politica

L'orvietana Vania Bracaletti candidata alle Europee con i Popolari

mercoledì 15 maggio 2019
L'orvietana Vania Bracaletti candidata alle Europee con i Popolari

"Ci chiedono quasi quotidianamente “Quale Europa vogliamo?”. Facile è rispondere d’istinto “Vogliamo un’Europa libera”. Giusto, perché oggigiorno forte è l’esigenza di libertà in un’Europa troppo spesso preda di nazionalismi sterili e di intrecci di potere politico. Ma bisogna chiedersi però cosa sia ciò che in Europa può davvero rendere liberi i cittadini.

La libertà è una scelta. In Europa le prossime elezioni per il rinnovo dei rappresentanti del Parlamento rappresenteranno soprattutto una scelta di libertà. Una scelta finalizzata a tutelare, come da primigenio spirito comunitario, anche le minoranze, i localismi, le peculiarità, le differenze. Una scelta che, sullo spirito di quell’origine latina e cristiana dell’Europa purtroppo completamente dimenticata negli ultimi anni, rimetta al centro dell’azione politica la libertà vera dei singoli cittadini, dei singoli esseri umani, senza stretti vincoli legislativi che pretendano di prevederne e di disciplinarne ogni azione, ogni idea, ogni iniziativa. Europa libera deve voler dire che per i cittadini è possibile fare tutto ciò che le disposizioni normative non vietino, non solo ciò che da esse risulti espressamente consentito.

La mia candidatura alle Europee con i Popolari per l’Italia, nella Circoscrizione III – Lazio, Toscana, Umbria, Marche, nasce soprattutto da questo. Dalla convinzione, cioè, che ciascun essere umano debba essere portatore prima di obblighi in negativo che di diritti, che l’agire personale si limiti solo a ciò che è previsto da una norma. Noi crediamo, invece, che ogni attività se esercitata e vissuta nel rispetto della dignità umana sia positiva, e questo principio vale in tutte le istituzioni a cui dà vita la socialità umana. Per noi la trasmissione di beni tra soggetti non si ferma solo all’aspetto materiale, ma è veicolo di altri beni immateriali, come la fiducia, l’equità, la cooperazione. In questo contesto, il progresso non può essere misurato solo da parametri relativi al profitto, ma deve essere rapportato alla qualità della vita che produce e al benessere sociale che diffonde: il benessere di un popolo va, pertanto, misurato con criteri ben più ampi di quelli con cui viene calcolato il prodotto interno lordo. Occorre considerare altri parametri come la sicurezza, la salute, la crescita del capitale umano, la qualità della vita e del lavoro.

La perdita di rappresentatività dei partiti, dei sindacati, delle istituzioni, dei riferimenti culturali, civili, economici, sociali ed intellettuali, è un problema della politica e non solo della politica. Il mio impegno, rivolto soprattutto alla società civile, sarà indirizzato a coniugare i comportamenti politici con i doveri della dignità e della responsabilità di quelli personali, per superare lo stallo derivante dalla volontà individuale di distinguere ciò che conviene da ciò che è utile. La mancanza di comportamenti etici in politica l’ha spinta lungo il piano inclinato di una evidente degradazione che stringe, in un legame quasi inestricabile, corruzione, inefficienza e mancanza di imparzialità. Questo è un legame molto complesso, poiché ciò che si corrompe diminuisce l’efficienza e accresce il privilegio. Allo stesso modo inefficienza e parzialità aumentano gli spazi della corruzione.

Questo è ciò su cui i cittadini, critici e insofferenti, chiedono modifiche nel rapporto con la politica e con chi nei partiti politici è loro riferimento. Maggiore integrità e più attenzione alla libertà dei singoli sono i principi che devono governare il cambiamento, a cominciare dall’Europa. Sono i principi a cui intendo votare la mia attività politica".

Vania Bracaletti, candidata alle Europee con i Popolari 

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