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Festa grande nel bosco, si inaugura l'Hosteria di Villalba

giovedì 17 marzo 2016
Festa grande nel bosco, si inaugura l'Hosteria di Villalba

Si chiamerà “Hosteria di Villalba” e da grande, anzi, da subito, farà proprio l’osteria alla maniera antica: preparerà pranzi, cene o spuntini e offrirà ospitalità ai viandanti. Il nome è stato scelto nella maniera più democratica possibile: un sondaggio on-line annunciato su queste pagine il 1° dicembre dello scorso anno.

L’inaugurazione dell’Hosteria di Villalba è fissata per domenica 20 marzo, dalle ore 15.30. In programma, una bella festa di popolo - a cui tutto il popolo è calorosamente invitato – con musica, danze, giochi, vino e birra. Dimenticavamo: il cibo. Adio, indiscusso capo-oste della selva (ma anche fotografo, cantore e storico) sta allestendo un banchetto alla bisogna perché, in quel di Villalba, complice l’aria e il verde e la simpatia delle persone, la convivialità dev’essere degnamente assecondata.

Vale davvero la pena fare un po’ di strada, inoltrarsi tra il verde delle macchie di specie quercine, oltrepassare oltre la Baita di Villalba e, un chilometro e mezzo dopo, girare a destra in direzione dell’Hosteria. Il viaggio è ripagato: un’antica struttura rimessa a nuovo, il silenzioso respiro della piante, l’aria tersa e buone vibrazioni. Poi, cucina strepitosa e, per chi si ferma di notte, una memorabile esperienza di un cielo che si concede come al tempo degli etruschi (o dei tagliaboschi medievali), senza il fastidioso sfarfallio dell’inquinamento della luce artificiale.

Con l’inaugurazione dell’Hosteria si completa la messa a punto del progetto che ha recuperato prima la Baita di Villalba, poi il Casale di Acquaviva e infine il Casale Casanova sede dell’Hosteria. Proprietà pubbliche destinate altrimenti a trasformarsi, come altrove, in melanconici ruderi. Grazie ad un combinato di risorse pubbliche e di risorse del Consorzio di Cooperative Sociali “Coeso”, oggi questo patrimonio “comune” torna ad essere animato.

Torna ad alimentare l’idea di un diverso sviluppo del territorio mettendo in moto le passioni e le energie del Terzo Settore, delle Cooperative Sociali e delle persone deboli che, mettendosi insieme, diventano forti. E chiedendo alle comunità in cui queste esperienze nascono e si sviluppano di partecipare, far proprio lo spirito del progetto e di amplificare l’idea per trasformare queste nuove risorse in un “bene comune”.