politica

In Regione un'interrogazione di Dottorini sui lavori alla Monte Grappa: 'Molti dubbi sul parco dell'ex Smef, una vicenda che danneggia la Rupe e i cittadini'

venerdì 9 febbraio 2007
“Riguardo alla realizzazione di posteggi e di nuovi alloggi all’interno della caserma Monte Grappa ci sono molti aspetti da chiarire e molti dubbi da fugare. Occorre verificare subito la compatibilità di quegli interventi con le normative vigenti e con le esigenze di fruibilità da parte dei cittadini di Orvieto che per anni hanno potuto godere di quello che di fatto è stato l’unico polmone verde per la Rupe”. Con queste parole il capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini annuncia la presentazione di una interrogazione urgente all’assessore all’Ambiente Lamberto Bottini per chiedere “se la Regione ha verificato la procedura seguita per la costruzione di un parcheggio interrato all’interno dell’area della caserma Monte Grappa ex-Smef”, “se è a conoscenza dei lavori in corso per la costruzione di un altro edificio da destinare ad alloggi e magazzino” e “se non sia opportuno promuovere una visita delle istituzioni interessate presso la caserma per verificare i lavori realizzati e quelli in corso di realizzazione”. “Destano interrogativi seri - prosegue il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - alcuni aspetti controversi legati agli interventi edilizi all’interno della Monte Grappa ed in particolare il fatto che si sono realizzate e si stanno realizzando nuove costruzioni quando ci sono norme relative al consolidamento dei centri abitati che prevedono soltanto la possibilità di interventi di restauro, manutenzione straordinaria ed ampliamenti. Infatti secondo la legge 64 del 1974 e secondo le Norme tecniche di attuazione del comune di Orvieto non è possibile autorizzare nuove costruzioni in quell’area dal momento che i nuovi edifici e il parcheggio ricadono nella zona di massima tutela della Rupe (zone classificate A1). Il fatto che posteggio, magazzini e alloggi siano stati definiti opere militari e quindi non soggette al rilascio delle normali autorizzazioni non cambia la sostanza del problema. Ci sono sentenze del Consiglio di Stato che precisano che in aree vincolate, come quella del Parco ex Smef, l’autorizzazione ai fini paesistici deve essere richiesta anche per le opere destinate alla difesa nazionale, compresi gli alloggi di servizio. Al di là di considerazioni formali è giusto evitare che possa essere irrimediabilmente compromesso un parco che è stato meta per decenni dalla popolazione ed ha rappresentato l’unico vero polmone verde per la Rupe di Orvieto. Come ha avuto modo di far notare il gruppo di Altra Città, l’aspetto che suscita giustificati interrogativi è il fatto che nelle vicinanze della caserma ci sono ben 12 appartamenti di proprietà statale che avrebbero potuto tranquillamente servire alle esigenze della caserma. Pertanto è doveroso che gli enti preposti, ed in primo luogo la Regione, verifichino la correttezza formale e sostanziale di tutte le procedure seguite”.