politica

Liliana Grasso, candidata per il Consiglio Provinciale, Collegio Orvieto 3

mercoledì 20 maggio 2009
Liliana Grasso, candidata per il Consiglio Provinciale, Collegio Orvieto 3

Chi sono

Sono nata il 25 agosto del 1966 e vivo a Orvieto. Dopo la maturità classica e due corsi di specializzazione negli Stati Uniti mi sono dedicata con grande passione all'arte contemporanea, ho curato l'organizzazione di mostre e di eventi culturali in Italia e all'estero. Molti giovani talenti, soprattutto donne, hanno costruito con me la loro prima esperienza professionale.

Con le primarie del PD sono stata eletta nel coordinamento comunale di Orvieto e nell'assemblea provinciale. Oggi sono la Responsabile dell'Organizzazione del PD dell'Umbria.

Cinque sono le grandi passioni della mia vita: la mia famiglia, Orvieto e l'Umbria, l'arte, il mare e la buona cucina.
Dalle mie passioni traggo l'energia che tutti i giorni investo in quello che faccio.
La nostra terra mi incanta. Rappresenta per me la qualità della vita e il benessere, che va tutelato nel rispetto dell'ambiente naturale ed architettonico, per quelle peculiarità che lo rendono unico nel mondo.
L'arte è l'armonia delle mie giornate, è una delle espressioni massime del genio umano. Di sicuro la mia preferita.
La cucina è una tradizione di famiglia, mia nonna e mia madre mi hanno insegnato che il buon cibo cucinato con passione fa bene a coloro che ami.
Ho un'altra grande passione: è la politica, nel senso di impegno civile, di raccordo e raccolta dei bisogni della comunità, di agire per il benessere e la realizzazione di tutti.

È con questo spirito che affronto la responsabilità della candidatura che mi è stata affidata. Cercando sempre di tenere a mente che i miei compiti sono: ascoltare e fare.

Sono candidata nelle liste del Partito Democratico nel Collegio Orvieto III che comprende: Orvieto Scalo, Segheria, Torre San Severo, Sugano, Canonica, Benano, Bardano, Ponte Giulio e il comune di Porano.

Facciamo Provincia Insieme

Condivisione e trasparenza rappresentano un dovere inderogabile per chi si candida e un diritto sacrosanto per gli elettori, per questo vorrei prima di tutto ascoltare con grande attenzione l'opinione di tutti voi per raccogliere, indicazioni e suggerimenti utili ad intraprendere insieme questo percorso.
Non vi sottoporrò il solito programma "copia e incolla", la solita lista interminabile di progetti e interventi da realizzare: in questi giorni di campagna elettorale proverò ad esporvi le mie idee per una provincia moderna, efficiente, solidale.
Cercherò sempre un terreno di confronto anche con chi ha opinioni diverse dalle mie, con onestà intellettuale e politica, perché sono fermamente convinta che la capacità di ascolto e il dialogo rappresentano il "sale" di una sana democrazia.

Un punto di riferimento per dare voce a tutti i territori

Alla Provincia è assegnato un significativo ruolo di pianificazione, che va interpretato nel senso di cogliere i bisogni e le richieste dei cittadini, farsene carico e cercare una soluzione, mettendo in rete le risorse presenti sul territorio. E' il luogo in cui le autonomie locali si coordinano e possono interagire per amplificare le rispettive potenzialità, un ente "mediano" per estensione territoriale, ma "primario" per progettualità, capace di creare una rete istituzionale che è il presupposto indispensabile per una pubblica amministrazione finalmente efficace.

Concertazione

La Provincia, per la sua vocazione istituzionale, rappresenta il contesto ideale in cui attivare "tavoli" di concertazione permanente sulle politiche di sviluppo socio-economico e culturale. La finalità della concertazione è giungere a scelte condivise e partecipate, in modo da favorire un incremento delle informazioni per tutti i soggetti interessati, una maggiore efficacia negli investimenti, una maggiore capacità di intervento sulle reali necessità, un più efficace monitoraggio dei processi e dei loro esiti.

Per questo credo fermamente nella necessità di far nascere una nuova stagione di gestione della "cosa pubblica", improntata alla trasparenza e alla lealtà politica, che vedrà il cittadino quale vero protagonista, finalmente in condizione di far arrivare la sua voce al governo locale.

Provincia Moderna: sviluppo e innovazione

Una provincia moderna deve rispondere alle esigenze del cittadino in maniera rapida, con azioni certe, chiare e complete. E' un ente aperto all'esterno, collegato strutturalmente agli altri soggetti istituzionali attraverso la rete telematica e sintonizzato con loro sullo stesso canale di sviluppo della competitività del sistema territoriale.

Penso quindi che la tecnologia sia uno degli elementi chiave su cui puntare, combinata con il dialogo ed il confronto continuo con gli altri enti e con gli utenti stessi. Puntare sulle infrastrutture. Quelle materiali - che devono essere potenziate e sostenute; e quelle immateriali attraverso le quali veicolare idee, ricerca, creatività, spirito d'impresa, ma anche solidarietà.

Oggi le imprese così come i cittadini esprimono una forte richiesta di cambiamento e di innovazione. Per aumentare la competitività delle PMI occorre creare le migliori condizioni per lo sviluppo ed il consolidamento della loro dimensione operativa.

Si tratta di facilitare il funzionamento delle filiere produttive e la costruzione di sistemi a rete nei quali ogni imprenditore possa rimanere protagonista, ma allo stesso tempo possa adottare soluzioni tecnologiche ed organizzative innovative, così da accedere ai mercati di sbocco con approcci adeguati.

È necessario continuare ad investire sulla formazione imprenditoriale, sulla cultura della conoscenza e sull'inserimento di figure professionali dotate di competenze e qualifiche tali da consentire di incorporare in azienda nuovo know-how per cogliere le opportunità di internazionalizzazione.

Patrimonio Turismo e Cultura

Il turismo è una delle principali leve da utilizzare per uscire dalla crisi e, soprattutto, per creare una linea duratura di sviluppo sostenibile.

La visione del futuro turistico della Provincia deve puntare sulla rivalutazione delle eccellenze, sulla valorizzazione delle tante risorse turistiche che costellano il nostro territorio e sull'amplificazione della capacità attrattiva che hanno gli eventi territoriali, quali feste, sagre, tradizioni e manifestazioni culturali, frutto dell'identità del nostro territorio che ci accomuna nel disegno del futuro.

Per far questo è necessario costruire prodotti turistici specifici e molto ben definiti, in grado di valorizzare le varie forme di turismo presenti in provincia e di unire tutte le peculiarità del territorio. È, inoltre, indispensabile garantire e incentivare la presenza di tutti gli attori del settore sul web con maggiori informazioni e maggiori servizi; è nostro dovere utilizzare la tecnologia per far vivere il patrimonio artistico e naturale.

Il sostegno ai nuovi saperi e alla cultura è un imprescindibile volano di crescita, in grado di produrre reale sviluppo economico.

Patrimonio Ambiente

Possediamo una ricchezza che il mondo ci invidia: la qualità della vita.
E' questo patrimonio paesaggistico, monumentale e artistico che dobbiamo valorizzare per migliorare anche gli indicatori economici.

Questo significa prima di tutto puntare sulla tutela del paesaggio e dell'ecosistema, promuovere il turismo verde, incentivando le iniziative imprenditoriali nel settore e creando nuovi circuiti che possano coniugare i prestigiosi eventi culturali presenti sul territorio con percorsi storico-artistici e paesaggistici.

Va, inoltre, sostenuto e rafforzato il tessuto imprenditoriale delle piccole imprese che hanno reso famosi i prodotti del nostro artigianato.

In questo contesto non possiamo dimenticare le riconosciute eccellenze nel settore della new economy, che possono rappresentare la locomotiva per l'innalzamento del livello tecnologico dell'intero sistema.

La Provincia delle "Persone"

I servizi sociali non sono soltanto strumenti di equità sociale, ma anche di crescita economica. Penso ad un'economia relazionale che metta al centro la persona, con le sue specificità.

La Provincia può stimolare la cultura del confronto e dello scambio di esperienze, un impegno corale che ricollochi la persona al centro del sistema, che "non lasci indietro nessuno", trovando vie d'uscita a momenti di difficoltà, che possono toccare ognuno di noi, come ci dimostra la crisi economica che stiamo vivendo.

Da questo punto di vista la riforma del sistema di welfare locale deve puntare sulla necessità di trovare risposte efficaci ed immediate ai nuovi bisogni che la contemporaneità fa emergere.
A partire dalle nuove povertà, dalle politiche per il protagonismo delle giovani generazioni, sull'invecchiamento attivo, sulla non autosufficienza e sulle diversabilità.

In un sistema economico e occupazionale della Provincia che, indipendentemente dal titolo di studio acquisito, ricerca prevalentemente operai generici da inserire con contratti di apprendistato, le priorità assolute sono la qualificazione delle risorse umane e l'investimento sull'occupazione femminile. Nella crisi economica in atto, infatti, le donne per prime sono espulse dal mondo del lavoro e rientrano nel luogo chiuso delle cure familiari, mentre le più giovani rimangono bloccate in una condizione di dipendenza dalle famiglie di origine.

Patrimonio Donna

Le politiche di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne devono diventare una priorità nell'agenda politica della Provincia, con interventi mirati che vanno dall'offerta dei servizi, alla promozione di azioni efficaci per l'evoluzione culturale del ruolo di cura all'interno delle famiglie e alla promozione di modifiche organizzative delle imprese per agevolare ed implementare il lavoro delle donne.

Molto spesso per le PMI affrontare i temi della conciliazione può essere un vantaggio, anche in termini di minori costi e maggiore produttività. Alcuni strumenti esistono ma sono poco noti e le imprese faticano a farvi ricorso, ad esempio la Legge 125 finanzia o rimborsa le spese sostenute per azioni positive svolte da imprese, enti di formazione e associazioni.

La Provincia deve sostenere la creazione di tavoli di partecipazione sulle politiche di conciliazione al fine di concretizzarle con azioni efficaci in termini di miglioramento della qualità della vita di donne e uomini.

Prevenire e contrastare la violenza contro le donne

La violenza contro le donne è la violazione dei diritti umani più vergognosa. Va contrastata con l'impegno morale e sociale di tutte e di tutti. E con tutte le misure necessarie a partire dalle istituzioni.

Serve un cambiamento di cultura e di rapporti fra i sessi per fondare un nuovo patto di convivenza tra uomini e donne. Per questo la violenza contro le donne non può essere ricondotta semplicemente ad un problema di sicurezza delle città o di ordine pubblico, ma ad un grave fenomeno di involuzione culturale e sociale diffuso, che non conosce differenze di classe, di etnia, di colore, di stato sociale, a contrasto del quale deve essere speso un impegno permanente che non si attivi solo nelle emergenze, ma che sia al centro dell'agenda politica.

Sono indispensabili azioni che tendano a modificare il modello culturale facendo leva sui giovani e sul modello formativo della scuola che deve essere volto al superamento degli stereotipi culturali e sociali che ostacolano l'espressione delle libertà fondamentali ed il rispetto dei diritti delle donne.

 

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Committente responsabile
Sergio Barbaccia