politica

Sacripanti: "Trovare una soluzione definitiva per il liceo Artistico di Orvieto"

giovedì 30 gennaio 2014
Sacripanti: "Trovare una soluzione definitiva per il liceo Artistico di Orvieto"

"La Provincia assuma una decisione definitiva sul futuro del Liceo Artistico di Orvieto". Lo chiede il consigliere provinciale del Gruppo Misto Andrea Sacripanti che sull'argomento ha presentato un'interrogazione, ricordando che la Provincia deve affrettare i tempi della decisione data l'imminente riforma in atto, "che con molta probabilità non darà più un ruolo politico e decisionale all'ente per la risoluzione dei problemi". Di seguito il testo integrale:

"Nel gennaio 2013, facendo seguito sia ad un'interrogazione del novembre 2011 che ad una nota diramata in precedenza sull'argomento in questione, il sottoscritto consigliere ha presentato un'ulteriore interrogazione per conoscere quali iniziative la Provincia avesse intenzione di intraprende per restituire all'Istituto una sede sia stabile che funzionale al sereno e fattivo svolgimento delle lezioni, ritenendo non più rinviabile la ricerca di una soluzione definitiva al problema in oggetto;

In risposta alle predette interrogazioni, L'Amministrazione provinciale, per il tramite dell'Assessore Mocio, ha rassicurato che, nonostante le difficoltà oggettive nel trovare un accordo con l'Ente proprietario (la Curia), si stava raggiungendo una soluzione e che nel giro di poco tempo la stessa Amministrazione sarebbe stata in grado di dare risposte certe sul futuro del prestigioso Istituto;

Ricordava l'assessore che il Liceo Artistico di Orvieto venne trasferito presso la Palazzina Comando della Caserma Piave per consentire interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza del Palazzo Monaldeschi e che il costo di detti lavori, il cui ammontare è lievitato rispetto a quanto programmato in precedenza, ha comportato il mancato raggiungimento di un accordo sulla loro esecuzione tra la Provincia di Terni, Ente locatario e responsabile della sicurezza degli edifici scolastici, e la Curia vescovile, proprietaria dell'immobile;

Tale aumento dei costi, stando a quanto riferito sempre dall'assessore, avrebbe comportato un conseguente aumento del canone di affitto che la Provincia avrebbe dovuto pagare in futuro, una volta realizzati i lavori e rinnovata la convenzione. Il canone così lievitato venne stimato in circa 125 mila euro annui, cifra ben superiore ai 90.000 precedentemente concordati e particolarmente gravosi se raffrontati ai 70 mila annui che l'Ente stesso ha erogato negli anni scorsi alla Curia prima che si rendesse necessario procedere alla ristrutturazione dell'immobile. Sono trascorsi quasi quattro anni da quando l'Istituto è stato trasferito e che, nonostante le continue sollecitazioni con cui lo scrivente ha richiesto in tutto questo tempo all'Amministrazione di procedere con tempestività alla chiusura di un accordo con le Istituzioni interessate, nessuna soluzione ancora è stata né data, né ipotizzata. Perdurano i disagi che sono costretti a sopportare quotidianamente insegnanti, studenti e personale amministrativo e tecnico, attesa l'inadeguatezza e la scarsa funzionalità dei locali della Palazzina Comando che rischia di compromettere sia il sereno svolgimento delle lezioni, con serie ripercussioni sulla qualità dell'insegnamento didattico e formativo degli studenti, sia l'immagine ed il prestigio dell'Istituto, fiore all'occhiello del panorama culturale e scolastico provinciale. Si rende urgente una decisione definitiva sia perché l'Amministrazione comunale di Orvieto ha ormai da tempo dichiarato la propria intenzione di alienare la Palazzina Comando, ed anzi a tal fine ha già posto in essere le procedure per la vendita, sia perché a breve la Provincia di Terni, attesa la riforma in atto, con molta probabilità non avrà più un ruolo politico e decisionale per la risoluzione di alcuni dei problemi, tra cui quello in questione, da troppo tempo irrisolti.

Per tutto questo chiedo quale sia ad oggi lo stato di avanzamento dei rapporti tra l'Amministrazione provinciale, la Curia vescovile ed il Comune di Orvieto in merito al problema in oggetto. Se l'Amministrazione provinciale non intenda raggiungere, in tempi rapidi, un accordo con l'Ente proprietario per restituire all'Istituto in questione la sede storica oppure, in alternativa, procedere all'individuazione di una sede definitiva che sia funzionale allo svolgimento delle attività didattiche e che abbia gli stessi standard qualitativi della precedente sede prestigiosa di Palazzo Monaldeschi".