miglioramenti sulla qualità, sicurezza, pulizia dei treni pendolari e degli I.C. che non solo non si vedono, ma: “la situazione sembra ulteriormente peggiorare, a questo si aggiunga la possibile soppressione di alcuni I.C. o la loro messa in rete sulle linee lente per permettere all’Alta Velocità e ai vettori privati che ne hanno fatto richiesta di usare le tracce sulla direttissima. Il quadro che avremo di fronte nei primi mesi del 2009 sarà drammatico, con possibili problemi di esasperazione tali da investire come già accaduto in alcuni casi un vero e proprio problema di ordine pubblico. La domanda è perché F.S. e Trenitalia non si confrontano con le rappresentanze dei pendolari, come peraltro accadeva sino a qualche anno fa”. Il problema dei pendolari è stato affrontato qualche giorno fa anche dal Consiglio Regionale, con la richiesta del consigliere del PDL Alfredo Santi di conoscere gli intendimenti della Giunta per affrontare l'emergenza sociale costituita dalla grave situazione di disagio dei lavoratori pendolari umbri, e da quelli dell'Amerino-Orvietano in particolare, oltre 1400, che ogni giorno utilizzano la ferrovia per recarsi al lavoro. Santi ha spiegato che: “Al disagio degli utenti per i disservizi quotidiani attuali si aggiungerà nel 2010 attivazione del progetto Alta velocità che comporterà il dirottamento sulla linea lenta dei treni pendolari, con un aumento di oltre 30 minuti nei tempi di percorrenza”. L'assessore regionale ai trasporti, Giuseppe Mascio, rispondendo a questa interrogazione ha dichiarato che: “E' già presente la proposta di promuovere un confronto tra le istituzioni regionali, Trenitalia, Rete ferroviaria italiana e comitati degli utenti, e anche con i parlamentari umbri, per porre all'attenzione il problema e cercare una soluzione. La Regione Umbria ha già da due anni posto la questione con i responsabili delle Ferrovie dello Stato e con il Governo con l'obiettivo di garantire agli utenti umbri del servizio ferroviario un servizio rapido ed efficiente”.