politica

Approvata la rimodulazione del piano di riequilibrio e uscita anticipata dal predissesto

lunedì 20 giugno 2016
Approvata la rimodulazione del piano di riequilibrio e uscita anticipata dal predissesto

Nove voti favorevoli da parte della maggioranza, tre le astensioni da parte dei consiglieri di minoranza presenti. Ovvero: Meffi (FI), Sacripanti (Gm) e Luciani (IeT). Questi i numeri con cui il consiglio comunale ha approvato lunedì 20 giugno la proposta di rimodulazione del piano di riequilibrio e uscita anticipata dal predissesto. Qui, il dibattito della seduta. L'ultima parola spetterà ora alla Corte dei Conti che rimetterà al Comune le sue osservazioni sul piano che verrà riportato in Consiglio Comunale.

Di seguito la relazione dell'assessore al bilancio Massimo Gnagnarini:

La proposta di rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario del Comune di Orvieto, all'attenzione del Consiglio Comunale, si caratterizza per un drastico accorciamento della durata del piano stesso ed è resa possibile dal positivo trend dei risulti d'amministrazione conseguiti nel corso degli ultimi due esercizi di bilancio. Il Rendiconto 2015, tra le sue componenti passive, ha presentato un valore relativo alla quota di deficit da ripianare ridotto a euro 837.268 con un abbattimento complessivo di euro 7.445.012 rispetto alla massa passiva iniziale pari a euro 8.282.270 accertata nel 2013 e che diede luogo alla proclamazione dello stato di predissesto dell'Ente e alla conseguente procedura di riequilibrio decennale (2014-2023) approvato e semestralmente monitorato dalla Corte dei Conti.

Tale straordinaria accellerazione impressa da questa amministrazione all'azione di risanamento è dipesa dai seguenti tre fattori:
• Il rispetto assoluto degli obbiettivi di risparmio già fissati dal piano di risanamento;
• Le plusvalenze di gestione prodotte nel corso degli ultimi due esercizi;
• La copertura data al FCDE a valere sul FAL come consentito dall' Art. 2, Comma 6, del DL 78/2015.
Pertanto si può calcolare che la metà dell'abbattimento del deficit è dipeso da fatti gestionali direttamente riconducibili all'azione amministrativa svolta, mentre per la restante metà è dipeso dall'applicazione della norma legislativa sopra richiamata volta a mitigare gli effetti prodotti dai vincoli d'accantonamento sulla composizione del risultato d'amministrazione determinato secondo i nuovi principi della contabilità armonizzata.

La slide mostra la progressione dell'abbattimento della massa passiva ereditata dall'attuale amministrazione alla quale si è aggiunto nel 2014 un extradeficit derivante dal riaccertamento straordinario dei residui il cui separato ripiano trentennale non concorre ai saldi del piano di risanamento. Come si può notare già a conclusione del primo anno di gestione nel 2014 la massa passiva iniziale da ripianare cala di euro 1.828.327 per effetto di 728.209 euro relativi ai risparmi previsti dalle misure contenute nel piano di risanamento e di 1.100.118 euro da surplus di gestione dell'esercizio 2014. Nel 2015 la massa passiva cala ulteriormente di euro 5.516.575 per effetto di 1.032.810 euro relativi ai risparmi previsti dalle misure contenute nel piano di risanamento, di 536.828 euro da surplus di gestione dell'esercizio 2015 e di euro 3.926.937 relativi alla copertura del fondo crediti di dubbio esigibilità a valere su fondo delle anticipazione di liquidità (Art 2, Comma 6, del DL n° 78/2015).
Nel 2016 la massa passiva da ripianare è pertanto ridotta a 837.268 euro.

Ci proponiamo, pertanto, di procedere all'abbattimento del deficit residuo come riaccertato pari ad euro 837.268 attraverso la rimodulazione sia della durata del piano vigente prevedendone la conclusione nel 2017 sia la modifica di alcune delle misure in esso contenute. La durata del nuovo piano proposto viene fissata entro i prossimi due anni ricomprendendo in tale periodo anche l'esercizio corrente del 2016 nel quale rimane confermata per intero la precedente quota di risparmi da conseguire pari a euro 450.000 , mentre la rimanente quota di euro 387.268 viene imputata all'esercizio 2017 liberando così, già nel prossimo anno , 62.732 euro dei 450.000 già impegnati, nonché , per il 2018 , l'intera quota di 450.000 euro già iscritta in bilancio. E' doveroso segnalare che ancora migliori effetti positivi dalla rimodulazione si riverseranno sull'amministrazione comunale futura che governerà la città dal 2019 al 2024 , periodo nel quale il vecchio piano di riequilibrio decennale avrebbe imposto risparmi forzosi ancora più marcati con valori mediamente superiori a 1 Mln di euro per ciascuna annualità.

I VANTAGGI PER I CITTADINI

Se la proposta di rimodulazione del piano andrà a buon fine, già da quest'anno, ovvero nel corso del 2016, con la modifica e la cancellazione di alcune delle misure di risparmio contenute nel vecchio piano potremo ripristinare, a beneficio dei cittadini, alcune facilitazioni attinenti soprattutto la spesa per il sociale.
Quelli che seguono, più nel dettaglio, sono i vantaggi per i cittadini che potranno derivare dall'adozione del nuovo piano che viene proposto:
• L'obbligo di mantenere le tasse ( Imu, Tasi e Addizionale Irpef) ai massi livelli consentiti dalla legge con il vecchio piano avrebbe dovuto essere mantenuto fino a tutto il 2023, mentre con il nuovo piano tale obbligo scompare nel 2017 con l'uscita definitiva dallo stato di predissesto.
• Il taglio delle agevolazioni per le famiglie con due o più figli che usufruiscono delle mense scolastiche con il vecchio piano doveva essere mantenuto fino a tutto il 2023, mentre con il nuovo piano già da quest'anno , nel 2016, tali agevolazioni potranno essere reintrodotte e fruibili già all'apertura del nuovo anno scolastico a settembre prossimo.
• Il taglio di 118.500 euro sui servizi sociali con il vecchio piano si sarebbe dovuto protrarre fino al 2023, mentre con il piano rimodulato per gli anni 2016 e 2017 il taglio viene ridotto a 30.000 euro e scompare nel quinquennio successivo.
• L'obbligo di mantenimento della spesa per il personale con il vecchio piano si sarebbe protratta a tutto il 2023 impedendo, di fatto, il rimpiazzo di alcune decine di unità che andranno in pensione nel prossimo quinquennio mentre con il nuovo piano il regolare turn over del personale sarà ripristinato a partire del 2018.

IL RISANAMENTO

C'è, poi, un risultato generale d'immagine, ovvero la riconquista della città di Orvieto di del suo rango di eccellenza tra i comuni virtuosi, che la città riconquista con sette anni di anticipo rispetto alla tabella di marcia decennale stabilita nel vecchio piano di risanamento finanziario segnalandosi così tra le prime , anzi forse la prima in assoluto, tra quelle che escono dalla triste black list dei comuni d'Italia in stato di predissesto.
Il merito maggiore di questo risultato va, indubbiamente, alle famiglie e alle aziende orvietane che hanno dovuto sopportare , negli ultimi anni, un eccesso di carico fiscale e servizi pubblici ridotti all'osso.
Alla Politica va il merito minore seppur affatto scontato , di aver saputo non sprecare i sacrifici imposti dimostrando di saper risolvere, almeno questa volta, i guai che essa stessa aveva provocato.
Il risanamento dei nostri conti pubblici è stato ovviamente un percorso complicato e ad esso hanno concorso utilmente, già nel corso della passata consigliatura, alcune attività dai tagli alla spesa alll'avvio di un poderoso dimagrimento della macchina comunale.
Tuttavia è con l'amministrazione Germani che è stato possibile impostare e attuare con successo una efficace politica delle nuove entrate di bilancio che hanno concorso in modo fondamentale a ripianare velocemente il deficit e soprattutto ad eliminare molte criticità e squilibri strutturali potenzialmente capaci di compromettere gli equilibri futuri dei bilanci dell'Ente.
La sfida del risanamento finanziario dell'Ente e della riorganizzazione delle sue risorse umane ha fortemente caratterizzato questa prima parte della attuale consigliatura:
• E' stata una sfida vinta per tutti quelli che non si sono voluti rassegnare al clima di lento e ineluttabile declino verso il quale Orvieto sembrava dover scivolare.
• E' stata una sfida vinta in discontinuità rispetto al modo tradizionale di interpretare l'amministrazione orvietana ovvero rimuovendo ogni vecchio pregiudizio di subalternità politica della nostra città verso lo Stato e verso la Regione dell'Umbria.
• E' stata una sfida vinta senza intaccare o svendere il patrimonio dell'Ente.
• E' stata una sfida vinta muovendo passi decisivi verso la messa a reddito dei nostri
servizi e delle nostre infrastrutture di accoglienza a favore e a ristoro dei conti pubblici anche contro le resistenze che sapevamo che avremmo incontrato per convincere e superare un falso, radicato e diffuso convincimento sull'autosostenibilità dei servizi e degli investimenti pubblici fatti nel passato.

IL POST RISANAMENTO E GLI EFFETTI SULLA CITTA'

Quella del risanamento finanziario del Comune è stata una sfida vinta a cui non potevamo rinunciare o indugiare consapevoli che il perdurare del caos finanziario e organizzativo in cui da almeno un decennio languiva il comune di Orvieto non ci avrebbe consentito la credibilità necessaria per affrontare l'altra e ancor più importante sfida, quella dello sviluppo economico della città , convinti come siamo che nessuna organizzazione può esportare all'esterno ciò che non abbia già realizzato al proprio interno. Pertanto non potrebbe esistere alcuna politica di post risanamento se non avessimo conseguito l'obbiettivo del risanamento.

Da oggi si può aprire una nuova fase dell'azione amministrativa e politica nel governo della città ripartendo dalla conoscenza della nostra storia e dalle opportunità che la modernità ci offre. Noi orvietani abbiamo attraversato l' epoca industriale e quella post industriale senza toccare palla. Oggi, in questa nicchia di nuova economia basata invece sui consumi di bellezza, cultura e del buon vivere ci ritroviamo collocati in un mercato di eccellenza che aspetta solo di essere perfezionato e reso efficiente. Il punto cruciale è averne la più ampia e diffusa consapevolezza.
La consapevolezza, però, non passa attraverso le parole pronunciate dalla politica in dieci o cento convegni dedicati. Le decisioni necessarie per agire non scaturiscono dalla lettura dei documenti programmatici prodotti dall'amministrazione comunale, ne è sufficiente motivarsi nella rincorsa verso le facilitazioni offerte dai cosiddetti finanziamenti pubblici.

La consapevolezza, infatti, è in primo luogo accettazione del rischio, è assunzione di responsabilità, è la visione futura per se e per la propria famiglia in un contesto consolidato quale è la città di Orvieto dove solo chi vuol esser cieco può non vedere le opportunità e gli straordinari vantaggi competitivi esistenti. Pertanto tutte le leve pubbliche da sole non bastano, occorre una rinnovata consapevolezza e scommettere sul futuro delle attività soprattutto quelle dedicate all'accoglienza turistica. Ai nostri imprenditori dico che sono finiti i tempi delle rendite finanziarie. Nè le banche nè la proprietà garantiscono più il futuro nostro e quello dei nostri figli. Fin qui l'esame e l'illustrazione dei caratteri sostanziali e dei possibili effetti del provvedimento. Per completezza si fornisce a seguire una risposta puntuale su alcune questioni sollevate in questi giorni attraverso la stampa locale da parte di ex amministratori comunali volte più a disinformare che a commentare.