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All'Umbria il primato per numero di diplomati. Lo rileva l'indagine sull'Istruzione dell'Agenzia Umbria Ricerche

sabato 21 luglio 2007
L’Umbria detiene il primato in Italia per il numero di diplomati: tre umbri su dieci hanno portato a termine con successo gli studi in un istituto di istruzione secondaria superiore. La propensione all’abbandono del percorso scolastico risulta maggiore tra gli uomini. E’ la fotografia scattata dal “Rapporto economico e sociale dell’Umbria 2005-2006” elaborato dall’Agenzia Umbria Ricerche (Aur), che registra nella regione un processo di graduale innalzamento dei livelli di istruzione, avviato prima che in Toscana e nelle Marche. “L’elevato numero di quanti proseguono gli studi dopo l’obbligo scolastico – ha commentato l’assessore regionale all’Istruzione e Diritto allo studio Maria Prodi – è un elemento positivo, al pari degli elevati tassi di conseguimento del diploma di scuola media superiore e di laurea. La Regione – ha proseguito – è impegnata a sostenere e qualificare l’offerta formativa e, nello stesso tempo, nella lotta alla dispersione scolastica. Tra le priorità, rientrano anche gli interventi volti a favorire l’integrazione degli alunni stranieri, la cui presenza tende progressivamente ad aumentare”. Per quanto riguarda i diplomati, nel 2005 l’Umbria presenta la percentuale più alta di popolazione diplomata (il 30,1%) tra le regioni italiane, ben superiore a quella toscana (26%) e marchigiana (27,6%). Ad essere preferiti, anche se in misura minore rispetto alle altre regioni del centro Italia, sono gli istituti tecnici e professionali, mentre i licei esercitano un’attrazione forte, ma comunque inferiore tra i ragazzi. Focalizzando l’attenzione sul percorso di studi dei diplomati nell’anno scolastico 2005-2006, in Umbria sono in possesso di maturità non liceali il 62,5% dei diplomati, a fronte del 66,3% in Toscana e del 68,2% nelle Marche, contro il 67,2% della media nazionale. In Umbria, registra l’indagine dei ricercatori dell’”Aur”, si rileva “una maggiore propensione a conseguire un titolo di diploma liceale e un numero significativamente più esiguo – sia rispetto alla media nazionale che alle regioni limitrofe – di diplomati negli istituti tecnici”. La quota di diplomati negli istituti professionali è “sostanzialmente in linea con la media nazionale”. Suddivisi per indirizzi, ecco quali sono i dati dei diplomati nell’anno scolastico scorso: licei classici 12,5%; licei scientifici 23,2%; licei linguistici 1,8%; istituti magistrali 5,5%; istituti tecnici 35,3%; istituti professionali 17,3%; istituti d’arte 4,3%. Ad aver conseguito la maturità liceale sono soprattutto le ragazze, il 42,1 per cento contro il 33 per cento dei ragazzi. Negli istituti tecnici, la situazione si inverte: i diplomati sono per il 43,2% maschi e per il 27,1% femmine. Prevalgono i maschi (19,7%) anche fra i diplomati degli istituti professionali (le giovani sono il 14,7%). Negli istituti magistrali e negli istituti d’arte, infine, le ragazze sono il 16% dei diplomati, mentre i ragazzi raggiungono appena il 4,1%. L’Umbria fa eccezione, tra le altre regioni italiane, per il minore tasso di scolarità tra le donne. Mentre, nel 2005, in tutta Italia è “mediamente superiore tra le donne rispetto agli uomini”, in Umbria “pur riducendosi la forbice rispetto a cinque anni prima, il tasso di scolarizzazione è superiore per gli uomini (99,3%) rispetto alle donne (98,4%)”. In Umbria, più che in Toscana e nelle Marche, l’indagine dell’”Aur” registra d’altra parte “una propensione a portare a termine con successo il percorso di studi superiori più marcata tra le donne, mentre tra gli uomini si registra una maggiore facilità a ‘disperdersi’ lungo il percorso scolastico”. Sul fronte della dispersione scolastica, relativamente ai più giovani, un dato “per certi aspetti anomalo”, è rappresentato “dalla percentuale di ragazzi tra i 15 e i 19 anni che non sono giunti a conseguire l’obbligo scolastico che è più alta di quella dei soggetti tra i 20 e i 29 anni”. Gli studenti che hanno abbandonato le scuole superiori dopo il primo anno di corso, nel 2005, sono stati l’8,1% (nel 2001 era del 6,7%). Un aumento che, secondo i ricercatori dell’Agenzia Umbria Ricerche, “appare imputabile all’incremento della componente straniera nella fascia d’età considerata, componente straniera che palesa comportamenti di minore partecipazione scolastica rispetto alla popolazione autoctona”. Complessivamente, in Umbria come nel resto d’Italia, è “aumentata l’incidenza sulla popolazione dei titoli di studio più elevati, dei diplomati, di coloro che come titolo di studio massimo hanno la licenza media inferiore, mentre sono sensibilmente diminuiti coloro che invece hanno solo la licenza di scuola elementare o non sono in possesso di alcun titolo di studio”. Il quadro più recente, ricavato dai ricercatori dell’Agenzia Umbria Ricerche su dati Istat relativi alla popolazione residente di 6 anni e oltre nel 2003, evidenzia che con licenza elementare o con nessun titolo di studio sono il 40% delle donne e il 30,3% degli uomini; con la licenza media inferiore il 23,5% delle donne e il 28,2% dei maschi; con la qualifica professionale il 4,8% delle femmine e il 7% degli uomini; con la maturità liceale il 24% delle donne e il 26,8% degli uomini; con la laurea il 7,6% delle donne e il 7,7% degli uomini.