politica

Dalle piazze ai seggi, è l’ora del voto: chi spera e chi spara

venerdì 29 maggio 2015
Dalle piazze ai seggi, è l’ora del voto: chi spera e chi spara

Tutto in un giorno, senza rivincite, senza appelli ma con le solite speranze riposte nella tessera elettorale. L’Umbria del 2015 non è quella di cinque anni fa. Soprattutto non lo è Orvieto. Allora c’era Concina, oggi c’è Germani. Allora non conoscevamo la paura della distruzione, oggi osserviamo la ferita del Paglia ancora aperta.

Orvieto spera, come è abituata a fare ogni qual volta al campanello di casa suona l’amico candidato. La politica nel comprensorio si fa ancora così: con il contato diretto, con il porta a porta, con il confronto e con la discussione. Questo si può fare, questo non si può fare. C’è chi spera che qualcosa possa cambiare e chi spara per far credere che i sogni possono diventare realtà.

Il verdetto lo si avrà nella notte fra il 31 maggio e il 1 giugno, quando appena chiuse le urne - alle 23.00 - inizierà lo spoglio. In lizza per la poltrona di Presidente ci sono, , in ordine alfabetico, Amato John De Paulis, Simone Di Stefano, Aurelio Fabiani, Andrea Liberati, Fulvio Carlo Maiorca, Catiuscia Marini, Claudio Ricci, Michele Vecchietti.

Nel comprensorio orvietano gli elettori sono 35.815 così suddivisi: Allerona 1.512, Baschi 2.248, Castel Giorgio 1.817, Castel Viscardo 2.455, Fabro 2.294, Ficulle 1.393, Montecchio 1.367, Montegabbione 987, Monteleone D’Orvieto 1.228, Orvieto 16.611, Parrano 491, Porano 1.587, San Venanzo 1.825.

Ad ambire ad una poltrona in consiglio comunale ci sono ben 9 orvietani. In ordine di lista: Fausto Galanello (Pd), Rita Fini (Sel), Franco Raimondo Barbabella (Socialisti Riformisti), Iris Biondi (Civica e Popolare), Adriano Scianca e Luca Perisse (Sovranità), Andrea Sacripanti (Fratelli d’Italia), Leonardo Brugiotti (Cambiare in Umbria), Elisa Orticoni (Forza Italia).

E’ chiaro che tutti non potranno certo farcela. La diminuzione del numero dei consiglieri regionali (da 30 a 20) alza di fatto il quorum dei voti necessari per essere eletti. Ma va anche detto che nella precedente elezione 6 consiglieri venivano eletti direttamente per effetto del “listino” collegato a candidato presidente.

Partendo da questa considerazione si può, in un certo senso, ribaltare la preoccupazione che i territori faticano ad eleggere i propri rappresentanti rispetto ai centri maggiori. Guardando ad esempio al dato di Fausto Galanello (Pd), alle ultime regionali del 2010, sfiorando i 4mila voti risultò il settimo degli eletti su scala regionale. Ed è quindi plausibile pensare che se il consigliere uscente del Partito democratico riuscirà a confermare i voti di cinque anni fa, la speranza di entrare in consiglio regionale può essere quasi certa.

Le attenzioni, infatti, si rivolgono tutte sul risultato che otterrà Catiuscia Marini e il centrosinistra. Specialmente in seguito al percorso politico che ha portato il Pd alla composizione della lista, nel quale è stato preso l’impegno - almeno sulla carta - di non confermare la giunta uscente.

Nel centrodestra si da molto da fare Andrea Sacripanti, il quale può contare su una esperienza politica che viene dall’ultima assemblea elettiva provinciale e ora da quella di consigliere comunale. La chiave di volta, per tutti, è la risposta del territorio che se marcerà compatto potrà ottenere buoni risultati.

In Umbria sono 705.819 gli elettori chiamati al voto

Le disposizioni per il rilascio delle tessere elettorali

La nuova legge elettorale, come si vota

Costituiti i seggi elettorali. Si vota dalle 7 alle 23