sociale

Timori per la chiusura dell'ambulatorio medico di Ospedaletto. Ogni allarme, secondo la Sindaco, è prematuro

martedì 6 maggio 2008
C'è preoccupazione, nella frazione di Ospedaletto in Comune di San Venanzo, per la paventata chiusura dell'ambulatorio medico, “mossa che se confermata dalla ASL – afferma l'associazione degli Amici del Monte Peglia che si impegna per lo sviluppo di quel territorio - rappresenterebbe un drastico impoverimento della rete assistenziale socio sanitaria a discapito dei ceti più deboli, come gli anziani, e dei territori più svantaggiati come le frazioni di montagna”. Il timore nasce dalle considerazioni fatte da uno dei due medici dell'ambulatorio con alcuni pazienti, ma a detta della Sindaco, Francesca Valentini, che ieri sera ha preso parte a una riunione indetta sull'argomento da un gruppo di cittadini di Ospedaletto, ogni allarme è prematuro, in quanto si sta solo ragionando, all'interno della Asl 2 di Todi-Marsciano, di cui il Comune di San Venanzo fa parte, di una eventuale riorganizzazione degli otto ambulatori del territorio comunale sanvenanzese: un territorio molto frazionato, che pone problemi di prestazioni e reperibilità ai due medici che si alternano nei vari presidi. Proprio sui termini dell'eventuale riorganizzazione è previsto per domani un incontro tra amministrazione e Asl. Nelle frazioni del territorio di San Venanzo i due medici in forze alla Asl per il territorio comunale fanno ambulatorio una volta a settimana; secondo un'antica tradizione che assimila Ospedaletto a San Venanzo Capoluogo, i medici sono invece presenti, in quest'ultima frazione, due volte a settimana. La soluzione potrebbe anche essere, semplicemente, ridurre ma non sopprimere il servizio; ogni ipotesi, secondo la Sindaco, è comunque prematura. Dal canto loro i cittadini di Ospedaletto sottolineano, preventivamente, che l'eventuale chiusura sarebbe una decisione del tutto contraria al diritto alla salute. “Una decisione – affermano - che non tiene conto dei disagi notevoli che provocherebbe ai cittadini della zona di Ospedaletto costringendoli a doversi spostare continuamente con i propri mezzi per le loro esigenze sanitarie. Né va dimenticata la circostanza tutt’altro che secondaria relativa al flusso di turisti che si riscontra nella zona durante i mesi estivi, una presenza che necessita di un presidio medico permanente”.