politica

Il programma di Orvieto Libera per il Bilancio 2010 e per il Bilancio triennale

domenica 14 febbraio 2010

PREMESSA

Come è stato più volte sottolineato da Orvieto Libera nel corso degli interventi del suo rappresentante in Consiglio Comunale durante le riunioni preliminari della Conferenza dei Capigruppo, ove è stato affrontato il metodo dell'Assessore al Bilancio e del Sindaco, che è sfociato nel noto documento oggetto di approvazione allegato in copia, il bilancio deve essere inteso come un "documento di programmazione economico-finanziaria" e come tale deve contenere non solo un insieme di interventi connotati dalla volontà di risanamento con il dichiarato obiettivo di raggiungere l'equilibrio della parte corrente, ma soprattutto provvedimenti che incarnino il messaggio politico di "rinnovamento" che Orvieto Libera e il Sindaco Concina hanno comunicato alla città nel corso della campagna elettorale.

Orvieto Libera, anche tramite il proprio Presidente, ha ripetutamente manifestato la volontà di rappresentare a tutti, fin dal momento appena successivo alla vittoria elettorale, il proprio progetto e la propria visione della città, racchiusi in un programma di consiliatura (ed anche oltre) finalizzato ad una profonda revisione dell'attuale situazione, risultante da un progetto politico che deve considerarsi tramontato e che ha condotto la città al collasso economico-finanziario e comunque alla totale mancanza di prospettive e di progettualità per il futuro.

Necessitava in sostanza un progetto politico nuovo, sostitutivo del precedente, attorno al quale coinvolgere non solo le forze che hanno presentato il Sindaco Concina alle scorse Amministrative, ma anche tutte quelle altre che hanno sostenuto il medesimo permettendogli di raggiungere una maggioranza, altrimenti irrealizzabile.

Orvieto Libera, ed in particolare il suo Presidente, ha atteso che tale progetto fosse presentato dal Sindaco Concina, opportunamente stimolato dai suggerimenti e dalle sollecitazioni delle forze politiche che lo appoggiano; ha altresì sempre stimolato il Sindaco, nell'emanazione degli atti di sua competenza, affinchè tenesse conto di tale disegno, così confermando in concreto una prima attuazione della filosofia che ha condotto alla vittoria elettorale.

Orvieto Libera, nel recente passato, ha ritenuto di prendere anche posizione, dando diretta contezza alla città delle idee dell'Associazione, mediante iniziative di carattere consiliare poste nell'alveo del suo progetto di rinnovamento

Sono state presentate mozioni consiliari in attesa di discussione finalizzate all'avvio del procedimento per la ri-pubblicizzazione della gestione del servizio idrico, all'approvazione del Patto con Roma Capitale, all'approvazione di un protocollo di intesa con le aree della Tuscia Viterbese, alla definizione di una procedura di controllo e di governance sulle associazioni, società ed enti partecipati dal Comune, all'avvio di un'azione di verifica dell'organico del Comune di Orvieto, con particolare attenzione alle posizioni organizzative, alla costituzione di mercati a "km0", per favorire la vendita dal produttore al consumatore, ed altre ancora.

Tale sollecitazione ha condotto il Sindaco ad una riflessione sulla necessità di confrontarsi in modo deciso e continuo con le forze politiche con l'intento di dotare l'Amministrazione di una strategia condivisa al fine di presentare alla città il progetto politico che essa sta attendendo da mesi.

Orvieto Libera, con atteggiamento di profonda serietà, durante questi difficili mesi iniziali, pesantemente condizionati dai problemi finanziari del Comune, ha appoggiato il sindaco in ogni sua scelta, ed ha sostenuto con la propria attività in Consiglio Comunale, oltre che con la diuturna, seppure silenziosa, proficua attività del proprio Vice Sindaco, dei propri Assessori alle Politiche Giovanili, all'Attuazione del Programma, ed al Turismo e Commercio, ogni scelta operata, nell'intento di evitare qualsiasi manifestazione di dissenso nei confronti della città.

Siamo oggi alla vigilia di un percorso delicatissimo, che condurrà tutte le forze politiche ad un tavolo di concertazione tra di loro, e con l'intera città, al fine di identificare una strategia diretta alla costruzione del bilancio 2010 e del bilancio pluriennale della città e dunque di un percorso che traccerà le linee essenziali dell'attività del Comune per il prossimo triennio.

Prima di affrontare tale delicatissimo percorso, particolarmente pericoloso per la presenza di forze politiche avverse che hanno il potere (per la maggiore rappresentatività) di incidere in modo determinante sulle scelte da operare, e di condizionare la costruzione del progetto triennale finalizzato al risanamento dei conti ed al raggiungimento della parità di Bilancio, che l'Assessore competente ed il Sindaco stanno faticosamente elaborando, è necessario che Orvieto Libera si riappropri dell'importante spazio che ha raggiunto nella vita politica della città attraverso il consenso degli elettori, per riaffermare il proprio progetto preelettorale onde finalizzare la sua attenzione e la sua attività per la completa attuazione di tali idee.

Ciò dovrà avvenire con la massima decisione e, auspicabilmente, in linea con la filosofia già manifestata, che ha caratterizzato la stessa genesi dell'Associazione, con l'apertura a tutte le forze politiche che vorranno aderire al suo programma, in modo trasparente e con il solo intento del perseguimento del bene comune.

E' dunque indispensabile che, finalmente, Orvieto Libera manifesti senza condizionamenti le proprie idee ed i propri progetti, con particolare attenzione a quelle scelte che, immediatamente, possono dispiegare i propri effetti positivi sui conti del Comune, cosicchè il Sindaco e l'Assessore al Bilancio possano essere in grado, nel comporre la manovra di prossima approvazione, di inserire scelte di alto valore politico che permettano di comprovare all'intera città l'attuazione del progetto di rinnovamento dichiarato in sede elettorale.

Esistono infatti numerosi argomenti che possono avere immediato effetto sui flussi finanziari del Comune che sono in linea con le idee di snellimento dell'apparato amministrativo, di rinnovamento della macchina burocratica, di soppressione di costi inutili, e cioè in sostanza di buon andamento e corretta amministrazione.

Esistono inoltre molteplici interventi per l'incremento delle entrate, che possono incidere sui modi di "lottizzazione" del potere economico che hanno contraddistinto il modo di amministrare della precedente classe politica, avversato da tutti gli elettori che ci hanno conferito la loro fiducia (finanche da quelli dell'opposta fazione, che nel votare il Sindaco Concina hanno voluto proprio mettere fine a tali metodi e che oggi si attendono una incisiva azione in tale direzione).

PUNTI SENSIBILI DEL PROGRAMMA

Ognuno dei punti che seguono, appena sinteticamente tracciati per la necessaria brevità del presente documento, ha avuto adeguata valutazione e discussione in Orvieto Libera, la quale è pronta su tali idee a confrontarsi, senza preconcetti o preclusioni, con le altre forze politiche ed è disponibile a valutare sollecitazioni e suggerimenti per il miglioramento e l'ampliamento di tali linee, pur ritenendo imprescindibile una decisa azione in merito ad essi.

A) LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DELLA CITTA'

E' essenziale che l'azione amministrativa tenda, in primo luogo, allo sviluppo economico e sociale di tutto il territorio.

Ciò è indispensabile per favorire la crescita demografica della città, dalla quale immediatamente nasce un incremento del PIL del territorio, e dunque un automatico incremento del gettito fiscale del Comune, attraverso il versamento delle imposte dirette (addizionale comunale) e i trasferimenti da parte del Governo, nonchè delle imposte indirette, sugli immobili e delle tasse per i servizi resi ai cittadini.

Orvieto Libera ritiene che solo tale scelta possa avviare un virtuoso procedimento di risanamento dei conti, e si dichiara avversa a qualsiasi iniziativa di carattere meramente tributario, che ritenga di affrontare il problema dei conti del Comune esclusivamente facendo uso delle leve fiscali, che non sia accompagnata da un progetto di crescita che consenta, in prospettiva, di procedere nell'opposto senso di diminuzione della leva fiscale.

Sappiamo come tale obiettivo possa essere raggiunto attraverso specifici progetti che fanno parte del nostro programma elettorale (Patto con Roma, estensione alla Tuscia, crescita demografica indirettamente prodotta dall'insediamento sul territorio di nuove iniziative economiche, che possano constrastare la fuga dei giovani ed il fenomeno del pendolarismo).

Vi sono due iniziative consiliari presentate da Orvieto Libera che rendono evidente l'intenzione dell'Associazione di agire in tale direzione e sono in attesa di essere discusse.

Vi sono altresì ulteriori argomenti, di bruciante attualità, e sui quali Orvieto Libera ha sollecitato l'azione amministrativa del Sindaco, che si è già attivato in tal senso, sui seguenti argomenti:

1. IL CARCERE

Ampliamento dell'attuale carcere (casa circondariale) in sintonia con la volontà del governo (che ha addirittura nominato un commissario straordinario con poteri assoluti) di identificare nuove aree disponibili per la costruzione per l'incremento della ricettività complessiva del sistema carcerario nazionale.

Si potrebbe facilmente realizzare una struttura carceraria nuova in area non urbanizzata che potrebbe generare ricchezza già in fase di costruzione, e successivamente in fase di esercizio (un carcere di 300 posti impiega circa 300 persone tra personale amministrativo e di sorveglianza), senza contare l'indotto per le forniture ed i servizi.

Inoltre si libererebbe un nuovo contenitore all'interno del centro storico a mezzo del quale si potrebbe immaginare ulteriore sviluppo.

E' opportuna una riflessione rapida sull'argomento, essendo possibile, in funzione dell'emergenza dichiarata dal governo, attivare un progetto che può essere messo in opera in tempi brevissimi in modo da poter dispiegare i suoi effetti già nel triennio.

2. IL TRIBUNALE

Potenziamento della circoscrizione giudiziaria del Tribunale di Orvieto.

Il progetto presentato in Commissione Ministeriale attualmente in discussione quale alternativa alla già prevista soppressione dei Tribunali minori (sostenuta fortemente dall'Associazione Nazionale Magistrati e manifestata in quasi tutti i discorsi della recente apertura dell'anno giudiziario) prevede la soppressione della Sezione Distaccata del Tribunale di Montefiascone e di allargamento della circoscrizione del Tribunale di Orvieto fino ad Acquapendente, Lubriano, San Lorenzo, Grotte di Castro ecc. fino quasi alla costa tirrenica.

Ciò necessiterebbe un potenziamento delle strutture e l'incremento del personale e del transito su Orvieto sia di operatori giuridici che di soggetti interessati.

Va da sè che ciò poterebbe anche una maggiore importanza della città per la sua ulteriore centralità rispetto ad un'area di maggiore respiro, costituita dalla regione della Tuscia che Orvieto Libera vede di grande favore ed importanza e che ricorre in molti dei suoi progetti.

I due provvedimenti di cui sopra sono poi interconnessi, in quanto la presenza di un carcere (e non di una casa circondariale) necessita della contemporanea presenza di un magistrato di sorveglianza, elemento distintivo per il mantenimento nel futuro del Tribunale anche in via di eccezione rispetto al progetto di soppressione.

- IL PIANO REGOLATORE

E' essenziale immaginare un nuovo piano regolatore, prendendo le mosse dal nuovo baricentro che avrà la città (il casello Orvieto Nord), intorno al quale va progettato un nuovo sviluppo di infrastrutture (anche verso l'asse Orvieto Viterbo), nonchè nuove aree di carattere ricettivo, industriale, commerciale ed artigianale.

Va inoltre assolutamente immaginata, con urgenza, una politica urbanistica di carattere abitativo, anche al fine di vagliare le iniziative attualmente in fase di approvazione, onde valutarne l'impatto e l'armonia con la nostra idea di città.

Da ultimo va studiato un nuovo collegamento verso Perugia e verso il Viterbese, attivando fondi di carattere Europeo ed i trasferimenti straordinari della Legge per Roma Capitale affinchè tali opere, di ampio respiro ma di enorme impatto economico, possano effettivamente divenire realtà.

Si ricorda, a tal proposito, che nel programma di OL, poi integralmente abbracciato dal Sindaco e da tutte le forze politiche che lo hanno sostenuto, tale approccio era uno dei punti qualificanti di una rinnovata politica per lo sviluppo urbanistico.
 
L' assenza di tale contestualizzazione rende impossibile valutare se le pratiche edilizie che transitano ripetutamente in Consiglio Comunale, ed in particolare quelle di più ampio impatto, rispondano a delle logiche di sviluppo urbanistico della città coerenti con un piano ed una nuova visione complessiva o se sia, viceversa e più probabilmente, siano figlie di piani di sviluppo urbanistico precedentemente stabiliti e non adeguatamente valutati.

Ciò rende assolutamente coerente l'atteggiamento di astensione che O.L. ha sempre mantenuto nei confronti di tali pratiche, ritenendo di non essere in grado, senza un preventivo quadro d'insieme dettato dal nuovo piano di sviluppo urbanistico della città, di assumere decisioni qualificate e orientate da una corretta strategia.

- LA EX PIAVE

Qualità della vita; questa è la filosofia che deve guidare l'intervento nell'area della ex Caserma Piave.

L'elemento distintivo della nostra zona territoriale è da tutti riconosciuto nel "vivere bene", ovvero nella qualità e integrità del nostro territorio, della nostra città, dei suoi servizi, del suo interland, del suo settore agroalimentare.

L'intervento nell'area della ex Piave deve essere fortemente caratterizzato da tale filosofia e deve interpretare il desiderio di molti imprenditori (magari siti in zone periferiche della Capitale, ove giornamente combattono con il traffico, la malavita, lo smog, e vivono in zone degradate), di trasferirsi all'interno di un ambiente qualificato, innovativo dal punto di vista architettonico, imprenditorialmente qualificante, asservito da tutti i comforts ed inserito all'interno di un centro storico di alta qualità.

Quindi un intervento all'insegna dell'innovazione, della qualità, dell'efficienza, del lifestyle e del wellness, cosicchè l'imprenditore ponga come obiettivo qualificante del proprio trasferimento il miglioramento delle condizioni di lavoro e della vita propria e della propria famiglia.

Parallelamente, intesa l'area della ex Piave come destinata al settore direzionale, commerciale, terziario avanzato ed alla rappresentanza (oltre che ai servizi a ciò relativi) andrà identificata un'area di sviluppo a destinazione industriale coordinata con quella attuale e con le zone di prossimo interesse per l'apertura del casello Nord.

Tale filosofia deve guidare qualsiasi opzione venga scelta per la sua maggiore utilità e rilevanza strategica, vendita, concessione, gestione diretta, cosicchè sia il progetto a qualificare la città, a prescindere dal soggetto giuridico che effettivamente si proponga di attuarlo.

- L'EX OSPEDALE

L'ex ospedale è di proprietà della Ausl e sussiste un accordo per l'acquisto del medesimo da parte del Comune.

Attualmente il Comune non ha le capacità economiche per procedere all'acquisto ma è possibile effettuare un'operazione di acquisto e successiva rapida rivendita, così da procedere allo studio di un progetto di rifunzionalizzazione ed a una compravendita del medesimo a favore di imprenditori privati, con identificazione della sua destinazione in ragione della definitiva utilizzazione, nell'alveo della filosofia sopra dettata per la Ex Piave.

L'iniziativa può condurre ad un utile anche ragguardevole per il Comune, oltre che alla realizzazione di un intervento di carattere economico di notevole importanza, sia per la posizione strategica, sia per le dimensioni dell'immobile, che può essere volano di occupazione e di rilancio della zona del centro storico.

- IL CENTRO STORICO

Va fortemente ribadito che l'elemento qualificante principale della nostra città è il Centro Storico ed il rilevante patrimonio storico, artistico e artchitettonico che esso contiene.

Senza dimenticare l'importanza delle aree di più recente espansione, è però evidente che sia il Centro Storico la principale attrattiva della città, ed in particolare i suoi monumenti principali, che proiettano l'immagine di Orvieto nel mondo.

In primo luogo, quindi, vanno valorizzati tali monumenti e messi al centro di un'attività di promozione decisa ed efficace, nella quale investire risorse pubbliche e private, onde caratterizzare l'immagine della città, ancora più di quanto non sia stato fatto fino ad oggi, attraverso di essi.

Secondariamente, necessita una coordinata azione diretta ad incrementare il flusso turistico di carattere religioso, e potenziare le iniziative che già da anni qualificano la nostra città in tale ambito, di carattere culturale e artistico.

Ciò in modo coordinato con quanto si dirà appresso in relazione alla possibilità di intercettare flussi turistici dalla città di Roma, obiettivo che costituisce una parte anche rilevante del protocollo di intesa con Roma Capitale.

Deve essere avviata inoltre una profonda riflessione in merito all'offerta commerciale della città, affinchè si realizzi quel centro commerciale naturale la cui fruibilità deve essere favorita attraverso una revisione dell'accesso alla città ed una attualizzazione del progetto di mobilità alternativa, anche alla luce dei nuovi spazi di sosta che sono disponibili con il completamento del nuovo parcheggio di Via Roma e che saranno ulteriormente potenziati dagli spazi nella Ex Piave.

Arredo urbano e regolamento del commercio adeguati ad una moderna città che vuole offrire un'immagine coerente ed in linea con quelle di tutte le città europee a vocazione turistica.

Ripopolamento del Centro Storico, in contrapposizione ad una miope politica che ha disgregato le attività storicamente in esso insediate per parcellizzarle nel territorio, in zone a volte anche di discutibile fruibilità e servite da viabilità e mezzi pubblici che hanno mostrato nel tempo tutti i loro limiti ed attendono una necessaria implementazione.

- PROTOCOLLO DI INTESA CON ROMA CAPITALE

A seguito della riforma del Titolo V della Costituzione, introdotta dalla legge cost. n. 3 del 2001, alla quale è stato dato seguito con la L. 42 /2009, con l'art. 24 della medesima si è stabilita una disciplina transitoria immediatamente applicabile per la città di Roma, costituendola in Ente Territoriale, dotato di speciale autonomia, statutaria, amministrativa e finanziaria, nei limiti stabiliti dalla Costituzione.

Tra le attribuzioni autonome di tale Ente Territoriale, fin dalla prima applicazione transitoria delle legge delega, il comma 3 della medesima norma reca: "b) sviluppo economico e sociale di Roma capitale con particolare riferimento al settore produttivo e turistico; c) sviluppo urbano e pianificazione territoriale; ... e) ... trasporto pubblico ed alla mobilità.

Il Sindaco Alemanno ha pubblicamente manifestato interesse alla stipulazione di specifici protocolli di intesa con le realtà metropolitane minori che possono considerarsi satelliti della grande area metropolitana di Roma Capitale, ed in particolare ha assicurato specifica attenzione rispetto alla Città di Orvieto.

E' necessario giungere rapidamente all'identificazione di un protocollo d'intesa che comprenda tutti i temi di competenza della medesima, tra i quali principalmente quello turistico, quello dell'integrazione territoriale in particolare attraverso una politica dei trasporti.

- PROTOCOLLO DI INTESA CON VITERBO E LE CITTA' DELLA TUSCIA E CON CIVITAVECCHIA

Orvieto deve essere la porta della Tuscia, in quanto costituisce l'accesso più facile, centrale e qualificato di tale zona.

Necessita una politica di promozione integrata con le altre città per la caratterizzazione dell'Area degli Etruschi, popolazione che ha lasciato segni evidenti in tutta l'area, e che deve essere veicolata come elemento di scoperta di un intero territorio (l'area del Tufo) e delle sue ricchezze storiche.

Nonostante le perimetrazioni regionali, i rapporti culturali e sociali con la regione della Tuscia, alla quale Orvieto è stata sottratta per una perimetrazione regionale effettuata nel 1861, sono rimaste sempre molto vive e sentite, tanto è vero che recentemente un sondaggio svolto nella città ha ribadito che un'ampia maggioranza della popolazione (62%) vede il territorio del Viterbese e dell'Alta Tuscia come un'area con la quale favorire scambi culturali e commerciali.

Il ripristino e la salvaguardia della storica omogeneità del territorio Orvietano e quello Viterbese e dell'Alta Tuscia costituisce un irrinunciabile obiettivo per i correlativi positivi risvolti sociali, politici, economici e culturali.

Appare pertanto opportuno avviare una decisa azione politica di colloquio con l'Amministrazione della Provincia e della Città di Viterbo, nonchè dei comuni limitrofi facenti parte dell'Alta Tuscia, della Città di Civitavecchia e della sua Autorità Portuale, affinchè si giunga rapidamente all'identificazione di un protocollo d'intesa per i dentificare una comune politica per l' integrazione territoriale, con particolare riferimento alle politiche commerciali, ai trasporti rotabili ed alla viabilità, in prospettiva della probabile realizzazione dell'Aeroporto di Viterbo ed in relazione ai collegamenti con la costa tirrenica e con il Porto di Civitavecchia.

B) INTERVENTI AVENTI EFFETTO FINANZIARIO IMMEDIATO

- POLITICA DEI RIFIUTI

Un solo dato, per far comprendere la gravità della situazione e la necessità di un immediato intervento.

Nel 1997 il Comune di Orvieto corrispondeva, in funzione di un accordo diretto SAO / COMUNE che prevedeva tutti gli aspetti di gestione dei rifiuti, la somma di Euro 27 per ogni tonnellata di rifiuti conferita in discarica.

Nel 2008 la gestione dei rifiuti è passata all'ATO, cosicchè il Comune, come tutti gli altri facenti parte dell'ATO, è stato sottoposto alla Tariffa unica per il conferimento in discarica.

Attualmente nel 2010 l'accordo effettuato con ATI (ex ATO) prevede il pagamento di 98 Euro a tonnellata di rifiuti conferita in discarica.

Parallelamente al Comune viene riconosciuto lo stesso agio di Euro 7,00 a tonnellata conferita in discarica anche dagli altri Comuni dell'ATO; ciò non consente di mantenere inalterato il rapporto, cosicchè il bilancio sui rifiuti è passato da un utile di circa 1,8 milioni di Euro annui ad un passivo di circa 1.

Ciò senza considerare la raccolta differenziata che imporrà al Comune altri enormi costi aggiuntivi, per i quali attualmente non sussiste possibilità di copertura finanziaria.

Vi sono numerosi punti di frizione che consentono di poter rivedere tutte le convenzioni in essere, tanto con SAO, quanto con ATI in relazione alla gestione dei rifiuti.

Inoltre va avviata con decisione una trattativa con SAO e con la controllante ACEA per la gestione della discarica; il Comune di Orvieto, sull'ampliamento della discarica, ha una minima capacità decisionale consiliare, di attuazione delle decisioni assunte in sede provinciale, che però non è doverosa e che, ove non venga compiuta in tempi brevissimi, può comportare slittamenti anche rilevanti nell'apertura del terzo calanco.

Attualmente SAO si trova in una condizione di grave difficoltà, in quanto la chiusura dell'inceneritore ASM di terni ha comportato un aumento considerevole della quantità di rifiuto conferita ed un accorciamento dei tempi di sopravvivenza della attuale discarica che andrà in esaurimento (con circa 6 anni di anticipo) nell'anno 2011.

A quanto consta, il CDA di SAO è molto preoccupato, dovendo ricevere per convenzione i rifiuti da ATI ed essendo già in forte ritardo per l'attivazione del terzo calanco che necessita di opere realizzabili in circa 1 o 2 anni.

A fronte di ciò il Comune di Orvieto si trova ad avere un deciso potere di trattativa, sfruttando il quale potrebbe essere possibile rivedere tutte le convenzioni in essere, anche con effetto retroattivo, viste alcune mancanze già esistenti (ad esempio la ICQ che fa energia con la minicentrale di biogas attivata da tre anni doveva corrispondere per convenzione dei compensi al Comune dalla data di avvio della produzione e ciò non è stato mai fatto).

Ed ancora, per convenzione, la tariffa di conferimento ATO doveva essere calcolata sulla base di un costo industriale ed in pareggio, da allegare annualmente alla convenzione, cosa che non è stata mai fatta, cosicchè la tariffa applicata risulta essere stata unilateralmente determinata in modo contrario agli accordi.

Potrebbe dunque concordarsi una nuova modalità di gestione dei rifiuti con SAO / ACEA che costituisca una nuova risorsa per la città, che venga effettuata in forma biocompatibile, con il rispetto del territorio, e con l'installazione di nuove tecnologie (impianti di separazione del rifiuto, non inquinanti e produttivi di materie prime da riciclo) nelle quali il Comune di Orvieto potrebbe giocare un ruolo attivo con società partecipate, e, oltre a risparmiare rispetto alla gestione ordinaria (non servirebbe ad esempio più la raccolta differenziata) potrebbe maturare consistenti utili attraverso impianti messi al servizio di tutti i comuni dell'ATI.

I tempi imposti dalle necessità della SAO sarebbero brevissimi e potrebbero dunque dispiegare effetto anche nel piano triennale del bilancio.

- ASSETS DEL COMUNE

E' assolutamente indispensabile una radicale inversione di tendenza nella politica di gestione dei beni produttivi del Comune.

Parcheggi, Palazzo dei Congressi, Palazzo dei Sette, spazi congressuali, impianti sportivi, Teatro, Pozzo di San Patrizio, Funicolare, Torre del Moro.

Tutti tali beni, e molti altri, costituiscono attività altamente produttive ed il Comune ha le risorse tecniche e umane per effettuarne la gestione diretta, acquisendo i rilevanti introiti derivanti dalla loro corretta amministrazione.

La cessazione delle concessioni in corso per la loro gestione consentirebbe anche di riutilizzare una notevole quantità di lavoratori subordinati attualmente in carico al Comune su attività in grado di finanziarne il costo, e di evitare le ingenti spese per la gestione dei servizi di biglietteria o di altri servizi; il tutto senza menzionare la TEMA che ha una gestione complessa, ed economicamente assai gravosa per il Comune o il Palazzo dei Congressi che, da un rilevamento effettuato nell'anno 2008, sembra venga occupato per scopi propri (cioè attività congressuale) solo per pochissime giornate all'anno.

- GLI ENTI E LE SOCIETA' PARTECIPATE

Parallelamente con quanto sopra, è necessaria anche una profonda revisione di tutti gli Enti e delle società ed associazioni partecipate dal Comune, alle quali è stata rimessa in parte la gestione degli assets produttivi di cui sopra, ed in parte l'attuazione di scopi diversi.

Appare assolutamente necessaria la soppressione di tutti tali Enti (TEMA, Centro Studi Universitari, Centro Congressi) e la costituzione di un unico Ente ove far conferire la gestione di tutti gli assets attraverso una struttura amministrativa unica con un consiglio di amministrazione ristretto, con l'intento di fornire un'unica offerta di carattere formativo, congressuale, culturale, ricettivo, enogastronomico (con accordo specifico per la gestione del Palazzo del Gusto con la Provincia di Terni), coordinata nell'intero periodo annuale, al fine di fornire un cartellone di eventi qualificato come "prodotto Orvieto".

Ciò consentirebbe, peraltro, un più facile reperimento di sponsorizzazioni e di sostegno economico per la maggiore visibilità, nel corso dell'intero anno, che gli sponsor avrebbero ed il maggior numero di contatti virtualmente effettuabili.

Il tutto salvaguardando il rilancio dell'idea del Centro Studi Città di Orvieto che attualmente, con l'attenta supervisione dell'Assessore preposto e con una decisa azione del nuovo consiglio di Amministrazione, ha già avviato una profonda revisione dei programmi e la definizione di una strategia idonea ad un corretto funzionamento con il raggiungimento della parità di bilancio e la finalità di una sua autosufficienza economica nel breve periodo.

E' peraltro indubbio che ciò consentirebbe la soppressione di enti e consigli di amministrazione che hanno prodotto un appesantimento della macchina burocratica ed un aumento di costi di amministrazione, con correlativo allontanamento anche dalla possibiltà di diretto controllo dell'operato degli stessi, con conseguente snellimento dell'apparato, maggiore economicità di gestione, migliore qualità ed efficienza del servizio, e un risultato di enorme impatto politico per aver portato a termine un progetto in linea con ciò che da sempre manifestiamo, ovvero l'atteggiamento di sfavore verso l'allargamento di poltrone, prebende e gettoni di presenza, che sono stati il filo conduttore della politica di lottizzazione del passato.

- PARCHEGGI

Un particolare cenno meritano i due parcheggi multipiano che sono in grado di fornire circa 2.000.000 di Euro annui.

La loro gestione appare elementare. Abbiamo il centro servizi manutentivi che si può occupare della manutenzione; abbiamo il servizio di Nettezza Urbana che si può occupare della pulizia.

Necessita l'organizzazione (banale) di un servizio di guardiania che non può costare oltre i 150.000,00 annui complessivi.

Rinunciare a tali entrate, assolutamente indispensabili, quale che ne sia la ragione, appare folle.

Non è possibile accettare una soluzione alternativa alla gestione diretta; e comunque, in caso residuale, ove si vada per l'affidamento in appalto di servizi, limitarne l'oggetto alla sola guardiania e affidarlo attraverso procedura di evidenza pubblica alle quali coinvolgere non solo strutture specializzate, ma anche anche forze della città, prendendo le distanze dai soliti appalti alle cooperative sociali di tipo B.

- CONVENZIONI

Quasi tutte le convenzioni di spesa del Comune sono criticabili, in quanto stipulate a prezzi di molto inferiori a quelli di mercato, ed a volte giustificando tali affidamenti con prestazioni di servizi paralleli che mai, o quasi mai, vengono correttamente erogati.

Necessita un'attività di decisa presa di posizione, affinchè tali convenzioni siano oggetto di rinegoziazione in termini, almeno, di mercato, ovvero una loro impugnazione e successivo ripensamento nell'uso dei beni, ovvero di riaffidamento a terzi con corrette procedure di evidenza pubblica.

- PERSONALE

Lo stato del personale del Comune necessita di una profonda e complessa analisi.

Vi sono attualmente all'ordine del giorno del Comune alcune iniziative (dell'UDC e di Orvieto Libera) dirette ad una valutazione dei compensi dei Dirigenti (UDC) ed al riesame della situazione delle 22 posizioni organizzative (Orvieto Libera).

Ciò non ha completa incidenza sui conti del Comune (attingendo i compensi per tali categorie da appositi fondi nazionali), ma ha una importante ricaduta di carattere politico nel senso del buon andamento e della correttezza.

Va comunque compiuta una adeguata valutazione di tutti i profili professionali esistenti e della possibilità di una eventuale revisione della pianta organica in termini di razionalizzazione e di ricollocazione di molti dipendenti, anche in relazione alla possibilità di liberare risorse da destinare a mansioni diverse, e di valorizzare il personale che ha manifestato meriti.

Inoltre appare indispensabile operare la nomina di un Direttore Generale che possa svolgere un ruolo di controllo in merito a quanto viene svolto nei singoli settori da dirigenti che, pur avendo avuto conferma di piena fiducia da parte del Sindaco, devono essere accompagnati nel loro lavoro al fine di evitare che vengano commessi errori in questo delicatissimo periodo.

- REVISIONE DEI FLUSSI TURISTICI E APPLICAZIONE DELLA TARIFFA PER LA SOSTA DEI PULLMAN.

Attualmente i pullman turistici scaricano presso il parcheggio della stazione e i turisti salgono e scendono con la funicolare corrispondendo circa 80 centesimi a tratta (circa 80 euro a pullman che incassa l'ATC).

Appare opportuno convogliare i pullman verso il parcheggio del campo Boario, destinando la superficie alla loro sosta, così prevedendo il versamento di un importo per la sosta pressochè analogo che però potrebbe incassare il Comune.

Esaurito lo spazio, i pullman residui potrebbero comunque lasciare i turisti sul parcheggio del campo Boario, per inviarli poi alla sosta al parcheggio della stazione, esigendo solo metà dell'importo, e lasciando che il ritorno venga effettuato con la funicolare.

Nessun aggravio di costo per i tour operators in entrambe le soluzioni, ma un introito considerevole per il Comune, nonchè un servizio più efficiente per i turisti.

- POLITICA DELLA SOSTA E DEL TRAFFICO NEL CENTO STORICO

Completato e messo in esercizio il parcheggio di Via Roma (e non prima) andrà avviata una politica di rigido controllo della sosta nel centro storico non solo, come accade oggi, nelle aree dei parcheggi a pagamento, ma soprattutto nelle vie e nelle piazze ove sostano giornalmente una grande quantità di auto che ostruiscono il traffico e rendono anche degradata l'immagine della città per i cittadini e per i turisti.

Identica attività dovrà essere effettuata anche in alcune zone della Stazione di Orvieto e della frazione di Ciconia ove, soprattutto a ridosso delle aree commerciali, vige un totale caos.

Tale politica, oltre che essere diretta a realizzare maggiore ordine, è in grado di generare consistenti flussi finanziari.

Parallelamente andrà avviato un forum con gli operatori del centro storico al fine di rivedere le aree e gli orari sottoposti a ZTL nel centro storico

- STUMENTI DI FINANZA DERIVATA

Sussistono fondatissimi motivi per ritenere possibile l'apertura di un contenzioso per l'annullamento degli strumenti di finanza derivata che va operata in tempi immediati.

Parallelamente andrà verificata l'esistenza di responsabilità che, apparentemente, sembrano gravissime, anche al fine di tentare di recuperare denaro dell'Erario andato totalmente disperso.

 


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