politica

L'assessore alla Caccia Pelini sollecita uniformità di date per la caccia al cinghiale tra Umbria, Toscana e Lazio: 'non si capisce perché ci si ostini in questa incongruità'

martedì 26 giugno 2007
Il calendario venatorio 2007/2008 rappresenta un passo in avanti rispetto alle precedenti stagioni, soprattutto sul versante della uniformità con le regioni confinanti e dell’apertura della caccia alla selvaggina stanziale dal 16 settembre, ma c'è ancora qualche aspetto poco congruo con le stesse. Lo pensa l’Assessore provinciale alla Caccia della Provincia di Terni, Gianni Pelini, all’indomani della presentazione del calendario preadottato dalla Giunta regionale. A questo segnale positivo, infatti, Pelini fa seguire una punta di insoddisfazione in merito alla mancata coincidenza del periodo di caccia alla specie cinghiale, ormai presente in maniera notevole in tutte le regioni dell’Italia Centrale. Mentre in Toscana e nel Lazio, infatti, questo tipo di caccia si effettua dal 1° novembre al 31 gennaio, in Umbria si continua a cacciare dal 1° ottobre al 31 dicembre. “Non si riesce a comprendere perché nella nostra regione ci si ostini a mantenere questa incongruità - afferma Pelini -. E pensare che tutti i cinghialisti umbri continuano a chiederci uniformità di date. Tutto ciò crea forti tensioni, soprattutto nel nostro territorio, perché le squadre toscane e laziali vengono a cacciare da noi un mese prima. E’ evidente che non potremmo vietare tali ingressi anticipati, in quanto questo significherebbe non sottoscrivere più accordi soddisfacenti per la mobilità venatoria”. L’occasione del nuovo calendario consente all’assessore di Palazzo Bazzani di replicare ad alcune richieste avanzate da associazioni venatorie perugine per la concessione di un numero più congruo di permessi per la mobilità. “E’, questa, una richiesta incredibile - commenta Pelini - visto che la maggiore pressione venatoria interessa soprattutto la nostra provincia. Mentre con un calendario venatorio omogeneo si potrebbero evitare concentrazioni eccessive di cacciatori su singole specie e su un determinato territorio. Comunque rimane sempre la speranza che nei prossimi mesi si possa cambiare idea”.