sociale

Il Laboratorio Teatro Orvieto ha 20 anni. Regalo di compleanno un nuovo spazio adiacente al Carmine

mercoledì 20 febbraio 2008
Il Laboratorio Teatro Orvieto compie vent’anni e nell'occasione, presso la Sala del Carmine, il luogo che ha visto nascere ed espandersi questa attività, l’assessore alla Cultura, Giuseppe Maria Della Fina, il responsabile e Direttore Artistico del Laboratorio Teatro Orvieto, Massimo Achilli, Felizitas Scheich, regista, insieme ad altre docenti e responsabili del LTO (Elisabetta Moretti, Paola Lattanzi, Elisabetta Spallaccia, Margherita Trio), ne hanno tracciato la storia e il bilancio. Da un solo corso laboratoriale, 2 operatori e 22 iscritti agli attuali 6 operatori, 14 corsi, 201 allievi, tanto che neanche gli spazi bastano più. Così, da ora in avanti, il Laboratorio avrà a disposizione anche un locale attiguo alla Sala del Carmine, che condividerà con l’associazione “Il Filo di Eloisa”. Quest'ultima è stata fondata e opera in nome di Eloisa Manciati, che ebbe una funzione sempre innovativa e trainante nella promozione della cultura ad Orvieto e un forte legame con il Laboratorio Teatro e la sua massima manifestazione, Venti Ascensionali, sin dalle prime edizioni. In questo spazio, l’Associazione il Filo di Eloisa, che già opera in collaborazione con il Laboratorio Teatro, raccoglierà tra l'altro il patrimonio di riviste e di testi di cultura al femminile donato da Eloisa Manciati; vi saranno inoltre create occasioni di studio, seminari ed incontri. Nel presentare i risultati raggiunti dal Laboratorio Teatro Orvieto in venti anni, l’Assessore Giuseppe Maria Della Fina ha osservato che il Laboratorio è una presenza importante nel panorama culturale cittadino, insieme alle molte espressioni dei linguaggi artistici e culturali che negli anni, grazie a varie entità dell'associazionismo volontario, sono cresciute in maniera consistente fornendo un quadro di grande vivacità culturale a Orvieto: dal Teatro Mancinelli alla Sala del Carmine, alla Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole”, al CentroMusica di Anna Rita Catarcia di iniziativa privata, alla filarmonica Luigi Mancinelli, alla Banda, ai gruppi musicali giovanili, all’ISAO. "Tutte realtà culturali importanti - ha affermato l'assessore Della Fina - che inducono l'amministrazione a lavorare sempre più nella direzione di una politica degli eventi della cultura che, pur non trascurando le dirette emanazioni delle istituzioni cittadine, sappia porre in rete tutti gli operatori culturali esterni ed eventuali soggetti privati interessati a sostenere finanziariamente tali attività". A dimostrazione di come la sinergia sia importante e possibile anche ai fini della sostenibilità economica delle iniziative realizzate, l’assessore Della Fina ha sottolineato che nonostante le note difficoltà di bilancio del Comune nell’ultimo periodo, proprio la sinergia tra vari soggetti ha permesso di presentare una programmazione culturale come sempre all’insegna dell’alta qualità. Dal canto suo Massimo Achilli, responsabile e direttore Artistico del Laboratorio Teatro Orvieto, ha osservato che i risultati qualitativi e quantitativi raggiunti in questi venti anni costituiscono, anche grazie all'impegno volontario di molti, una “anomalia” in positivo in una realtà di medie dimensioni come quella orvietana. Riconosciuto quanto vi abbia investito il Comune, anche se in modo non ottimale date le molte istanze da soddisfare come ente locale, "ora sarebbe necessaria – ha detto - una maggiore consapevolezza e un'attenzione nuova da parte della Provincia di Terni e della Regione dell’Umbria rispetto a quello che ad Orvieto culturalmente si produce". Dell’ambizione di fare ricerca artistica, ancor più che di orgoglio di numeri, ha parlato invece la regista Felizitas Scheich, insistendo sul ruolo sperimentale e socile del Laboratorio Teatro Orvieto. Una realtà che, nell’intento di realizzare la ricerca fra espressioni del teatro e teatro in movimento, ha toccato in questi anni, con le proprie produzioni, molti luoghi emblematici della città: dalla ex Piave al Mattatoio, dal Parco delle Grotte al Pozzo di San Patrizio, al PAAO. Collaudata e sempre più estesa, poi, l'attività con le scuole del comprensorio e con l'Uni3. "Cercare l’espressione artistica fuori del teatro andando nei luoghi della città e della vita cittadina – ha precisato – sono una costante del lavoro del Laboratorio, così come costante è stata ed è la rete di rapporti e collaborazioni che il Laboratorio condivide ad Orvieto e nel resto d’Italia e che, anche nei prossimi giorni, si concretizzerà con la presenza a Rovigo della nuova compagnia di Teatro Integrato “Amleto in Viaggio”. Una rete costante di rapporti e collaborazioni che sedmpre più si mostra come la carta vincente per costruire non solo eventi, ma momenti di essere e relazioni significative tali da arricchire le persone e il tessuto culturale della città.

Scheda artistica sull'evoluzione del LTO