politica

Orvieto vota il documento del CAL Umbria sul riordino istituzionale della Regione. Maggioranza spaccata

domenica 21 ottobre 2012
di Monica Riccio
Orvieto vota il documento del CAL Umbria sul riordino istituzionale della Regione. Maggioranza spaccata

Sabato 20 ottobre scorso, il consiglio comunale di Orvieto, così come quelli di tutti i 92 comuni dell'Umbria, è stato chiamato ad una riunione straordinaria per manifestare, attraverso il voto dei propri consiglieri, l'approvazione o meno del documento redatto dal CAL Consiglio delle Autonomie Locali il 3 ottobre scorso. In quella data, l'organismo regionale preposto alla individuazione di una proposta condivisa di riassetto istituzionale dell'Umbria, ha elaborato un documento (consultabile nella sua versione integrale, leggilo qui) che ha inteso sottoporre ai Comuni della Regione (il documento e la relativa ipotesi in esso contenuti sono stati avallati da 26 voti su 31 presenti). La scelta politica ipotizzata opta per la scelta di riordinare l'Umbria su due ambiti provinciali e il documento, così come previsto D.L. 95/2012 (Spending Review) è stato inviato al Governo dove sarà valutato al fine di procedere al riordino istituzionale della Regione.

All'ordine del giorno del consiglio comunale orvietano, inoltre, è stata posta in valutazione una risoluzionepresentata dal presidente Marco Frizza, che impegna il consiglio stesso a tutelare l'identità della città.

Molti sono stati gli interventi da parte dei consiglieri, non tutti a favore dell'approvazione del documento, ma tutti secondo un comune denominatore: Orvieto non vuole essere calpestata, intende mantenere la propria realtà politica, sociale, culturale, economica e sulla base di questo vuole essere considerata e mai annullata per asservire logiche di riassetto che poco hanno di rispettoso verso i territori e le loro peculiarità.

Se nel centrosinistra si è assistito ad una presa di posizione compatta a favore del documento proposto dal CAL, non così è stato nei banchi dei consiglieri della maggioranza, che si sono letteralmente spaccati sul voto al documento, a volte persino criticando aspramente la persona della vicensindaco Tardani, delegata dal sindaco a rappresentare la città nella riunione del 3 ottobre scorso, quando ha avallato anche lei il documento prodotto dall'organismo. Ne è venuta fuori una seduta a dir poco curiosa, dove sindaco e presidente del consiglio, con tutto il centrosinistra e solo qualche mano della maggioranza, hanno determinato il "sì" di Orvieto alle proposte di riassetto elaborate dal CAL.

Il sindaco, nel suo intervento, ha spiegato che il voto della vicesindaco a Perugia, oltre ad essere stato certamente concordato dal Governo cittadino e non frutto di una iniziativa personale di Tardani, ha costituito un voler seguire le indicazioni del CAL al fine di poter portare la discussione nei vari consigli comunali, com'è appunto stato, e che non si è trattato, e non poteva certamente esserlo, un volersi sostituire all'assise cittadina.

Alla fine il documento è passato (6 consiglieri contrari tutti di maggioranza; sindaco, Frizza, e tutto il centrosinistra a favore, nessun astenuto), così come la risoluzione (2 contrari, 1 astenuto).

A questo punto Orvieto si allinea alle proposte del Cal umbro; il documento è al vaglio della commissione nominata dal Governo e non resta che attendere di conoscere quale sarà infine il destino geo-politico-economico dei nuovi confini territoriali che da Roma verranno imposti all'Umbria così come al resto d'Italia.

Spicca però, seppur con contorni tutti da valutare, la contrapposizione del centrodestra, maggioranza di governo cittadino, contro sindaco e vicesindaco (il capogruppo del PD, Germani, ne ha addirittura suggerito le dimissioni per protesta) e la presa di posizione del presidente Marco Frizza, che sfilandosi dalla maggioranza e dal voto dichiarato a sfavore del proprio capogruppo Meffi, ha preferito votare in linea con il sindaco e con il centrosinistra.