politica

Da Orvieto un passo decisivo verso l'Unità della Sinistra

domenica 2 settembre 2007
di laura
Una Piazza della Repubblica gremita, e non solo di pubblico locale, ha accolto nel tardo pomeriggio di oggi l'atteso confronto tra i più importanti nomi della Sinistra italiana. Se non è potuto intervenire il PDCI, sul tema all'ordine del giorno – l'Unità della Sinistra – si sono ampiamente confrontati gli esponenti delle altre forze politiche interessate al processo: gli On. Fabio Mussi (SD), Franco Giordano (PRC), Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi), Ugo Intini (SDI), stimolati dalle domande di Giuliano Giubilei. Il punto di partenza: la grande richiesta di unità a sinistra che sembra venire dal Paese, cosa non facile in una storia politica che ha visto le sinistre sempre più tese ai distinguo piuttosto che all'unità. E tuttavia questa sembrerebbe essere la volta buona: magari non sarà un partito unico - anzi è apparso molto chiaro che non lo sarà – ma si è parlato esplicitamente di un soggetto comune unitario e plurale, di una Sinistra plurale federata e, da Giordano, è venuta l'esortazione ad aprire, in tutte le città d'Italia, gli Stati generali della Sinistra. Ampiamente e appassionatamente esplicitata dagli interventi di Franco Giordano e di Pecoraro Scanio, appare chiara e convinta l'adesione a questa ipotesi unitaria da parte di Rifondazione Comunista e dei Verdi, mentre per i Socialisti Democratici Italiani, secondo quanto illustrato da Ugo Intini, è più percorribile la strada di una semplificazione a Sinistra in cui i socialisti manterranno la loro soggettività. Intini vede infatti, nella fluidità italiana attuale, le condizioni per creare un'area socialista all'interno del PSE con tre distinte anime: il PD, lo SDI, il soggetto plurale che presumibilmente si andrà a formare tra PRC, Verdi e Sinistra Democratica. Una Sinistra che potrà anche discutere ed esprimere sfumature diverse su molte questioni, ma che dovrà essere unita per non consegnare il paese al centro destra. “La politica è l'arte del possibile – ha detto tra l'altro Intini – è per sua natura mediazione, meglio un cattivo governo di centro-sinistra, che personalmente considero tuttavia buono, che un buon governo di centro-destra, la destra è per sua natura terreno di antipolitica”. Si è parlato anche della manifestazione del 20 ottobre prevista per chiedere modifiche al Protocollo sul Welfare e, nel ribadire che è antidemocratico intimare a Ministri e Sottosegretari di non andare, si è sottolineato che non è una manifestazione contro il Governo - che sarebbe un grave errore far cadere da sinistra - ma un voler richiamare il Governo stesso al rispetto del programma dell'Unione. La discussione ha poi toccato i grandi temi che il nuovo, eventuale soggetto unitario della Sinistra intende mettere al centro: la grande questione dell'ambiente naturalmente, molto legata a quella del lavoro se è vero, come è vero, che nel mondo ci sono 60 milioni di profughi ambientali, la laicità dello stato, immigrazione e multiculturalità, necessità di tornare a parlare di disarmo in un mondo che si sta riarmando fino ai denti, questione morale, evasione fiscale, strapotere delle cosche e delle mafie; e, questione delle questioni, economia e lavoro. Un'economia che deve tenere sempre più presente la globalizzazione del pianeta, una politica che deve essere più incisiva sul mercato del lavoro e sul precariato. Senza mezzi termini, ovviamente, i toni contrari sul PD, definito un processo di americanizzazione da Giordano, un orpello in cui si parla più di contenitori che di contenuti da Pecoraro Scanio e, da Mussi, un soggetto che “più lo guardo e più sono contento di non avervi aderito, anche se so che dovremo essere alleati per governare”. Nel quadro di un PD non “popolarmente” entusiasmante, la Sinistra unitaria del futuro, quale che sarà, vuole porsi come una grande forza riformatrice, non marginale ma protagonista. In questo senso, da Orvieto al futuro PD viene anche un monito: “La nostra ambizione – ha affermato Pecoraro Scanio – deve essere maggioritaria, non dimentichiamo che, come a Taranto, si può andare alle liste civiche e battere sia la destra che il PD”. Un monito che, lanciato in generale al paese, suona quanto mai aderente anche alla nostra Orvieto. Il primo banco di prova, per sperimentare in concreto la futura unità a sinistra, sarà costituito dalla prossima finanziaria, il cui testo va redatto entro il 31 settembre. A Padoa Schioppa PRC, Verdi e Sinistra Democratica chiederanno formalmente, da un costituendo Tavolo delle Sinistre, di essere coinvolti direttamente nella redazione del documento. “Vogliamo mettere i piedi nel piatto – ha detto Mussi – dall'inizio della finanziaria. Sarebbe bene che con noi ci fosse anche lo SDI”.