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Carta Tutto Treno, è polemica sulle modalità di acquisto

venerdì 26 gennaio 2018
Carta Tutto Treno, è polemica sulle modalità di acquisto

Le nuove modalità di acquisto della Carta Tutto Treno che la Regione Umbria vorrebbe introdurre di concerto con Trenitalia sono al centro di una nuova interrogazione da parte del capogruppo del Gruppo Misto Andrea Sacripanti (nella foto) che ha per oggetto la sostituzione delle fasce ISEE per l’acquisto della Carta con le modalità precedenti oppure con la dichiarazione personale dei redditi. Di seguito l'atto in forma integrale:

Il sottoscritto Consigliere comunale, premesso che:

- Dal 24 gennaio 2018 è stata di nuovo introdotta dalla Regione Umbria la Carta Tutto Treno la cui validità è stata fissata a decorrere dal 01 febbraio 2018 ed è acquistabile con le stesse modalità ed alle stesse condizioni economiche degli anni precedenti.

- E’ bene ribadire che la Carta Tutto Treno consiste in un titolo di viaggio che, se integrato con l’abbonamento dei treni regionali, consente di utilizzare sia i treni intercity che regionali ed è utilizzata dalla stragrande maggioranza dei pendolari umbri, sia studenti che lavoratori, specialmente da quelli orvietani.

- La Regione Umbria sta elaborando un nuovo sistema di acquisto che entrerà in vigore nel corso del 2018 e che, come si legge nella bozza di accordo tra Trenitalia e la stessa Regione, sarà modulato e graduato in base alla distanza del collegamento ferroviario e, soprattutto, in funzione del valore ISEE equivalente al reddito familiare dimostrabile dal richiedente la Carta Tutto Treno;

- Ora, come tutti sanno e come è dato leggere sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, “l'ISEE è l'indicatore che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata (prestazioni sociali e sociosanitarie). L'accesso a queste prestazioni, infatti, come ai servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate (telefono fisso, luce, gas, ecc.) è legato al possesso di determinati requisiti soggettivi e alla situazione economica della famiglia”.

- Appare chiara, dunque, la differenza di natura giuridica tra la Carta Tutto Treno e i servizi e le agevolazioni per cui le fasce ISEE sono state introdotte al fine di agevolare i nuclei familiari a basso reddito. La primo, infatti, è un titolo di viaggio soltanto in minima parte finanziato con soldi pubblici – 390 mila euro nel 2017 e, sembrerebbe, 400 mila nel 2018 – ed attiene esclusivamente allo status e alle condizioni individuali, oltre che alle necessità di viaggio, per studio o per lavoro, di chi lo possiede, mentre le seconde riguardano alcune prestazioni di natura sociale che incidono e si ripercuotono direttamente sulla famiglia come, ad esempio, il pagamento delle bollette o l’assistenza domiciliare ad un disabile.

- C’è di più. Come si evince dal prospetto contenuto nella bozza di accordo, che si allega e che fa parte integrante della presente interrogazione, si sta andando incontro ad un’abnorme ingiustizia sociale. L’acquisto della Carta è stato suddiviso in base a tre valori ISEE: minore o uguale a 20 mila euro; maggiore di 20 mila e minore o uguale a 30 mila; oltre 30 mila. Nel primo scaglione, le condizioni economiche di acquisto sono rimaste invariate rispetto agli anni precedenti, nel secondo è previsto un aumento del 50%, mentre, per i valori oltre 30 mila, non è consentito l’acquisto della Carta Tutto Treno.
Praticamente, nessuno ci guadagna e tutti ci rimettono;

- Tali condizioni appaiono incomprensibili alla luce del fatto che, viste le modalità di calcolo delle fasce ISEE che considerano le condizioni economiche e reddituali del nucleo familiare, è presumibile che la maggior parte dei pendolari che utilizzano la Carta rientreranno o nel secondo scaglione con un aggravio del 50% dei costi, o, addirittura, sforando il tetto dei 30 mila, non potranno accedere all’acquisto del titolo con un aumento dei costi impressionante, visto che saranno costretti a sottoscrivere per intero ben due abbonamenti annuali, quello per i treni regionali e quello per gli intercity.

- Si ritiene più opportuno, pertanto, qualora si volesse insistere su una modalità di acquisto della Carta che preveda una gradazione dei costi in base al reddito di chi la utilizza, introdurre il criterio dei redditi individuali sulla base dell’ultima dichiarazione dei redditi. Ciò sarebbe più in linea con la natura giuridica del titolo di viaggio e consentirebbe di agevolare effettivamente le fasce più disagiate, oltre a non escludere dall’utilizzo i viaggiatori con un reddito individuale anche superiore ai 30 mila euro;

Alla luce di quanto sopra esposto, il sottoscritto Consigliere comunale, tenuto conto del titolo giuridico della Carta Tutto Treno, il cui acquisto non può essere regolato dai valori ISEE in quanto non può essere considerata un’agevolazione di natura sociale, e delle modalità e condizioni economiche di acquisto e di utilizzo che la Regione Umbria sta predisponendo in accordo con Trenitalia, chiede:

- Se il Sindaco non ritenga fondate le argomentazioni esposte in premessa;

- Se lo stesso Sindaco non ritenga opportuno e necessario intervenire presso la Regione Umbria al fine di sollecitare, per tutto il 2018 e non solo per i primi mesi, o un ripristino delle modalità di acquisto, ovvero l’introduzione della situazione reddituale legata alla persona fisica che utilizza la Carta Tutto Treno, ritenendo che le condizioni di utilizzo ed i valori ISEE, così come individuati nella bozza di accordo, penalizzano tutti i pendolari in quanto né giusti, né idonei a garantire una giusta distribuzione dei costi in coerenza con le reali situazioni reddituali ed economiche degli utenti.