politica

Passa il Bilancio in Consiglio Comunale. Grazie all'IMU, alla risoluzione Romiti e nonostante l'assenza di Ranchino

sabato 27 ottobre 2012
di Monica Riccio
Passa il Bilancio in Consiglio Comunale. Grazie all'IMU, alla risoluzione Romiti e nonostante l'assenza di Ranchino

Il Consiglio Comunale di venerdì 26 ottobre ha approvato il bilancio consuntivo del 2011 e il previsionale 2012, nonché il piano triennale delle opere pubbliche, votato in mattinata.

Tutto come previsto per la maggioranza Concina, nessun intoppo, nessun maldipancia. Non sul Bilancio. La partita era troppo importante e tutti, o meglio quasi tutti gli alfieri del sindaco hanno fatto il loro dovere. Tutti tranne Angelo Ranchino, assente ufficialmente per impegni di lavoro, che con la propria assenza ha fatto però venir meno nel paniere del sindaco il voto di Orvieto Libera.

Strategia, tattica, impegno di lavoro non rimandabile? Non si sa. Quello che è certo è che nel verbale di approvazione di entrambi i bilanci, il nome di Ranchino non c'è. Il reumatismo nelle file della maggioranza aveva cominciato a manifestare i primi doloretti in fase di approvazione delle quote Imu, quando proprio Ranchino si era rifiutato di allineare il proprio voto a quello della maggioranza. E forse non è ancora sopravvenuta la guarigione, giacché all'appuntamento clou della consiliatura, l'approvazione del bilancio, il capogruppo di Orvieto Libera, Angelo Ranchino, non si è visto.

Per il resto, come detto, nessun imprevisto. Impeccabile l'esposizione dell'assessore Romiti (per cifre e partite in dettaglio rimandiamo al resoconto dell'Ufficio Stampa sulle pagine del sito web del Comune) e forse provvidenziale la risoluzione che lui stesso ha presentato al Consiglio, risoluzione che, in materia di Imu, tende una mano alle giovani coppie e alle aziende che investono sul territorio. Un aiuto determinante per la maggioranza, nella quadratura dei conti, viene dunque dall'Imu, che con il proprio gettito quasi da sola ha rimesso in carreggiata le casse comunali, e dalla vendita del bar Sant'Andrea, mentre per le altre partite di vendita (per il Mattatoio, anch'esso venduto, si è portata in bilancio solo la prima rata di poco più di 200 mila euro) c'è ancora da attendere.

La minoranza, da parte sua, ha portato in consiglio con grande coscienza le proprie giuste motivazioni, ha calato tutti gli assi che aveva nelle maniche, ma i numeri non li ha, non ci sono mai stati a sostenerne le azioni, e finire sotto è, per Germani e compagni, un dato inevitabilmente di fatto.

Sembrerebbe prospettarsi ora per il Governo cittadino, almeno secondo la maggioranza, un periodo di "pace", dove potranno essere elaborati nuovi progetti (casse permettendo) e nuove intenzioni politiche, con un occhio particolare al momento di transizione che vede Orvieto, come del resto tutta la provincia di Terni, nell'attendere le decisioni del Governo in materia di riassetto istituzionale.