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BusItalia, tagli alla linea. "Che si fa, si china il capo o si svolta e si progetta il futuro?"

sabato 11 gennaio 2020
BusItalia, tagli alla linea. "Che si fa, si china il capo o si svolta e si progetta il futuro?"

Il capogruppo di "Prima gli Orvietani", Franco Raimondo Barbabella, interroga l’assessore Gianluca Luciani e il sindaco Roberta Tardani in merito alla decisione di BusItalia di sopprimere parzialmente la linea Orvieto – Perugia e viceversa e alle sue implicazioni. Di seguito l'atto in forma integrale che attende di essere discusso dal Consiglio Comunale:

Premessa

Venerdì 10 gennaio, si è saputo che Busitalia ha tagliato parzialmente le linee Orvieto - Perugia e viceversa. I nuovi orari prevedono appunto la soppressione di tali linee (che interessano, oltre a Orvieto, numerosi altri comuni della nostra area e del perugino: Ficulle, Fabro, Monteleone, Montegabbione, Piegaro e le zone periferiche di Perugia) il sabato e tutti i giorni dei mesi estivi.

La cosa appare ed è grave per diverse ragioni:

1.   Lo è in sé, perché arreca disagio a tutte le categorie di utenti che, numerosi o no, reali o potenziali, da questo momento sanno che il sabato e nei mesi estivi dovranno arrangiarsi se hanno problemi con il mezzo proprio. Un danno sociale, comunque lo si voglia considerare.

2.   Si impoverisce in ogni caso il trasporto pubblico, peraltro in una zona e su un asse che presenta non pochi problemi, qualsiasi sia il mezzo usato.

3.   Si prendono provvedimenti “a spizzico”, senza uno straccio di programmazione complessiva del trasporto coordinata tra i diversi soggetti gestori della mobilità.

4.   Si conferma il disinteresse per le aree periferiche della regione in una logica di centralismo che sembrava doversi attenuare e che invece, senza una reazione adeguata ed una capacità di proposta e di iniziativa, rischia di ulteriormente aggravarsi.

Convince perciò la denuncia fattane dal consigliere regionale Andrea Fora, che ha definito questa decisione “intollerabile”. Ed è del tutto condivisibile quanto poi ha aggiunto: “Fin dalle prossime ore solleciterò l’assessore Enrico Melasecche ad attivarsi nei confronti dell’azienda, per ripristinare per l’Orvietano la linea giornaliera Orvieto - Perugia anche per il sabato e per i mesi estivi e a sincerarsi che Busitalia non attui nei prossimi mesi alcun taglio dei servizi di mobilità che già oggi possiamo considerare come livelli minimi offerti nella nostra regione”.

Non convince invece per nulla quanto in contemporanea è stato affermato dall’assessore Gianluca Luciani, che non si è limitato a dire “Abbiamo preso atto di questa decisione e stiamo cercando di capire cosa si può fare” (ciò che, detto tra parentesi, dimostra con tutta evidenza non conoscenza del problema e perlomeno assenza di rapporti con BusItalia) ma è sembrato addirittura voler giustificare la decisione per “l’utenza bassa, due passeggeri”.

Non convince ed anzi stupisce. Anche perché questo si verifica dopo che solo poche settimane fa fu data notizia di un incontro del sindaco e di altri amministratori (mi pare lo stesso Luciani) con l’assessore Melasecche appunto sul tema dei trasporti, da cui sembrava fosse derivata una rassicurazione di potenziamento del sistema nella nostra area.

Dopo aver letto nel luglio 2019 – lo rilevo sinceramente con un certo fastidio – frasi indignate e sentito alte grida per una temporanea sospensione del servizio di trasporto a causa della riduzione del finanziamento regionale allora disponibile, ci si sarebbe potuti aspettare tutto tranne che un atteggiamento così arrendevole. Vogliamo dire che la vecchia politica non vuole arrendersi? Le proteste si fanno per portare consensi alla propria parte, non per tutelare gli interessi di tutti?  

In considerazione di quanto sopra si chiede pertanto di sapere:

1.   Se BusItalia ha informato preventivamente l’Amministrazione delle decisioni di riorganizzazione che stava per prendere.

2.   Se l’incontro con l’assessore regionale Enrico Melasecche ha riguardato solo aspetti parziali dei problemi del trasporto pubblico locale come quello ferroviario o non anche i problemi complessivi e con quali impegni concreti.

3.   Quali iniziative (al momento in cui questa interrogazione verrà esaminata in Consiglio) sono state già prese e quali eventualmente si intende ulteriormente prendere perché Busitalia torni sui suoi passi.

4.   Quali iniziative poi si intende assumere, e con quale metodo, perché si abbia finalmente una visione di quadro delle esigenze e delle possibilità di raggiungere, con logica progettuale di coordinamento e di programmazione, standard di mobilità da città da una parte inserita a pieno titolo sia nel territorio regionale che in quello interregionale e dall’altra attrattiva sul piano culturale e turistico.