Carlo Tonelli candidato Sindaco a Orvieto. Programma e liste di supporto: "Comunisti Italiani" e "Uniti per Cambiare"

Elezioni amministrative 6-7 giugno 2009
Carlo Tonelli
IL SINDACO
CHE ORVIETO ASPETTA
Idealità e Concretezza
Competenza e Serietà
Disponibilità e Ascolto
SE VERAMENTE VUOI IL CAMBIAMENTO
VOTALO
Dr. Carlo Tonelli
Nato ad Orvieto il 17/06/1959.
Coniugato con tre figli.
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Roma La Sapienza.
Specializzato in Reumatologia presso l'Università di Perugia.
Professione:
Dirigente medico del servizio di Emergenza Urgenza 118 presso l'Ospedale Santa Maria della Stella di Orvieto.
Incarichi amministrativi:
dal 2004 ad oggi Assessore comunale con delega prima allo sviluppo economico e successivamente alla promozione dello sport e delle attività ricreative, Politiche comunitarie ed Informatizzazione.
Da anni attivo nell'associazionismo del volontariato e della solidarietà.
Sassofonista amatoriale, appassionato di sport.
LISTE DI SUPPORTO
Partito dei Comunisti Italiani
PACIONI Costantino
BRACHINO Fausto
CACCAVELLO Egeo
CAMBRI Patrizio
CINTIO Americo
EGIDI Paolo
GRAZIANI Fernando
GRAZIANI Monaldo
LANZILOTTO Daniele
MENICHELLI Tiziana
NERBANO Remigio
PERRA Natascia
PICCINI Gianpietro
PORRINI Enrico
SACCO Giorgio
SESSA Antonio
ZENO Ciro
Uniti per Cambiare
MUZI Andrea
ANSELMI Stefano
ANTONINI Marco
ATTIOLI Attilio
ATTIOLI Serena
DESIDERI Pier Wilmer
FORMICA Antonio
FORMICA Piero
FREDDUZZI Martina
MAGGIORELLI Fiorenzo
MAMMOLI Damiano
MORELLI Angelo
SCATTONI Massimo
TADDEI Alessandra
TALLONCINI Antonella
TITTOCCHIA Amina
Il nostro programma per molti aspetti sarà già un progetto. Vogliamo stipulare un patto con gli elettori che pretenda dagli amministratori un comportamento improntato alla massima eticità, al disinteresse personale e
alla dedizione pubblica. Proponiamo una consiliatura che metta al centro: cultura e turismo, ambiente e sport come carta d'identità della Città. Vorremmo esaltare la centralità di Orvieto nella sua collocazione interregionale, porci a difesa di strutture che ne identificano la sua personalità giuridica culturale e sociale (Ospedale, Tribunale, Centro Studi ecc.).
Completare il percorso per fare diventare Orvieto "Patrimonio Mondiale dell'Umanità".
Costruiamo insieme il nostro futuro con piccole e grandi idee per la nostra Città
Il nostro impegno
- Lavorare per consegnare Orvieto ad una nuova classe dirigente
- Stabilizzazione della spesa corrente
- Realizzare nuove opportunità ed occasioni di lavoro per i giovani e le donne
- Caserma Piave e Congressistica, volano di occupazione e sviluppo
- Promuovere indirizzi e programmi scolastici in sintonia con lo sviluppo e l'offerta occupazionale del nostro territorio: arti, mestieri, nuove professionalità
- Impegnarsi per attrarre in zona industriale aziende ad alto valore tecnologico ed occupazionale
- Puntare sull'interscambio culturale, Turistico ed economico con Viterbo e Civitavecchia
- Promuovere le produzioni agricole tipiche del nostro territorio: olio e vino
- Maggiore efficienza dei servizi pubblici proponendo l'uso di tecnologie moderne avanzate
- Riacquisire alla gestione pubblica la distribuzione dell'acqua
- Esaltare il ruolo della famiglia
- Dare maggiore efficienza ai servizi sanitari e socio-assistenziali
- Migliorare il livello di sicurezza sul territorio
- Completare le strutture viarie progettate e finanziate e rivedere l'intero sistema viario alla luce delle nuove previsioni di PRG
- Costruire una strada di penetrazione dell'area industriale in modo da eliminare il traffico pesante dall'abitato di Bardano
- Studiare una soluzione di alleggerimento viario su via Arno
- Sollecitare la costruzione di arterie viarie di migliore collegamento con Perugia, Viterbo e Civitavecchia
- Migliorare la pedonalizzazione di Orvieto scalo, Ciconia e Sferracavallo
- Costruire un sottopasso pedonale alla ferrovia lenta in Orvieto Scalo
- Costruire una piscina scoperta e Palazzo dello Sport secondo le indicazioni di PRG
- Potenziare gli spazi per le attività sportiva ludico-motoria e ricreativa
- Mappatura e tutela di tutte le sorgenti potabili di uso pubblico e di possibile interesse pubblico
- Regimazione dei fiumi e dei torrenti in zone golenali con particolare attenzione là dove sono stati costruiti insediamenti urbani
- Definire il progetto di raccolta differenziata
- Puntare sulle energie rinnovabili
- Particolare attenzione alle frazioni: Gli uomini e le donne che vi abitano a presidio del territorio e delle sue tradizioni
- Proporre iniziative politiche per la difesa del salario e delle pensioni
Abbiamo rispettato il patto con gli elettori
Ci possono essere diverse motivazioni per impegnarsi in politica: gli ideali, l'impegno sociale, l'ambizione e purtroppo, non di rado, la convenienza.
Ma c'è un solo modo per essere credibili: dimostrare che il patto con gli elettori sia stato rispettato.
Oggi i Comunisti Italiani presentano la propria lista per le elezioni del Consiglio Comunale di Orvieto orgogliosi di poter dire: "Giudicateci dai fatti, abbiamo rispettato gli impegni presi".
1. La variante stradale di Sferracavallo è stata finanziata ed è in fase di progettazione esecutiva;
2. Sono in fase di ultimazione i lavori per la costruzione del verde pubblico attrezzato sopra il parcheggio pluripiano di via Roma;
3. Nella discarica delle "Crete" non è stato smaltito un kg. di rifiuti in più di quanto previsto dal piano regionale;
4. È stato approvato un nuovo piano del commercio partecipato e sottoscritto dalle organizzazioni di categoria.
Il nostro impegno è stato totale e determinante per il raggiungimento di questi risultati.
Riconosciamo al Sindaco Stefano Mocio di aver rispettato il patto sottoscritto con noi e di essersi speso in prima persona per il suo compimento.
Cari concittadini il 6-7 giugno votate il candidato a sindaco Tonelli Carlo e la lista dei Comunisti Italiani.
Se ci sosterrete, dandoci la possibilità di essere determinanti in consiglio comunale, daremo voce a tutti e ad ognuno in una coralità di impegno a servizio della Città.
Il nostro Programma
LA GIUNTA, IL CONSIGLIO, I CITTADINI DEL FARE
Questo programma non si ispira alla formulazione di slogan e discorsi parolai sui massimi sistemi. Faremo di tutto per essere concreti e proporre al dibattito progettazioni che possano veramente migliorare la condizione economica e socio-culturale dei cittadini.
I nostri obiettivi dovranno operare in un confronto continuo con la Città e creare i fermenti necessari affinché Orvieto ritrovi il giusto equilibrio tra il dire e il fare.
Personalmente ho consapevolezza che non tutto potrà essere realizzato nonostante le buone intenzioni, ma proprio per questo eviteremo voli pindarici che oltre a passare sopra la testa dei cittadini senza che vi siano scambi di sensazioni tra chi li propone e chi li ascolta, troppo spesso, riescono solo a consumare il tempo di cui si dispone senza approdare a nulla di fatto.
Perciò il nostro programma per molti aspetti sarà già un progetto. Ossia un insieme di idee che già nella loro proposizione metterà in evidenza la premessa, il percorso e l'epilogo. A livello politico vogliamo stipulare un patto con gli elettori che pretenda dagli amministratori un comportamento improntato alla massima eticità, al disinteresse personale e dedizione pubblica, che favorisca la crescita di un gruppo dirigente rinnovato a fianco di esperienze mature ma pronte a lasciare il passo a chi meglio può rappresentare nuovi entusiasmi ed aspettative. Il programma prettamente istituzionale vorrà essere ambizioso ma al contempo realizzabile, con scelte che prima che divengano progetti siano supportati dal confronto tra partiti, giunta, consiglio, associazioni e cittadini. Proponiamo una consiliatura che metta al centro: Cultura, Turismo, Ambiente e Sport come carta d'identità della città. La stabilizzazione della spesa corrente, il completamento delle opere pubbliche avviate.
Vorremmo poter esaltare la centralità della nostra città nella sua collocazione interregionale, porci a difesa di strutture che ne identificano la sua personalità giuridica, culturale e sociale (Ospedale, Tribunale, Centro Studi ecc.). Completare l'ambizioso obiettivo di far diventare Orvieto patrimonio dell'umanità. Non stiamo sognando ad occhi aperti; bisogna crederci!
La nostra città al pari di altri siti già riconosciuti come patrimonio U.N.E.S.C.O. può presentarsi al mondo in tutta la sua magnificenza. Dove ogni strada, ogni vicolo ti conducono ad ammirare i suoi monumenti, tanti piccoli o grandi gioielli che si sublimano nella immensità artistica del Duomo. Orvieto è anche il masso tufaceo ed ha in esso il segno distintivo che la pone nella sua unicità come uno dei capolavori della Natura.
Nel nostro pensare non c'è una Orvieto che debba rigenerarsi, non esiste un decadimento tale della nostra realtà per cui abbisogna una trasfusione di linfa vitale, vi è invece una necessità continua di idee e progetti che sappiano esibire al mondo le pregevoli qualità storiche, artistiche e culturali delle quali è dotato il nostro territorio. Orvieto PATRIMONIO DELL'UMANITÀ potrebbe essere il percorso di eccellenza per ampliare il nostro orizzonte di riferimento. Occorre rompere l'idea che la storia, l'arte e la cultura di cui disponiamo bastino da soli a mantenere alto il livello di sviluppo che necessità alla nostra Città.
Il notevole dibattito cittadino di critica e sulle cose da fare, ma sempre arguto, profondo e competente, dimostra la notevole crescita culturale e di appartenenza dei nostri concittadini. La richiesta sempre maggiore di partecipazione alle scelte è il termometro di lettura di questo aspetto che si va sempre più consolidando. Sicuramente l'introduzione dei consigli di zona ha dato uno scossone alla parentesi di torpore succeduto alla crescita degli anni ottanta e novanta in virtù della elaborazione del progetto Orvieto. Oggi con il nuovo regolamento i consigli di zona hanno assunto un ruolo determinante nell'indirizzare le scelte dell'amministrazione comunale. In ogni realtà, dal centro storico alla più piccola frazione, proprio per la presenza dei consigli di zona, è costante, fervido e propositivo, il confronto tra donne e uomini, giovani e anziani, sui problemi e le soluzioni da adottare. Eppure nonostante questa realtà partecipativa, libera e svincolata dai partiti, in questo ultimo periodo ho avuto modo di ascoltare pronunciamenti dubitativi sul mantenimento dei consigli di zona. I consigli di zona non solo non possono essere messi in discussione, ma al contrario debbono assumere un'importanza sempre maggiore in quanto riteniamo che siano strumento di dialogo irrinunciabile nel contesto di una democrazia fortemente partecipata. Inoltre nessun programma politico-amministrativo per cogliere nel segno può fare a meno di un confronto autentico con i cittadini di ogni ambito comunale. Abbiamo una visione ben precisa della realtà orvietana, la competenza e l'esperienza necessaria per raggiungere gli obiettivi che ci poniamo. Vi è consapevolezza dei nuovi e complicati difficili scenari che si presenteranno sia a causa della crisi economica che stiamo vivendo sia per la legge sul federalismo fiscale attualmente in discussione in Parlamento. Queste ineluttabilità condizioneranno molto l'azione amministrativa, perciò un visione economica vincente dovrà essere capace di selezionare i settori sui quali intervenire per creare sviluppo ed occupazione. Non basta difendere i traguardi raggiunti nel campo dell'agricoltura e del turismo, necessita verificare in quali altri corridoi dell'economia moderna possano essere indirizzati l'azione promozionale dell'Ente Pubblico e gli investimenti privati. In questo un'attenta analisi dell'indagine del Censis, sviluppata e dibattuta nella conferenza socio-economica "Orvieto: gli scenari di domani" potrà guidarci verso le scelte che meglio si sposano con le nostre potenzialità. Per un'economia vincente non sarà secondaria la capacità di sapere attrarre nella nuova area industriale imprese ad alto profilo tecnologico ed occupazionale.
Sono state analizzate le questioni politiche ed amministrative della Città di Orvieto con particolare attenzione alle tematiche che attengono allo sviluppo economico ed occupazionale. Avendo presente che il perno della nostra economia rimane saldamente ancorato alla valorizzazione dei beni ambientali, culturali, storici ed artistici che, in ogni angolo, il nostro territorio può proporre ai visitatori provenienti da ogni dove. Tuttavia siamo convinti che le attese di una Città che si propone al futuro non possono che realizzarsi in un dinamico divenire di analisi, valutazioni e proposte progettuali in un confronto costante con i cittadini.
Avvertiamo inoltre la sensazione che forse per una troppa attenzione nei confronti del Centro Storico ultimamente ci sia stata una qualche dimenticanza nei confronti delle Frazioni e del Territorio. Certo non può essere sottovalutato il fatto che il Centro Storico sia il motore del tutto; ma proprio per questa inequivocabile certezza è essenziale che non si interrompa il feeling con il Territorio e con ogni aspetto della società amministrata.
Secondo questa valutazione riteniamo che ogni atto amministrativo non debba essere pensato a se stante ma considerato valutando tutte le interconnessioni che si hanno con l'insieme. Per questo pensiamo che il PRG non possa essere solo una proposta tecnica non supportata da studi analitici complessivi che sappiano ricomporre in un unico obiettivo le interazioni tra quantità e qualità, tra investimenti e possibile sviluppo, tra infrastrutture e loro fruibilità, tra rete viaria e funzionalità del traffico veicolare. Riconosciamo che l'Amministrazione Comunale uscente in molti settori ha operato con avvedutezza e qualità, ad esempio:
- Le manifestazioni culturali di alta qualità. Anche se poi andrebbero analizzati i ritorni economici per la Città visto i costi elevati che si scaricano sul Comune ed altri Enti pubblici.
- La congressistica;
- La cultura;
- La politica scolastica;
- I trasporti pubblici e di supporto alle scuole;
- La pulizia della città e delle zone urbanizzate;
- Tutte le occasioni tramite le quali Orvieto diffonde i lati positivi della sua immagine;
- Le relazioni con città e paesi esterni;
- L'osservatorio economico, analitico e puntuale anche se poi fatica a tradursi in momento propositivo di lavoro e di sviluppo;
- Le politiche socio assistenziali
- Ed altro ..........
PROPOSTE
CULTURA E TURISMO
Orvieto è avido di cultura.
La cultura è il nutrimento del quale il nostro territorio si è alimentato nei secoli. Ne sono testimonianza i capolavori artistici i quali hanno disegnato il volto della Città.
Le case che fiancheggiano vie, vicoli e piazze sembrano tanti tasselli sapientemente poggiati l'un con l'altro in un progetto urbano spontaneo e tuttavia ben definito e funzionale. Un'urbanistica di altri tempi, si potrebbe dire, noi invece pensiamo che fosse una concezione del "bello" che spingeva ogni cittadino al rispetto di quei capolavori d'arte che anno dopo anno, secolo dopo secolo, pietra dopo pietra, mosaico e colore, tutti insieme, diventavano quelle perle di bellezza che oggi il mondo intero ci invidia ed ammira.
Di qui la spinta all'orgoglio di appartenenza ed a dimostrare di meritare sì "grande eredità".
Questa consapevolezza deve essere patrimonio di ogni cittadino ma soprattutto di chi è chiamato al governo delle istituzioni.
Vi deve essere uno spazio nella didattica delle scuole che curi ed insegni la conoscenza storica della nostra città e del comprensorio nella consapevolezza che lo sviluppo di una società è, sì, legato al sapere, che è ha fatto di modernità, di conoscenza, di nuove tecnologie, di ricerca e di scienza se vogliamo, e tuttavia si metterebbe in produzione una parte esigua delle potenzialità se gli interventi non fossero alimentati dal senso di appartenenza.
Il progetto degli anni ottanta "Orvieto i luoghi della cultura" descrive strutture, attività e iniziative per meglio sviluppare la vocazione culturale della nostra Città. La ristrutturazione del palazzo dei Congressi, del teatro Mancinelli, del palazzo dei Sette sono stati pensati per queste finalità.
Finalmente, anche in virtù della determinazione della consiliatura uscente, è stata consegnata alla Città la nuova biblioteca comunale, il nostro impegno è definire l'assetto interno affinché le diverse esigenze di lettura vi trovino piena soddisfazione. Inoltre ci sentiamo impegnati per ultimare quanto prima i lavori del Museo della Ceramica convinti che in esso vi siano notevoli potenzialità da offrire al turismo.
In questa prospettiva sono iscritti i percorsi culturali disegnati dalle amministrazioni che ci hanno preceduto.
La stagione teatrale, la scuola di musica, la congressistica, le manifestazioni hanno dato una spinta notevole a tutte le attività che vivono di turismo, eppure la critica spesso non ha lesinato giudizi gratuitamente negativi.
Ad esempio l'esperienza del Centro Studi è una realtà della quale Orvieto dovrebbe andare orgogliosa. Purtroppo questa concezione tarda ad affermarsi. E' vero che il Centro studi non può essere pomposamente definito "università", ma è pur vero che è un luogo di elaborazione del sapere specialistico postuniversitario, meritandosi di essere accreditato come agenzia regionale di alta formazione.
Le ricadute economiche sulla Città del Centro Studi non sono cosa di poco conto, si può calcolare che il Centro Studi generi annualmente un giro d'affari di circa 2,5 milioni di euro in affitti, alberghi, appartamenti, ristoranti.
Il Centro Studi è una sfida di cultura e di opportunità per il nostro futuro:alta formazione, congressistica, ricerca se legati sapientemente al territorio ed alle reti di collaborazione con altri istituti può dare tanto per Orvieto. Come sindaco proporrò alla Città di essere tutta "associazione per il Centro Studi". Proporremo agli istituti bancari non solo alla Fondazione CRO di sponsorizzare il Centro studi convinti che vi sia in esso un ritorno d'immagine vincente per la nostra realtà.
QUALITA' DI VITA, SERVIZI, DIFESA DEL SALARIO E PENSIONI
E' indubbio che l'ambiente, il miglioramento dei servizi locali, delle infrastrutture, dell'apparato comunale ecc. concorrono ad aumentare la qualità di vita dei cittadini.
Appunto, concorrono, ma non bastano!
Le difficoltà economiche di tanti cittadini impediscono a chi le vive di assaporare le necessarie sensazioni di soddisfacimento e benessere.
Perciò dobbiamo saper guardare oltre i confini della podestà autoritativa del Comune e saperci rapportare in modo proficuo con gli altri livelli istituzionali: Provincia, Regione, Parlamento, Governo; in questo dialogo possibile non dobbiamo avere timore di proporre obiettivi ambiziosi come la necessaria modifica della legge "Galli" per abbassare i costi in bolletta del servizio idrico o la riproposizione della scala mobile a difesa del potere d'acquisto di salari e pensioni.
Sulla qualità di vita delle persone incide anche la questione sicurezza.
Oggi il tema "sicurezza" è nel dibattito nazionale, vi sono proposte di legge in Parlamento.
L'insicurezza è sì dovuta allo stupro, a scippi e rapine, ai furti in villa, al consumo e spaccio di droga, alla conduzione indisciplinata degli autoveicoli ed altro, ma quello che più dovrebbe preoccupare è l'insicurezza dovuta alla mancanza di prospettiva nel futuro generata dalla crisi economica, dalla disoccupazione e cassa integrazione in crescita esponenziale.
Forse Orvieto rispetto a fatti criminosi, per ora, potrebbe dirsi un'isola felice, tuttavia non bisogna abbassare la guardia e prevenire l'acutizzarsi di questi fenomeni mettendo in campo gli anticorpi necessari: sviluppo, lavoro, controllo del territorio.
LE FRAZIONI
Negli ultimi anni le Frazioni non hanno potuto giovarsi con lo stesso ritmo della spinta propulsiva che il progredire della società ha prodotto sui servizi ai cittadini.
Ciò per motivi oggettivi, come la perdita dei plessi scolastici che ha prodotto un maggior invecchiamento nella media delle persone residenti; ma anche soggettivi in quanto forse non si è tentato di produrre il necessario sforzo per la loro qualità di vita. Per garantire gli stessi diritti di cittadinanza a chi abita nelle Frazioni occorrono idee per riannodare e mantenere quel filo rosso che dia ad esse continuità di appartenenza allo stesso corpo urbano.
Pensiamo ad esempio che ai Consigli di Zona delle Frazioni debbano essere date competenze specifiche e debbano essere dotati di un minimo di budget finanziario per far fronte con autonomia ed immediatezza ad eventuali emergenze o esigenze (piccole riparazioni sul patrimonio pubblico, contributi di solidarietà, concorso economico e logistico per le feste del Patrono).
Crediamo che le Frazioni possano e debbano esprimere un loro rappresentante per far parte dei Comitati dei festeggiamenti del Corteo Storico e dei maggiori avvenimenti culturali della Città.
IL CENTRO STORICO
Sul Centro Storico molti cittadini raccontano di avvertire una certa decadenza dovuta alla mancanza di presenza di vitalità orvietana. Non sono le grandi manifestazioni che fanno avvertire la necessaria sensazione di appartenenza alla Città.
Probabilmente è un destino scontato che tante Città che possiedono un'urbanistica architettonica storico-artistica che richiama flussi turistici e presenze di persone la cui quantità disperde l'immagine dei cittadini fino al punto di non vedersi quando ci si incontra per le strade della Città. D'altro canto il turismo è la nostra ricchezza, non si può fare a meno di esso. Anzi va sviluppato e potenziato al massimo. Pensiamo ad esempio che una netta distinzione debba essere fatta tra il turismo di sosta e quello di passaggio. I soggetti che fruiscono di questi due aspetti di turismo vanno individuati in modo tale da avere la certezza dei pacchetti turistici e delle proposte che possiamo rivolgere all'uno e all'altro aspetto. In questo contesto la soluzioni che possono essere date alla riconversione urbanistica della Caserma Piave, se azzeccate, potrebbero dare un notevole contributo. Noi pensiamo che quel grande spazio che è la Caserma Piave non possa essere utilizzato per una sola anche se eccezionale idea, non vivrebbe e non si svilupperebbe, e probabilmente potrebbe essere rifiutata dalla Città. Noi pensiamo che la ristrutturazione del complesso dovrebbe essere immaginata come un tutt'uno con la Città che già esiste con diverse attività operative: lavorative, culturali e sociali, che possa essere attraversata dai cittadini per una comune passeggiata, per recarsi al bar, per godere in un giardino, per utilizzare uno spazio ricreativo.
LE POLITICHE GIOVANILI
I giovani hanno bisogno di certezze! Hanno bisogno di consapevolezza sia delle gratificazioni che delle frustrazioni che potrebbero incontrare nel loro cammino verso il futuro.
Solo così saranno in grado di programmare la propria vita. La nostra presenza in Comune e nella società vorrà anche impedire che fiumi di demagogia vengano riversati sulle giovani generazioni di Orvieto.
A tanto il nostro impegno aspira. Vorremmo prendere per mano chi ha buona volontà ed aiutarlo a salire gradino dopo gradino la scala dei diritti sociali in una realizzazione di qualità di vita. In questa prospettiva collochiamo la scuola, le occasioni di lavoro, gli spazi per il tempo libero.
Ma il futuro dei giovani non può essere disgiunto da un'attenzione particolare verso gli anziani. Gli anziani non solo hanno detto, ma hanno tanto da dire nella società. Purtroppo è vero che l'avvento dell'elettronica e di internet ha tolto loro, più di altre cose, la detenzione esclusiva del sapere. Ma va sottolineato che il sapere degli anziani è fatto di conoscenza che deriva da esperienza diretta e che se trasmessa ai giovani nel modo giusto, non solo può evitare ad essi inutili perdite di tempo ma permettere più facilmente il raggiungimento di obiettivi positivi.
Gli anziani se ben utilizzati sono già esse stessi una buona occasione di lavoro. Facciamo un esempio: l'agricoltura biologica. Può ritenersi fuori della realtà la costituzione di una cooperativa mista tra giovani ed anziani per la produzione ecologica degli ortaggi di primo consumo? Proviamo a pensare a questa cooperativa mista, da una parte gli anziani che conoscono le tecniche tradizionali della coltivazione degli ortaggi, dall'altra i giovani che si mescolano con essi ed imparano; ed ancora il Comune ed altri Enti pubblici che mettono a disposizione terreni irrigui per la coltivazione e spazi per la vendita diretta e perché no, anche qualche contributo economico.
LE PARI OPPORTUNITA'
La nostra Costituzione sottolinea come tutti debbano poter godere di quei diritti e di quei doveri che rendono civile e democratico uno Stato. Purtroppo, nella realtà, questa condizione viene puntualmente disattesa: uomini, donne giovani e anziani fanno i conti con la mancanza di pari opportunità che non gli permette di riscattarsi.
Il nostro Paese sarebbe più ricco, produttivo ed emancipato se a tutti fosse data una reale pari opportunità.
Ancora troppe sono le persone costrette a vivere ai margini, private della loro dignità, rassegnate alla loro condizione, perché l'organizzazione sociale non offre occasioni per cambiare le cose, diventare protagonisti nella società e nella vita.
Uno degli anelli più deboli in questa società, cosiddetto "civile", sono le donne.
Come se essere donna fosse un difetto o una macchina che si possa sostituire, rottamare, produrre in serie limitata o illimitata a seconda della convenienza.
Gli sforzi che le donne devono fare per dimostrarsi all'altezza sono appesantiti da una miriade di ostacoli che rendono difficile la loro affermazione nel sociale.
Le pari opportunità non parlano di sesso, classe sociale, o capitali da investire, parlano di persone, della ricchezza e del valore aggiunto che esse possono e devono dare per il bene della società tutta.
Dovremmo essere pronti ad affrontare la sfida che l'essere uno Stato democratico comporta, scrollarci di dosso retaggi culturali e ancestrali che incancreniscono i rapporti fra gli individui, la possibilità di fare squadra, di arrivare al traguardo, partendo tutti quanti dalla stessa linea. Affermarsi, perché si è dato tutto quello che si poteva, magari anche fermandosi a soccorrere, ad aiutare chi è più debole, uniti nel perseguire uno stesso obiettivo, che non potrà comunque mai essere completamente raggiunto senza la necessaria crescita culturale collettiva
GLI ANZIANI
Nessuno può convenientemente ed opportunamente pensare che l'assistenza agli anziani possa essere portata avanti con gli attuali sistemi di gestione. La costituzione di strutture protette, e/o assistite, il potenziamento dei centri sociali e di assistenza domiciliare sono elementi essenziali per un'efficace politica in direzione degli anziani. Non possiamo però sottacere che per realizzare questi propositi occorre un potenziamento della spesa pubblica. Sarebbe auspicabile che ciò avvenisse attraverso leggi dello Stato che definiscano una volta per tutte il "budget" finanziario necessario a sostenere la spesa degli interventi nel campo sanitario e sociale. I nuovi contorni inediti che delineano il mondo degli anziani all'interno della nostra società, i nuovi bisogni emergenti, sono tali da richiedere impegni e risorse consistenti da investire in idee, programmi e finalità d'avanguardia.
Certamente, parlare di anziani, riteniamo che non debba significare che ci dobbiamo cimentare solo con il potenziamento dei servizi socio assistenziali. Occorre intervenire anche nei momenti aggregativi, riconvertendo anche concettualmente il nostro modo di pensare.
L'anziano va mantenuto in ogni modo a contatto con il processo produttivo e con la vita attiva della società. Non si può e non si deve parlare di invecchiamento, di espulsione e poi di recupero. La società non può permettersi di perdere il valore e l'importanza, che ha nel sociale, la cultura e l'esperienza di vita che l'uomo acquisisce nei lunghi anni della sua esistenza.
Valori più grandi e profondi quanto più lungo è il tempo dell'età. La società deve utilizzare queste risorse.
LA SANITA'
La Sanità non è solo l'Ospedale che pure va verificato nel suo funzionamento e la qualità del servizio che propone alle nostre genti e alle Regioni limitrofe. La qualità di una proposta sanitaria è tale se interviene nella prevenzione, nella cura e nell'emergenza.
Lo è soprattutto se riesce ad accompagnare il cittadino in ogni momento della sua vita, nella consapevolezza che il benessere fisico e la salute non solo sono un investimento perché diminuiscono spese eccessive nella cura delle malattie ma sono un investimento soprattutto perché gli uomini e le donne, se in salute, possono dedicare più tempo alle attività produttive.
Proponiamo la difesa ed il potenziamento del Santa Maria della Stella quale ospedale dell'emergenza e la costruzione di un modello sperimentale di assistenza, con autonomia gestionale e finanziaria, che veda l'Ospedale fulcro di una serie di interventi sul territorio che garantiscano una reale continuità assistenziale nell'arco delle 24 ore integrando Distretti, medici di base, medici della C.A. e la assistenza domiciliare.
Un nuovo ruolo dell'emergenza 118 che oltre ai compiti istituzionali possa essere utilizzato per una progettualità atta a garantire a tutti i cittadini dell'orvietano lo stesso livello di assistenza dei centri altamente specializzati nelle patologie statisticamente più frequenti: cardiovascolari e neurologiche;garantire cioè, nei tempi previsti dai protocolli internazionali, la possibilità di accesso alla emodinamica di Terni o Perugia per l'angioplastica in caso di infarto o allo Stroke Unit per l'ictus.
SVILUPPO ECONOMICO E LAVORO
In questo contesto il primo impegno dovrà essere quello di non perdere i posti di lavoro dei quali attualmente vive la Città.
In questo campo non possono essere fatti progetti di prospettiva né risultati si possono ottenere se alla base non si pone uno studio complessivo ed analitico sulle potenzialità del nostro territorio.
Tanto meno riteniamo che le progettazioni che attengono allo sviluppo non possono fare a meno di tenere conto dell'interazione economica tra il nostro Comune ed i Comuni limitrofi. Non basta essere in grado di sviluppare l'offerta se poi non si è capaci di stimolare la domanda.
Dovrà essere considerata l'effettiva estensione nel nostro serbatoio di utenza. Dal punto di vista dello sviluppo e del lavoro riteniamo che un atteggiamento vampiristico del nostro Comune a danno di altre realtà minori potrebbe creare ripercussioni negative e provocare l'impoverimento di utenza della quale si giova l'economia comprensoriale. Sono necessarie regolamentazioni che sostengono l'iniziativa privata a condizione che la medesima si ponga dentro una prospettiva di convenienza dell'intera collettività.
In buona sostanza: "meno egoismi nell'iniziativa privata - più iniziativa privata che realizzi le proprie convenienze all'interno degli interessi collettivi".
Si converrà inoltre che una sana economia non può sbilanciarsi a favore della sola commercializzazione perdendo di vista che il primo anello dello sviluppo è la produzione.
Questa osservazione nasce dalla constatazione che nell'ultimo periodo si è visto nascere come funghi tanti piccoli e medi centri commerciali mentre altri esercizi chiudevano o si trasferivano vivendo una inesorabile e lenta agonia.
L'azione del Comune deve tenere conto di questo fenomeno che ha particolarmente impoverito la vita all'interno del Centro Storico senza peraltro produrre più occupazione.
Dicevamo, analisi ma anche proposte:
- Non solo nuova economia.
- Riattivare e ringiovanire la presenza di arti e mestieri proprie della nostra realtà.
- In agricoltura prendere tutte le iniziative possibili per mantenere appetibili e riconoscibili i prodotti tipici delle nostre terre. Olio e vino di qualità sono la base dell'offerta, ma affinché diventino oggetto di domanda costante occorre una intelligente opera promozionale che veda il Comune in prima fila.
- Sostenere le attività agricole che per ubicazione e tipologia di produzione non hanno potenzialità intrinseche di svilupparsi nella prospettiva.
- Costruire invasi sui torrenti minori per accumulare scorte idriche a fini irrigui in modo che le produzioni agricole intensive lungo la valle del Paglia abbiano certezze della disponibilità dell'acqua necessaria per programmare la messa a dimora ed il raccolto delle coltivazioni. Ciò anche per perseguire l'obiettivo primario di rendere compatibile lo sviluppo agricolo con l'ambiente in quanto in questo modo si salverebbero dal regime di secca i nostri fiumi durante la stagione estiva.
ATTIVITA' SPORTIVA E RICREATIVA
Noi pensiamo che il territorio sia una palestra naturale, che se utilizzata sapientemente non costa niente. Nessuna economia potrebbe reggere l'urto della spesa che deriverebbe dalla domanda di sport e tempo libero di tutti i cittadini se la si dovesse soddisfare all'interno di impianti sportivi.
Perciò vanno sviluppate quelle attività che vengono esercitate a contatto con la natura eliminando tutte quelle pastoie burocratiche che anche attraverso leggi regionali sono state ultimamente introdotte su alcune discipline sportive.
Ad esempio ci riferiamo alla regolamentazione della pesca nelle acque dolci. Con ciò non suggeriamo leggi che impoveriscano la presenza di specie animali nelle nostre campagne, o popolazioni ittiche dei nostri fiumi.
Siamo convinti che la tutela del nostro patrimonio ittico e faunistico possa essere garantito anche riconsiderando alcuni vincoli regolamentari.
Va considerata nel suo insieme la dotazione dell'impiantistica sportiva sul territorio.
E' mortificante la constatazione che ad Orvieto non ci sia una piscina scoperta ed un palazzo dello sport degni di questo nome. La previsione di PRG dell'area dove costruire questi impianti sportivi, di per se, rimarrebbe un segno sulla carta se le due strutture non diventano progetto, finanziamento e costruzione. Ci sentiamo impegnati per la loro realizzazione. Dobbiamo inoltre progettare e costruire un impianto sportivo, degno di questo nome, affinché la disciplina sportiva del rugby possa svolgersi nella migliore condizione di qualità.
In questi giorni è in fase di completamento il verde pubblico attrezzato sul piano fuori terra del parcheggio di via Roma.
Finalmente in centro storico sarà dotato delle necessarie strutture per favorire l'attività ludico motoria dei giovani. Siamo convinti che tale struttura darà un tocco di qualità ricettiva a chi sceglierà il "via Roma" come porta d'ingresso alla Città.
L'URBANISTICA
Termine che sempre più deve indicare l'attività di studio e progettazione dei centri urbani e del territorio, per la sistemazione razionale di spazi edilizi ed infrastrutture per svolgere le attività sociali ed economiche nella loro complessità e dinamicità che il vivere moderno ci pone.
Ci deve essere consapevolezza che l'urbanistica oltre al momento estetico-abitativo ha assunto significati più ampi che sovrintendono alla costruzione di tutti gli aspetti di un programma amministrativo ed al completamento delle sue finalità.
Si è dovuto invece prendere atto che lo studio propedeutico al piano regolatore non si è alimentato, con vincoli imprescindibili, di queste riflessioni andando a realizzare costruzioni laddove forse sarebbe stato meglio averlo evitato. Proponiamo che debba essere rivisitato il PRG secondo la metodologia dei piani urbanistici complessi in una visione urbanistica moderna onde poter recuperare nel tempo sia l'aspetto estetico che la fruibilità dei centri urbani costruiti nell'ultimo cinquantennio.
L'AMBIENTE
Secondo la nostra visione l'ambiente va visto nel suo insieme su tutto il territorio comunale come idea di parco.
Intendiamo dire che vorremmo porre idealmente, ma se ce ne sarà data la possibilità anche concretamente, sui confini del territorio comunale di Orvieto tante paline visibili l'una dall'altra con su scritto "parco" con accanto il simbolo della doppia freccia per dire che l'idea di parco continua io ogni direzione territoriale ed extraterritoriale e che le sue dimensioni si protraggono senza soluzione di continuità.
Questo perché è nostra convinzione che il sistema di vita che anima un territorio ha legami inscindibili con le altre realtà.
Legami e ripercussioni che si proiettano oltre i propri confini e nel tempo, intersecandosi e condizionandosi vicendevolmente.
Bisogna avere consapevolezza che le conseguenze del vivere umano dell'oggi, sono da subito nel futuro.
Gestire tutto il territorio come un parco non significa inventarsi pastoie burocratiche e vincolistiche, ma è il porsi l'obiettivo di individuare quali possono essere i movimenti cruciali di tutela ambientale che diano ritorni positivi per la vita che la natura esprime in qualsiasi forma: umana, animale e vegetale.
Quindi:
- Tutela e rispetto dal punto di vista idrogeologico
- Mantenimento dei fossi di guardia segnati sulle mappe catastali
- Giuste alternazioni del taglio dei boschi cedui
- Completamento e miglioramento degli impianti di depurazione
- Completamento degli allacci delle fognature al depuratore generale laddove non fossero state collegate Orvieto Scalo, Ciconia e Sferracavallo ed in ogni Frazione
- Rivedere il sistema di depurazione delle acque in zone industriali
- Eliminare nel tempo il sistema di smaltimento misto "acque nere - acque chiare"
- Intervenire per una risistemazione idraulica dei fiumi e dei torrenti in particolare laddove a ridosso di essi, in zone golenali, sono stati costruiti insediamenti civili
- Effettuare uno studio idrogeologico per l'individuazione dei bacini imbriferi delle sorgenti di uso pubblico e di possibile interesse pubblico
- Conseguente aggiornamento del regolamento di escavazione dei pozzi e sua integrale applicazione
- Costruire adduzioni idriche alternative con prelievi di acqua non potabile per l'irrigazione di orti e giardini e di altri usi domestici
- Attivare tutte le iniziative possibili per mantenere la presenza delle popolazioni nelle Frazioni e sul territorio e dare loro la possibilità di fruire di tutti i servizi di cui abbisogna il vivere moderno.
- Realizzare un sistema di raccolta differenziata che si ponga sia l'obiettivo di contenere i costi di smaltimento sia quello della tutela ambientale
INFRASTUTTURE VIARIE
Oggi prendiamo atto che il primo stralcio della complanare è in fase di appalto che è stata finanziata la variante di Sferracavallo e si sta procedendo alla sua progettazione, il cui tracciato permetterà di eliminare una quantità consistente di traffico da Sferracavallo ma anche da Orvieto Scalo, che a breve sarà inaugurato il parcheggio pluriplano di via Roma.
Si ritiene comunque che debba essere ridefinita la progettualità della rete viaria secondo le nuove previsioni di P.R.G. indicando come punti fondamentali la realizzazione di una variante della SP dell'Arcone in corrispondenza di case Maggi, la completa penetrazione con una strada interna alla zona industriale che si colleghi con la bretella di Sferracavallo in modo da eliminare il traffico pesante lungo la strada del Piano in corrispondenza dell'abitato di Bardano, verificare ogni possibile soluzione migliorativa della viabilità su via Arno, realizzare un sottopasso pedonale alla ferrovia lenta in Orvieto Scalo in modo di attivare, anche in quel tratto, il necessario percorso di pedonalizzazione.
Riteniamo si debba intervenire sulla viabilità minore con riadattamenti funzionali alla complessità del traffico attuale con particolare riferimento alle arterie che smistano il traffico veicolare nelle zone suburbane.
In questo contesto sottolineiamo la difficoltà per i pedoni ad attraversare le strade urbane più trafficate in quanto corrono effettivo pericolo anche laddove ci sono le strisce pedonali.
Un attento studio potrebbe produrre soluzioni di sotto-via e sopra-via che potrebbero concorrere a rendere pedonabili anche le strade più transitate dagli autoveicoli.
Dobbiamo avere consapevolezza che soluzioni efficaci sulla viabilità non producono solo e soltanto snellimento del traffico ma attengono soprattutto alla salute e qualità di vita dei cittadini.
Oggi in alcune aree urbane la concentrazione nell'aria di ossido di carbonio e polveri sottili, dovuta alla mole di traffico, è giunta a livelli di insopportabilità.
A ciò deve aggiungersi l'inquinamento acustico.
A questo proposito segnaliamo l'impegno inderogabile a produrre ogni iniziativa per l'installazione di pannelli fonoassorbenti in corrispondenza degli attraversamenti urbani delle due arterie ferroviarie .
Ci deve essere consapevolezza che nel concetto di viabilità deve essere considerata anche la condizione di sosta delle auto, per cui verificare se possono essere recuperati spazi per il necessario parcheggio e all'interno dei nuovi insediamenti, stabilire una volta per tutte che l'edificazione delle strutture abitative, commerciali e produttive non possono svilupparsi senza tener conto degli spazi necessari alla sosta degli autoveicoli.
Dicevamo all'inizio che il nostro vuole essere un programma che eviti voli pindarici, che si alimenti di contenuti stringenti, che sappia raccogliere le istanze dei cittadini.
Questo faremo: sarà l'ascolto a guidare le scelte che proporremo al Consiglio Comunale.
Il candidato a Sindaco
Dott. TONELLI Carlo
**********************
Martedì 26 maggio 2009
alle ore 21.00
presso Palazzo dei Sette, sala dell'Atrio
Manifestazione politica del Partito dei Comunisti Italiani
Interverranno
Oliviero Diliberto - Capolista alle elezioni del Parlamento Europeo
nella III Circoscrizione - Italia Centrale
Giuseppe Mascio - Candidato al Parlamento Europeo
Carlo Tonelli - Candidato a Sindaco di Orvieto
Committente responsabile
Giampietro Piccini

Nota della Redazione: Orvietonews, giornale online registrato presso il Tribunale di Orvieto (TR) nr. 94 del 14/12/2000, non è una bacheca pubblica. Pur mantenendo fede alla disponibilità e allo spirito di servizio che ci ha sempre contraddistinto risultando di gran lunga l’organo di informazione più seguito e letto del nostro territorio, la pubblicazione di comunicati politici, note stampa e altri contributi inviati alla redazione avviene a discrezione della direzione, che si riserva il diritto di selezionare e modificare i contenuti in base a criteri giornalistici e di rilevanza per i lettori.