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"Sala operatoria e terapia intensiva funzionano. A breve in vigore il piano di riorganizzazione"

sabato 24 ottobre 2015
"Sala operatoria e terapia intensiva funzionano. A breve in vigore il piano di riorganizzazione"

Operatoria, ma anche operativa. Almeno secondo la direzione medica dell'ospedale. Al centro di ripetute sollecitazioni politiche resta la cosiddetta Sopi – sala operatoria per piccoli interventi di chirurgia – inaugurata a marzo al S.Maria della Stella e presto tacciata di sottoutilizzo.

“Anche il miglioramento del reparto di Terapia Intensiva – ha lamentato Stefano Olimpieri, capogruppo di minoranza di 'Identità e territorio' che sull'argomento ha presentato un'interrogazione – è stato usato come strumento di propaganda dai rappresentanti istituzionali. Risulta, infatti, che per migliorare l’efficienza del reparto siano state spese decine di migliaia di euro, ma che dei 6 posti previsti ne funzionino solamente la metà. Se così fosse sarebbe un fatto grave”.

La risposta è arrivata per bocca del sindaco Germani che, in consiglio, ha dato lettura della nota del dottor Ermete Gallo, responsabile della direzione medica dell'ospedale.

“La Sopi – si legge – è operativa e in essa si svolgono interventi di chirurgia ambulatoriale delle discipline di chirurgia generale, urologia e dermatologia, con un’adeguata assistenza infermieristica di supporto e con tutte le dotazioni strumentali e tecnologiche necessarie. L’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione presenta 5 postazioni attrezzate deputate a garantire l’assistenza di tipo intensivo in favore di pazienti con patologie acute che richiedono un monitoraggio continuo dei parametri vitali.

Mediamente vengono utilizzate 3 postazioni ma, in caso di necessità possono esserne attivate ulteriori. Sono, inoltre, in fase di esecuzione i lavori all’interno dell’ospedale e, a breve, diverrà operativo il piano di riorganizzazione. La rimodulazione delle aree di degenza in funzione della complessità assistenziale consentirà di liberare spazi utili per attivare percorsi di assistenza per la postacuzie e la lungodegenza”.

Fonte: Corriere dell'Umbria