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Maggioranza determinata a non concedere "spazi ai fascisti"

martedì 27 marzo 2018
Maggioranza determinata a non concedere "spazi ai fascisti"

Il Consiglio Comunale ha approvato (10 favorevoli: maggioranza; 1 contrario: Vergaglia. Gli altri di opposizione non hanno partecipato alla votazione) la mozione presentata dai Gruppi consiliari PD, Sinistra Italiana e Consigliera Cotigni la mozione con la quale si chiede al Sindaco e alla Giunta di inserire all’interno dei Regolamenti per l’utilizzo delle sale comunali e per la concessione del patrocinio da parte del Comune di Orvieto e per l’occupazione di suolo pubblico, disposizioni e riferimenti espliciti al rispetto dell’articolo 3 e 21 della Costituzione; che le richieste di utilizzo di sale o di occupazione temporanea di spazi pubblici e le concessioni per l’utilizzo continuativo di spazi pubblici, siano concesse previa sottoscrizione di una dichiarazione di rispetto della Costituzione, con particolare riferimento alla XII disposizione transitoria e finale; nonché di promuovere tutte quelle iniziative che sono indirizzate all’approfondimento della memoria storica antifascista, con particolare attenzione alla data del 25 Aprile, giornata di festa per tutta la Repubblica Italiana.

E di integrare le disposizioni e regolamenti comunali in materia di occupazione suolo del pubblico e concessione di spazi con le seguenti disposizioni:
- non potranno in alcun modo essere rilasciate concessioni di occupazione di suolo pubblico o di utilizzo di spazi di proprietà comunale alle organizzazioni e alle associazioni che si richiamano direttamente all’ideologia fascista, ai suoi linguaggi e rituali, alla sua simbologia, o che esibiscano o pratichino forme di discriminazione non rispettando l’articolo 3 della Costituzione;
- le domande per l’utilizzo di aree e sale pubbliche, nonché per la gestione continuativa, dovranno contenere specifica dichiarazione con la quale il richiedente si impegna al rispetto della XII disposizione transitoria e finale, nonché delle leggi sopra citate.

Il consigliere Tiziano Rosati (Sinistra Italiana) relatore dell’atto ha ricordato che “la Costituzione della Repubblica Italiana nella XII disposizione transitoria e finale recita: ‘è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. In deroga all'articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall’entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla elegibilitá per i capi responsabili del regime fascista” e che i principi esposti nella Costituzione sono stati successivamente ripresi dalla legge n. 645 del 20 Giugno 1952 che titola: ‘Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione’. La Costituzione della Repubblica Italiana, nell’insieme dei suoi valori, rigetta ogni espressione di stampo fascista e razzista e la legge n. 205 del 25 Giugno 1993, nota come ‘Legge Mancino’ che sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali e punisce anche l’utilizzo di simbologie legate ai suddetti movimenti politici. La storia della Città di Orvieto è simbolo delle atrocità commesse dai fascisti come l’eccidio di Camorena di cui il prossimo 29 marzo cade il 74° anniversario, il massacro di Giovanni Ciuco e Angelo Costanzi ”.

Di seguito, ampi stralci del dibattito consiliare a cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Orvieto:

Andrea Sacripanti (Gruppo Misto): “parlare di questi temi nel 2018 quando sono trascorsi oltre 70 anni e c’è il giudizio della storia, lo trovo un po’ patetico, un po’ anacronistico e quindi inutile. La nostra Costituzione pone alla base delle regole della democrazia del Paese il superamento di quegli accadimenti. Oggi non ci sono fascisti ma schieramenti che si propongono all’opinione pubblica e agli appuntamenti elettorali dopo aver compiuto l’iter previsto dalla legge per l’ammissione delle liste. Trovo più vergognoso il tentativo di proporre con asprezza certi negazionismi e vorrei sapere quale è il pericolo fascista a Orvieto, a quali gruppi ci si riferisce nella mozione e quale è l’opinione del nostro Sindaco che deve garantire tutte le espressioni. Il mio auspicio è che nell’anno che ci separa dalla elezioni si ragioni sui temi che riguardano la città”.

Lucia Vergaglia (M5s): “reputo una strategia molto scaltra quella di non discutere la mozione a due giorni dal voto. Abbiamo vissuto una campagna elettorale tra le più acide. Questa mozione è raccapricciante e non ci si rende conto di quanto, in altre realtà, siano aperte grosse ferite su questi temi. Noi abbiamo approvato la mozione ‘Orvieto città della Costituzione’ e la costituzione si riferisce al disciolto partito fascista, essa parla anche di libertà di associazione e di riunione. Siamo al limite dal costringere le libertà. Non è la politica che decide chi deve fare politica! Esprimo un NO fermo alla mozione”.

Stefano Olimpieri (Identità e Territorio): “non voglio polemizzare con nessuno. Vengo da molto lontano ho visto e ho partecipato agli scontri di piazza negli anni più duri rispetto a quelli che stiamo vivendo. Con la cultura del fascismo e dell’antifascimo non si va da nessuna parte. Hanno pianto a destra e a sinistra, quindi credo che in una democrazia come la nostra, che ha delle radici solidissime portare mozioni come questa tendente a discrimirare chi la pensa in modo diverso, non vada bene. E’ sbagliato mettere benzina sul fuoco. Non fa bene a nessuno rimettere in campo questi concetti. Dentro i canoni della legge ci deve essere agibilità per tutti. Sono voluto intervenire per dire che non dobbiamo essere noi e replicare situazioni che hanno lasciato dei segni gravissimi. Uscirò dall’aula e non voterò questo atto perché la storia è passata e dobbiamo guardare avanti, io guardo avanti”.

Martina Mescolini (PD): “ringrazio Olimpieri per pacatezza che ha portato nel dibattito. La mozione è firmata da tutti i consiglieri di maggioranza e non fa riferimento ad alcun gruppo politico in particolare. La mozione non è anacronistica perché, a livello nazionale, ci sono stati vari episodi che ci fanno pensare, sia per l’Italia che per il rischio che c’è a livello europeo. Oggi che stiamo attraversando una delle più gravi depressioni economiche è forte il rischio dell’avanzata degli estremismi. Non c’è mai stato il tentativo di questa Amministrazione di fare negazionismo delle Foibe. E questo vale per tutti”.

Maria Flavia Timperi (PD): “reputo la mozione di buon senso che chiede al Sindaco di inserire all’interno dei regolamenti il rispetto dell’art. 3 della Costituzione. Mi ha sorpreso la veemenza dell’intervento di Vergaglia che propose l’intitolazione del Ponte della Complanare a Sandro Pertini”.

Roberta Tardani (Forza Italia): “vorrei capire se la mozione è frutto della sensibilità di questa Amministrazione o se una è mozione preconfezionata che in periodo prelettorale ha fatto il giro di tutta l’Italia, tenendo conto che fortunatamente il nostro territorio non è toccato da certi episodi. Trovo altrettanto gravi talune affermazioni giustificazioniste espresse. Uscirò dall’aula”.

Alessandro Vignoli (Per andare avanti): “lungi da me andare dietro le dietrologie. Vero è che a livello nazionale assistiamo a dei rigurgiti di fascismo legati ad una ideologia spero passata, quindi forse non è male tornare parlare di certi argomenti. La mozione per come è confezionata si può votare. Rosati sicuramente non ha offeso il principio di uguaglianza. E’ il carattere fascista di certi comportamenti che richiama quel periodo. Non trovo opportuno organizzare un evento in una determinata data. La storia va ricordata nel suo complesso e le provocazioni vanno evitate da entrambe le parti”.

Donatella Belcapo (PD): “ringrazio Rosati di aver portato all’attenzione un tema come questo perché ce n’è bisogno a guidare dagli episodi avvenuti dal mese di gennaio ad oggi, dove adesso in realtà sono cambiati gli obiettivi: immigrati, attivisti di onlus che si occupano di migranti, tanto per fare degli esempi, ma lo spirito è sempre quello dell’intolleranza. La violenza quindi è molto presente nelle nostre città perciò dobbiamo essere realisti”.

Assessore Andrea Vincenti a nome della Giunta: “l’Amministrazione ha cercato di onorare la libertà sopra ogni altro bene e profilo, anche quando per prima poteva rendersi conto delle concomitanze di alcune date. Credo che abbiamo adempiuto l’obbligo della imparzialità. Prima di bollare certi eventi come negazionisti bisogna conoscere l’attività portata avanti dall’Amministrazione per rinnovare la memoria di accadimenti storici e favorire la dialettica soprattutto fra le giovani generazioni. Se non c’è nessuno pericolo, il dispositivo della mozione varrà quantomeno come monito, sarà al massimo una clausola ridontante. Si dice e si ripete che il fascismo è finito ma fino a poche settimane fa a livello nazionale abbiamo sentito proclami ed abbiamo assistito ad atteggiamenti molto discutibili. La mozione rispetta l’art. 3 della Costituzione. Rispetto la militanza di Olimpieri ed il tono che ha voluto assumere degno di una mozione come questa”.

Presidente dell’Assemblea, Angelo Pettinacci (PD): “nella mozione non si parla di nessuna organizzazione o partiti in particolare. L’agibilità c’è per tutti ad eccezione del partito fascista come stabilito dalla 12^ disposizione transitoria nello spirito della Costituzione. C’è memoria anche quando in un mese affrontiamo tre momenti storici: il Giorno della Memoria della Shoh, il Giorno del Ricordo delle Foibe, ed i fatti locali legati all’eccidio di Camorena. L’Amministrazione è stata ed è sempre sensibile a favorire iniziative sulla Memoria Storica e la Sala Consiliare è stata sempre messa a disposizione di tutti, in realtà dovremmo riflettere sul fatto della scarsa partecipazione, questo significa che i cittadini devono tornare a sentire di più certi avvenimenti della Storia. L’eccidio di Sette orvietani avvenuto a Camorena e degli altri efferati attentati ad Angelo Costanzi e Giovanni Ciuco ci obbligano ad una memoria rispettosa”.

Replica Rosati: “siamo stati accusati di ostacolare la democrazia. Nella nozione non si cita alcun soggetto politico, si dice semplicemente di introdurre nei regolamenti comunali il rispetto degli articoli 3 e 21 della Costituzione. Mi chiedo a questo punto se ci sono consiglieri e gruppi politici pronti a firmare questo regolamento? Dunque la mozione non è fuori del mondo ma è di grande attualità anche nella nostra realtà, perché sò di ragazzi che si sentono minacciati a scuola, nei bar. Da ultimo invito l’Amministrazione Comunale a cogliere la ricorrenza del 25 aprile per rilanciare i principi della Costituzione Italiana”.


Dichiarazioni di voto

Sacripanti:
“è giusto esercitare le proprie espressioni, altra cosa sono i reati che vanno perseguiti. Ma costringere a sottoscrivere una dichiarazione significa anche per voler sapere quale è il pensiero del richiedente, non mi pare giusto. Non è questione di chiedere le sale pubbliche ma se c’è il sentore che qualcuno intende rifondare il partito fascista è doveroso denunciare. Io ricordo un’altra sinistra quella che stava dalla parte dei lavoratori e delle donne”.

Olimpieri: “uscirò dall’aula perché ritengo che si va a mettere benzina sul fuoco e a rimettere in moto meccanismi mentali pericolosi in Italia e anche ad Orvieto. Ribadisco che la storia è passata e che si deve guardare avanti. Non possiamo riportare l’orologio della storia agli anni Settanta e Ottanta. Trovo la mozione sbagliata nel merito”.

Vergaglia: “se esistono le unioni civili anche ad Orvieto prima della Legge Cirinnà è anche grazie al M5s. Quando il PD ha approvato l’intitolazione del Ponte a Sandro Pertini, un Presidente che ha unito un Paese quella proposta aveva il significato di creare ‘ponti’, è anche il senso della mozione ‘Orvieto Città per la Costituzione’. Evidentemente il PD ha una visione liberticida. E’ avvilente che non abbia altri argomenti. Anche per come mi è stato risposto confermo il mio giudizio”.

Taddei: “ho sottoscritto la mozione, Orvieto purtroppo è una città in cui si sono consumati gravi fatti. L’ideologia quando viene portata all’estremismo porta a fatti devastanti. La mozione tende anche a tutelare l’Amministrazione Pubblica dall’utilizzo di spazi che appartengono a tutti. Voto favorevole”.