politica

Approvata in consiglio comunale la mozione sulle azioni dei Comuni per contrastare le mafie e l'illegalità

martedì 14 dicembre 2010

Il Consiglio Comunale ha discusso e approvato (9 favorevoli, 1 astenuto: Pizzo) la mozione presentata dai Consiglieri Marco Moscetti, Anna Rita Mortini, Donatella Belcapo, Giuseppe Germani (PD) che impegna l'Amministrazione Comunale a:


- Costituirsi parte civile nei processi contro le attività criminose di stampo mafioso riconducibili al proprio territorio comunale, destinando l'eventuale risarcimento a un fondo a sostegno delle vittime del racket e dell'usura e al sostegno delle realtà associative assegnatarie di immobili confiscati alla criminalità organizzata;
- mettere in campo strumenti amministrativi per rafforzare la piena trasparenza delle procedure di appalto, attraverso la verifica accurata dei collegamenti diretti e indiretti tra aziende partecipanti alle gare e controlli sulle aziende subappaltatrici;
- istituire e/o rafforzare un nucleo di Polizia Locale dedito in via esclusiva a perseguire lo sfruttamento illegale di manodopera nei cantieri;
- utilizzare le prerogative assegnate ai Sindaci e ai Comuni per iniziative,ispirate a principi di trasparenza e legalità, di contrasto a ogni forma di abusivismo (commerciale, edilizio), spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione, gioco d'azzardo e altre attività criminali utili a rimpinguare le casse delle organizzazioni malavitose;
- attivare percorsi di sensibilizzazione nelle scuole, attraverso incontri, campagne informative, percorsi culturali e sociali al fine di far maturare una nuova coscienza civica tra i più giovani;
- promuovere forme di partecipazione alla vita democratica locale, incoraggiando il protagonismo dei giovani ed avvicinandoli alle Istituzioni;
- attivare una campagna d'in-formazione rivolta alla cittadinanza contro il racket e l'usura e gli strumenti legislativi esistenti per chi denuncia i propri estorsori e usurai.

La mozione è stata illustrata dal Consigliere Marco Moscetti che ha richiamato Angelo Vassallo, il lavoro della Commissione d'inchiesta e il fatto che "da diverso tempo l'Umbria non più un'isola felice".
Il documento muove dal fatto che "lo Stato sta ottenendo importanti successi nel contrasto alla criminalità organizzata ed è necessario affiancare all'azione della magistratura e delle forze dell'ordine una forte iniziativa culturale e politica a tutti i livelli per diffondere la cultura della legalità e della trasparenza nell'amministrazione. Gli Enti Locali, pur non potendo legiferare, possono mettere in campo misure di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata e di sostegno a chi è vittima delle mafie, del racket e dell'usura. Il fenomeno mafioso che investe i nostri Comuni ne penalizza lo sviluppo dal punto di vista sociale, economico e culturale e reca grave danno all'immagine stessa della città; molti imprenditori e liberi cittadini spesso decidono di non denunciare i propri aguzzini per paura di essere lasciati soli dalle Istituzioni".

"Occorre pertanto che i Comuni diano un segnale concreto di impegno nella lotta e contrasto alla criminalità organizzata in tutte le sue forme e su tutto il territorio nazionale. L'Associazione Nazionale Comuni Italiani negli ultimi anni ha più volte ed in diverse maniere espresso il proprio impegno nella lotta alle mafie; al suo interno è attiva la Consulta Anci Giovane, che riunisce e rappresenta gli amministratori under 35 d'Italia e che questi rappresentano una generazione di nuovo impegno anche sul versante della partecipazione attiva alla propria comunità. Gli Enti Locali, e in particolar modo i giovani amministratori, devono ed intendono avere un ruolo di primo piano nella lotta alle mafie. In occasione della II Assemblea Programmatica Nazionale di Anci Giovane, tenutasi a Taormina il 7/8 maggio 2010, la Consulta ha proposto di chiedere ai Comuni italiani di schierarsi politicamente e con atti amministrativi contro le mafie".