politica

"Si chiudono le scuole ma gli asili nido no, e ai pasti chi ci pensa?" Il Partito dei Comunisti Italiani di Orvieto chiede risposte

giovedì 9 febbraio 2012

"Da martedì della settimana scorsa condizioni climatiche avverse hanno portato precipitazioni nevose su tutto il territorio Orvietano, a fare il punto della situazione dopo un giro di ricognizione il giorno 1 febbraio, sono gli assessori comunali di competenza per delega e lo stesso Sindaco con la Protezione Civile."

"Si firma l'ordinanza, scuole d'ogni ordine e grado chiuse per 2 giorni. Ma non tutte - spiega una nota stampa della segreteria orvietana del Partito dei Comunistri Italiani - gli asili nido rimangono aperti perché sembra siano del comune e servizio essenziale, non scuole, come a dire sono diverse le esigenze e le criticità degli educatori, dei genitori e dei bambini da 0 a 3 anni da quelli da 3 a 5.

Già su questo ci sarebbe da discutere. Comunque non è questo il problema principale. L'ordinanza è firmata dal sindaco il quale stabilisce quanto sopra. Fin qui tutto bene, ma il problema è che nessuno ha pensato che ai bambini e alle operatrici che erano presenti in queste strutture, gli si sarebbe dovuto servire il pranzo o consegnare il cibo per poterlo preparare in struttura.

Vista l'ordinanza di chiusura delle scuole - continua la nota PdCI - anche la cooperativa che fornisce quotidianamente i pasti o materiale per poterlo preparare, giustamente è rimasta chiusa perchè non sapeva che questi servizi sarebbero rimasti aperti in quanto nessuno glielo ha comunicato. I problemi che si sono verificati sono facilmente intuibili, in ogni caso sono stati risolti solo grazie all'esperienza e alla gran professionalità che bisogna riconoscere a chi quotidianamente opera in queste strutture scolastiche. Si è saputo ovviare al problema e preparare il pranzo ai bambini, facendo fede su quelle poche ma sufficienti scorte che, con razionalità e professionalità, erano state stoccate nel tempo.

Diciamo e denunciamo solo ora tutto ciò perché fare polemica prima avrebbe significato approfittare di un grave momento che ha messo alla prova la macchina organizzativa comunale in una circostanza impegnativa come l'emergenza neve, e non sarebbe stato per niente produttivo ma solo propagantismo politico in un momento inopportuno ed esclusivo del fare.

Il senso di responsabilità dimostrato dal Partito dei Comunisti Italiani non facendo polemica prima però, non esime la governance della città ad assumersi le proprie responsabilità e ad aprire una discussione seria sull'incapacità e la mancanza di esperienza che ancora una volta, sia per responsabilità diretta o indiretta ha dimostrato. Ci auguriamo - conclude la segreteria - che da questa esperienza si formuli un protocollo da adottare in queste circostanze, che tenga conto di tutto e che coinvolga tutti gli attori ognuno per la propria competenza nella gestione complessa di questi momenti, partendo dalla comunicazione/informazione, azione, che cosa fare chi e dove."