politica

Tutela lavoratori autonomi, "Per Andare Avanti" presenta una mozione

sabato 30 maggio 2015
Tutela lavoratori autonomi, "Per Andare Avanti" presenta una mozione

Sarà iscritta all'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, la mozione presentata dal Gruppo Consiliare "Per Andare Avanti" avente per oggetto "Diritti e tutela per i lavoratori autonomi colpiti da malattia grave o prolungata".

Di seguito il testo integrale:

Premesso

- che il Parlamento Europeo si è recentemente espresso in materia di scarsa protezione sociale per i lavoratori autonomi attraverso la risoluzione del 14 gennaio 2014 intitolata proprio “Protezione sociale per tutti, compresi i lavoratori autonomi”;

- che un numero crescente di lavoratori autonomi a causa della crisi economica (scarso lavoro o lavoro remunerato a livelli molto bassi), in particolare le donne, si trovano al di sotto della soglia della povertà, ma non figurano ufficialmente come disoccupati;

- che i lavoratori autonomi sono storicamente esclusi dagli ammortizzatori sociali applicati invece ai lavoratori dipendenti (cassa integrazione, mobilità……) ed ai disoccupati (Naspi, Asdi; Dis-coll);

- che, rispetto alla tutela in caso di malattia sussiste un evidente discriminazione tra i lavoratori dipendenti (pubblici e privati) e quelli autonomi. I primi, infatti, possiedono tutta una serie di garanzie diversificate in caso di malattia (per esempio 180g a stipendio pieno, divieto di licenziamento, possibilità di richiedere part-time, divieto di trasferimento, accesso alla legge 104….), mentre i lavoratori autonomi devono continuare a lavorare per vivere e curarsi poiché l’Inps non prevede l’indennità di malattia (per esempio per commercianti o artigiani) oppure prevede, per gli appartenenti alla gestione separata, garanzie irrisorie come i 61 giorni in 1 anno intero, chiaramente insufficienti in caso di patologie serie o prolungate, con diarie giornaliere molto basse;

- che, d’altra parte, non è facile per i lavoratori autonomi a basso reddito trovare risorse per provvedere ad accantonamenti volontari, magari gestiti da assicurazioni private, che permettano loro di predisporsi cautelativamente uno strumento di tutela per il caso di malattia;

- che il finanziamento dei sistemi di protezione sociale, soprattutto in periodi di crisi economica, permette di conciliare gli obiettivi sociali ed economici ed, a lungo termine, contribuisce al mantenimento e allo sviluppo dell'economia; deve essere quindi considerato un investimento e non una spesa.

Considerato

- che il 10 febbraio 2014 Daniela Fregosi, lavoratrice autonoma che si è ammalata di cancro al seno, appoggiata da ACTA Associazione Consulenti Terziario Avanzato, ha lanciato la Petizione "Diritti ed assistenza ai lavoratori autonomi che si ammalano” che ha raccolto ad oggi oltre 81.000 firme (https://www.change.org/it/petizioni/presidente-del-consiglio-diritti-ed-assistenza-ai-lavoratori-autonomi-che-si-ammalano);

- che la suddetta petizione è parte di una battaglia che sta riscuotendo forti consensi sociali (e non solo tra gli autonomi visto che anche moltissimi lavoratori dipendenti la stanno firmando) e tra i media;

- che la suddetta petizione chiede al Presidente del Consiglio ed al Ministro del Lavoro azioni fattibili e realizzabili: diritto ad una indennità di malattia che copra l'intero periodo di inattività, il diritto ad un’indennità di malattia a chi abbia versato all’INPS almeno 3 annualità nel corso della sua intera vita lavorativa, un indennizzo relativo alla malattia uguale a quello stabilito per la degenza ospedaliera quando ci si deve sottoporre a terapie invasive (chemio, radio etc), il riconoscimento della copertura pensionistica figurativa per tutto il periodo della malattia, la possibilità di sospendere tutti i pagamenti (INPS, IRPEF), che saranno poi dilazionati e versati a partire dalla piena ripresa lavorativa senza maggiorazioni in termini di more, la possibilità di escludere i lavoratori autonomi ammalati dagli studi di settore;

- rispetto alla copertura finanziaria delle precedenti richieste, la cassa Inps della gestione separata, per esempio, risulta in attivo e da una ricerca effettuata da ACTA, i versamenti Inps per prestazioni assistenziali (indennità di malattia, indennità di degenza ospedaliera, indennità di maternità), che dovrebbero essere coperti dallo 0,72% dell’aliquota totale (27,72%), non superano il 50% dimostrando come ci siano ampi margini di migliorabilità nella protezione che i lavoratori autonomi possono avere in caso di malattia grave (fonte dei dati: http://www.actainrete.it/2014/04/linps-lucra-anche-sulle-nostre-prestazioni-assistenziali/);

Constatato che altre amministrazioni locali hanno già presentato ed approvato il presente documento (Comuni: Grosseto, Trento, Reggio Emilia, Sardara (Medio Campidano), Francavilla Fontana (BR), San Martino in Rio (RE) - Regioni: Puglia, Toscana) ed altre stanno seguendo il loro esempio.

Il Consiglio Comunale

IMPEGNA

il Sindaco e la Giunta

a farsi voce con il Parlamento, il Governo e la regione Umbria affinché si possa:

• intervenire presso il Parlamento e la regione Umbria affinché il Ministero del Lavoro riveda la normativa attuale al fine di tutelare maggiormente i lavoratori autonomi colpiti malattia grave o prolungata;

• entrare in contatto con le associazioni di categoria (commercianti, artigiani, professioni ordinistiche….) e trasversali come ACTA per raccogliere ulteriori informazioni e concordare azioni congiunte come per esempio campagne di informazione per i lavoratori autonomi (la maggior parte dei quali non è a conoscenza neppure di quei minimi diritti a cui hanno accesso oppure non possiedono tutti gli elementi informativi per valutare correttamente il rischio che corrono in caso di malattia grave);

• identificare modalità concrete di intervento in supporto dei lavoratori autonomi colpiti da grave malattia.