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Ancora due morti nello sport per arresto cardiaco a fine dicembre. Evitarle uno degli obiettivi del progetto della Città Cardioprotetta

mercoledì 2 gennaio 2008
“Ancora due giovani vite spezzate da una morte improvvisa che si poteva combattere. Nessuno sa dire se si sarebbe potuto sconfiggerla. Certamente un defibrillatore e un laico rianimatore in campo avrebbero potuto essere d’aiuto nel cercare di sottrarre alla morte due atleti, due giovani sportivi che sul campo hanno lasciato la vita”. Così commenta le ultime morti per arresto cardiaco avvenute nello sport a fine dicembre il dottor Giampiero Giordano, responsabile dell'Unità di Cardiologia dell'Ospedale di Orvieto e presidente dell'associazione “Amici del Cuore”, oltre che ideatore dell'ormai più che noto progetto “Orvieto Città Cardioprotetta”. “Il Progetto Orvieto Città Cardioprotetta – conclude il dottor Giordano - ha fatto di questa possibilità la propria missione, formare tanti laici rianimatori e installare defibrillatori portatili in ogni luogo possibile, anche e soprattutto quelli destinati alle attività sportive. Perché la morte improvvisa, compresa quella nello sport, non avverte”. A trovare la morte sul campo di calcio sono stati Lorenzo Modena, 18 anni, giovanissimo arbitro, deceduto il 22 dicembre 2007 a Verona dopo aver accusato un malore mentre arbitrava un incontro tra le squadre Intrepida e Olimpia Stadio, gara valida per il campionato provinciale giovanile; e il calciatore Teddy Bartoli, 22 anni, deceduto il 23 dicembre 2007 nel corso di una partita di calcio della sua squadra, il Foiano, che milita nella seconda categoria toscana. Per quanto riguarda il giovane arbitro Lorenzo Modena, la disgrazia è avvenuta a Verona, nel campo da gioco di via Adamello, a dieci minuti dall'inizio della gara. “Modena, che avrebbe compiuto 18 anni il 22 gennaio prossimo - racconta il presidente del Comitato regionale veneto degli arbitri, Tarcisio Serena - si è improvvisamente accasciato a terra, colpito da un malore. Soccorso immediatamente, il giovanissimo arbitro è stato caricato in ambulanza, ma è morto durante il trasporto all'ospedale di Borgo Roma”. Il ragazzo aveva sostenuto due anni fa l'esame da arbitro alla Sezione di Verona. "Era probabilmente una delle persone più appassionate che avevamo in associazione - commenta, visibilmente commosso, il presidente di sezione degli arbitri scaligeri, Gianluca Bacciga - "Se dovessi proprio trovare un difetto a Lorenzo - aggiunge - direi che era troppo buono e troppo disponibile". Le cause del decesso, in ogni caso, non sono ancora state chiarite. Nel fine settimana dell'incidente, su tutti i campi della serie C è stato osservato un minuto di silenzio in segno di lutto. Tutti gli arbitri italiani, compresi quelli della Serie A, hanno arbitrato con il lutto al braccio. Il giovane calciatore Teddy Bartoli, invece, si è accasciato al suolo improvvisamente mentre correva sul campo senza essere impegnato in un contrasto di gioco. Il tempestivo intervento dell’ambulanza del 118 ha solo potuto constatarne il decesso. Tra i suoi trascorsi calcistici anche esperienze in C1 con la Juve Stabia e in C2 con la Sansovino nella stagione 2005-2006. Bartoli aveva militato anche per due stagioni alla Sansovino. L'allora direttore sportivo Nario Cardini lo prelevò nell'estate 2004 dal Chiusi, punta di diamante della squadra Juniores che aveva vinto il campionato nazionale. Rimase a Monte San Savino anche nella memorabile stagione successiva; i tifosi arancioblù hanno ancora negli occhi quel suo goal, segnato all'ultimo minuto all'Ancona. Una rete che dette la vittoria alla Sanso e fece letteralmente esplodere il tifo sugli spalti. Tanta, tantissima gente ha voluto prendere parte alle sue esequie.

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