sociale

Protesta di AN: ancora senz'acqua le case sparse di Tordimonte. Il SII: non era mai stata prodotta formale domanda. Ancora un paio di settimane per sanare, ma in parte, la situazione

martedì 31 luglio 2007
Non hanno ancora l'allaccio a pubblico acquedotto, e dunque all'acqua potabile, le 14 realtà (7 famiglie e 7 fra operatori artigianali e agricoli) della piccola frazione di Tordimonte che, da ben 24 anni, aspettano di avere il prezioso bene nelle loro abitazioni. Della questione si è interessata recentemente anche Rete4 e, a livello istituzionale, si è battuto il consigliere di AN Stefano Olimpieri, che oggi lamenta come l'allaccio all'acquedotto continui a mancare, nonostante le recenti rassicurazioni dell'assessore Marino Capoccia, che è anche presidente dell'Ato. “Dal maggio 2006 – segnala Olimpieri prendendosi di nuovo a cuore la questione – prima con l’assessore Germani poi con l’assessore Capoccia, si è assistito ad una farsa generalizzata. Le promesse fatte si sono tutte quante volatilizzate ed il problema è rimasto ancora in tutta la sua gravità. In sostanza queste 14 famiglie, pur pagando le tasse come tutte le altre, non hanno ancora l’acqua corrente e, cosa ancora più grave, vengono prese in giro da 24 anni”. “Nel corso di questi anni – aggiunge il consigliere – sindaco e assessori si sono dimostrati non solo insensibili rispetto alla questione ma anche inaffidabili e bugiardi. In data 14 giugno – denuncia Olimpieri - l’assessore Capoccia affermava che entro 10 giorni l’acqua sarebbe ritornata a scorrere nei rubinetti, invece, dopo quasi due mesi, non si è visto ancora niente”. Marino Capoccia, dal canto suo, afferma di essere costantemente in contatto con il direttore del SII, dott. Latini, e che l'iter per l'allaccio sta andando avanti, anche se i tempi si sono rivelati più lunghi del previsto per questioni burocratiche. Le questioni burocratiche, come ci spiega il dottor Latini da noi raggiunto al telefono, riguardano essenzialmente due problemi: uno che i richiedenti, nonostante le ripetute sottoscrizioni di firme, non avevano mai fatto formale domanda al SII, a cui la gestione dell'acquedotto è passata, per la riforma apportata dalla legge Galli, nel 2003; due che, in presenza della domanda correttamente prodotta un paio di settimane fa, l'iter non è rapidissimo perché bisogna attendere il permesso dei proprietari dei terreni su cui dovranno passare le tubazioni. Un proprietario ha comunque già dato il suo assenso, e quello del secondo è atteso per domani o dopodomani. Dopodiché, con un paio di settimane di lavori, dovrebbero essere collegate all'acquedotto almeno le sette famiglie. Non lo saranno invece probabilmente, per la scarsità d'acqua della zona, le attività agricole e artigianali, che dovranno continuare ad arrangiarsi nel solito modo. Il principio della legge Galli è infatti solidaristico, ma dando priorità all'uso domestico, ed è di questo che, data la penuria idrica, si farà carico per il momento il SII. Per un intervento più complessivo, che sani le esigenze di tutti, bisognerà aspettare il più complicato progetto di interconnessione tra i due acquedotti dell'Amerino e dell'Orvietano, che garantirà di mettere a regime di sicurezza lo scorrimento dei flussi in una zona da sempre povera d'acqua, ma che è previsto non nell'immediato ma nel medio periodo.