politica

Fusione dell'alto Orvietano. I sindaci incontrano il sottosegretario del Ministero degli Interni

lunedì 10 febbraio 2014
Fusione dell'alto Orvietano. I sindaci incontrano il sottosegretario del Ministero degli Interni

I sindaci dei Comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano, il dirigente del Servizio riforme endoregionali della Regione Umbria Luca Conti e il segretario generale del Comune di Montegabbione hanno incontrato martedì 4 febbraio a Roma il sottosegretario di Stato del Ministero degli Interni, onorevole Gianpiero Bocci (nella foto), presente il direttore centrale della Finanza locale Giancarlo Verde, in merito alla fusione dei Comuni dell'alto Orvietano.

"Il sottosegretario - spiegano i primi cittadini in una nota - nel ritenere le fusioni dei comuni uno strumento innovativo ed efficace, ha annunciato che esse rappresentano l'unico vero percorso di innovazione e programmazione per il futuro delle Comunità e che a tale strumento sarà dedicato ampio spazio nel ddl Del Rio sul riordino delle autonomie locali. Il sottosegretario ha garantito l'impegno ad agevolare i percorsi di fusione sotto il profilo dei finanziamenti, riferendo che il fondo per gli incentivi alla fusione è stato portato a 30 milioni di euro. C'è inoltre impegno ad attivare da subito, e non a partire dall'anno successivo alla fusione, gli incentivi. Infine l'onorevole Bocci ha ricordato che per dare soluzione alle criticità segnalate dai sindaci, sono stati insediati, presso il Ministero dell'Interno, gruppi di lavoro a cui partecipano anche rappresentanti del Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie, di Anci e Upi".

"Il Ministero - aggiungono - ha riconosciuto il nostro coraggio: per la prima volta in Umbria si avvierà un processo di autoriforma delle istituzioni. La proposta è quella di fare meglio e di dare ai diritti dei cittadini più forza e più sostanza. Al centro di questo progetto ci sono infatti le persone, la qualità del vivere, dell'abitare e del produrre. Questa riforma è necessaria perché siamo persuasi di poter offrire ai cittadini e alle imprese un futuro diverso, più ricco di opportunità. La nostra idea è quella di avviare questo processo di autoriforma assieme ad una nuova fase di sviluppo. Le nuove risorse aggiuntive, i risparmi sull'acquisto di beni e servizi e la riorganizzazione delle funzioni rappresentano un'occasione storica per le nostre comunità. Ci saranno meno poltrone, meno compensi per sindaci e assessori ma più capacità di incidere sulle decisioni altrimenti prese altrove".

"Pur in attesa delle risposte ufficiali di Stato e Regione - precisano i sindaci - si possono prevedere, sin da ora, risorse importanti: 500mila euro di incentivi statali, 300mila euro di incentivi regionali e 200 mila euro che arriverebbero dal risparmio sui costi del personale, e della politica, senza considerare gli ulteriori 200.000 euro (sottostimati) attesi, dal risparmio per le economie di scala su forniture servizi e materiali. Il conto è presto fatto: un milione di euro all'anno a disposizione delle nostre Comunità per un Progetto di sviluppo sostenibile. Risorse notevoli quindi, e che potranno andare a cofinanziare progetti regionali, nazionali ed europei".

"Un percorso che in dieci anni sommerà 10 milioni di euro, da mettere a leva attraverso punteggi aggiuntivi che contiamo di poter ottenere - la trattativa è aperta - sui prossimi bandi regionali e nazionali. Abbiamo infine proposto all'onorevole Bocci - concludono - la sospensione per 10 anni del Patto di Stabilità per i nuovi comuni nati dai processi di fusione. Una misura che darebbe senz'altro respiro ai territori e alle economie generate da investimenti pubblici".