politica

Frizza Presidente, sì alle linee di indirizzo del Sindaco. Il Governo Concina decolla nell'unanimismo

lunedì 13 luglio 2009
di laura
Frizza Presidente, sì alle linee di indirizzo del Sindaco. Il Governo Concina decolla nell'unanimismo

Sala consiliare gremita per l'insediamento del nuovo Consiglio Comunale di Orvieto, che ha visto svolgersi le espletazioni di rito relative alla prima seduta. Inizialmente presieduto da Giuseppe Germani, il consigliere della maggioranza di centro sinistra che ha ottenuto il maggior numero di voti, il Consiglio ha proceduto celermente all'esame delle condizioni di eleggibilità e compatibilità dei consiglieri eletti, con una sola surroga: Pier Luigi Leoni che, in forza al Popolo delle Libertà, subentra a Carlo Perali per rinuncia di quest'ultimo. Ufficializzata anche la conformazione dei gruppi consiliari con i relativi capigruppo, così come avevamo annunciato in una precedente notizia. Una breve interruzione, per una consultazione tra i gruppi richiesta dal capogruppo del PDL Stefano Olimpieri, ha invece preceduto il punto relativo alla nomina del presidente del Consiglio, la cui proposta spetta alla maggioranza. Ne è uscita, come era stato previsto, la nomina di Marco Frizza: proposto all'assemblea da Antonella Annulli, una delle nuove elette, l'esponente PD, che ha già ricoperto la carica di consigliere comunale nella passata consiliatura, è stato votato all'unanimità dall'intero consiglio. Ad affiancarlo, come vice presidenti, saranno Guido Turreni per la minoranza e Anna Rita Mortini per la maggioranza. Qualche ricordo e un po' di emozione da parte dell'ex presidente del Consiglio Evasio Gialletti, ora capogruppo di Sinistra e Libertà, qualche breve dichiarazione degli altri capigruppo, il ringraziamento e l'assunzione di responsabilità di Marco Frizza e si è andati rapidi a un altro momento chiave della seduta: la comunicazione formale del Sindaco della nomina dei componenti della Giunta e la presentazione degli indirizzi generali di governo.

Come già noto, Massimo Rosmini vice sindaco, con delega alla Sanità e alle Politiche sociali; Felice Zazzaretta alle Opere Pubbliche e alle Infrastrutture; Antonio Barberani a Urbanistica, Edilizia, Sviluppo economico e culturale; Marco Sciarra a Turismo e Commercio, Roberta Tardani a Sport, Ambiente, Energia, Sistema Parchi; Cristina Calcagni a Politiche giovanili, Rapporti istituzionali, Coordinamento dello staff del Sindaco, Attuazione del programma. Ci sarà poi un settimo assessore, un ferrato e noto esperto di finanza di cui non è stato ancora fatto il nome, che si occuperà dell'intricata e urgente questione del Bilancio comunale: lo ha reso noto Concina illustrando gli indirizzi di governo, indicando che dovrebbe avere tra pochi giorni la risposta affermativa dell'illustre esperto.



Una giornata memorabile, così Antonio Concina ha definito l'inizio ufficiale, di fronte al Consiglio e ai cittadini, del suo mandato. "Finisce un'alacre stagione elettorale - ha affermato tra l'altro il nuovo Sindaco di Orvieto - e ne comincia una di impegno e di lavoro, in uno sforzo corale per l'eccellenza di Orvieto, sicuro che dal centro sinistra non riceverò un'opposizione pregiudiziale". Concina ha poi sostenuto che metterà da parte, a partire da oggi, ogni lamento o accusa sulla pesante eredità ricevuta per cominciare a lavorare in modo propositivo e produttivo. E se il programma particolareggiato del sindaco sarà pronto fra qualche settimana, sono state tuttavia annunciate quelle che saranno le immediate priorità: bilancio, sviluppo economico, turismo, enogastronomia, rifunzionalizzazione dell'ex caserma Piave. Sottolineate inoltre la massima disponibilità all'ascolto e alla proposta, da qualunque parte venga, ma anche la ferma indisponibilità "al chiacchiericcio pseudo politico, all'intolleranza e alla confusione". E sulla conciliante conclusione - "Ho bisogno dell'aiuto di tutti, nell'interesse di Orvieto spero non me lo vorrete negare" - si è scatenato dalla vicina Sant'Andrea, penetrando l'afa dell'affollamento della sala comunale, il rintocco festoso delle campane delle cinque del pomeriggio. Di certo un caso, che tuttavia suggella, quasi con un segno cifrato di buon auspicio, l'inizio della prima consiliatura non più completa espressione, dopo 61 anni, di una decisa maggioranza di centro sinistra, con un'anatra cosiddetta zoppa che ha già avanzato tutti i migliori passi per governare.

Massime rassicurazioni, da parte di Concina, anche rispetto a quel che riguarda le nomine di competenza del Sindaco per la designazione dei rappresentanti del Comune di Orvieto presso enti, aziende ed istituzioni, per cui non verrà attuato nessun discrimine che attenga all'appartenenza partitica. I criteri di scelta saranno, piuttosto, l'appartenenza alla comunità orvietana, la moralità, la comprovata professionalità, da documentare con un curriculum rispetto all'incarico che si è destinati a ricoprire. Se poi non interverranno particolari divergenze tra i gruppi, il Sindaco si affiderà, per le stesse nomine, alla proposta dei capigruppo, salvo sua successiva designazione con atto motivato.

Nominata, infine, anche la commissione elettorale: Evasio Gialletti, Adriana Bugnini, Gianluca Luciani; membri supplenti Pier Giorgio Pizzo, Marco Moscetti e Carlo Tonelli.

Colpiscono, di questo primo Consiglio Comunale, alcuni elementi atipici: è la prima volta che un Presidente del Consiglio e le linee di indirizzo del Sindaco vengono votate all'unanimità, laddove di solito si pratica, da parte della corrente avversa o minoritaria, una benevola astensione. Potrebbe essere l'inizio di una nuova prassi politica su cui è troppo prematuro avanzare un qual si voglia giudizio, non più basata su tante pratiche di opposizione, anche pregiudiziali e preconcette, portate avanti nelle passate consiliature, ma sarebbe ingenuo non sottolineare che, almeno al momento, tanto unanimismo dipende anche dall'ultima umiliazione che il PD di Orvieto - specificamente nell'ala mociana molto impegnata in un inutile quanto poco dimostrabile "avevamo ragione" - ha voluto riservare a Loriana Stella. A lei, candidata sia pure sconfitta a Sindaco di Orvieto con il suffragio di oltre 6 mila elettori, il partito in cui ha per lungo tempo militato e al quale continua ad aderire, non ha ritenuto opportuno assegnare né il ruolo di presidente del Consiglio (contro cui si sono espressi, all'interno del gruppo, Frizza, Meffi, Mariani, Annulli, Moscetti e Mortini), né quello di capogruppo. Non dovrebbe essere un caso, anche se giustificata da motivi di salute, l'assenza di Donatella Belcapo, che insieme a Germani, Bugnini e la stessa Stella, era favorevole alla nomina di Loriana Stella a Presidente del Consiglio.

Senza alcuna allusione al valore e alla rispettabilità delle persone, ma rimanendo nel merito delle cariche, la sua esperienza decennale di vice presidente della Provincia di Terni, ma anche il lavoro profuso verso il territorio comprensoriale, le è valsa meno di quella di altri assessori o consiglieri semplici. Davvero una brutta pagina nella storia locale del PD, che non riconosce neanche l'onore delle armi all'avversaria interna e, infliggendole un'ulteriore umiliazione, completa con una nota di basso profilo l'incredibile autogoal delle primarie. Dovevano essere una festa della democrazia, si sono rivelate per una spietata, autodistruttiva resa dei conti da cui il partito, ammaccato e ferito su molti fronti, dovrà faticare non poco a risollevarsi.

Stanca e provata, ringraziata e salutata come autorevole e indomabile avversaria solo da Antonio Concina, Loriana Stella è rimasta in silenzio al suo posto accettando, dice in un'intervista concessa alla nostra Orvieto TV, il verdetto del PD. Un verdetto che continua a confondere, come del resto negli ultimi anni è spesso avvenuto, partito e istituzioni e che, punendo inspiegabilmente la propria candidata a Sindaco, mostra di non tenere in alcuna considerazione neanche i numerosi cittadini e cittadine che l'hanno votata.

Galleria Fotografica del primo Consiglio Comunale dell'era Concina

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