politica

Visti da fuori stanza

giovedì 18 agosto 2005
di Rodolfo Ricci
Mentre i DS tornano a parlare nelle piazze con la gente, recuperando una delle ragioni più profonde del far politica, l’atipico binomio delle segreterie dello Sdi e di Rifondazione, dall’”alto” di una concezione rigorosamente pattizia e neo-cupolare (che per loro sembra corrispondere alle segrete stanze della Giunta Comunale), emettono un comunicato di avvertimento e “chi va là” proprio ai DS, oltre che a Sindaco e Vicesindaco, ignorando la particolare congiuntura attraversata dalla politica orvietana; proponiamo una sintesi del loro ragionamento a partire dall’analisi del testo:

La mobilitazione pubblica a difesa del territorio e per uno suo sviluppo sostenibile che ha raggiunto un significativo momento sulla questione della cava di Benano, con il colloquio instauratosi tra socieà civile da una parte, DS, Sindaco e alcuni consiglieri e componenti dell’amministrazione (cosa che ogni politico e persona di buon senso riconoscerebbe come positiva), è definita nel comunicato con le “condizioni di confusione che si stanno determinando” (il che, già in partenza, è tutto un dire!!).

Le diverse centinaia di persone che si sono mobilitate ed hanno espresso contenuti politici e tecnici molto puntuali, sono, secondo le segreterie di SDI e Rifondazione “alcuni soggetti contrari a priori”, ai quali si sarebbero accodati “alcuni amministratori (leggi Sindaco, Vicesindaco, Imbastoni, ecc.) e alcune forze di governo (DS) dichiarando un no anch’esso a priori”. (Qui c’è un errore evidente di consecutio temporale e logica, oltre che politica, che ogni studente di filosofia saprebbe evidenziare: ammesso che i cosiddetti “alcuni soggetti” siano contrari a priori, quelli che si sono accodati lo hanno fatto per forza a posteriori; ergo, almeno il loro no, non è aprioristico, casomai è politico; ed è proprio qui il problema!
Corretta è invece l’interpretazione che, sulla base della terminologia usata, darebbe SDI e Rifondazione come soggetti politici “a priori”: a loro, la mobilitazione della gente non li tange; anzi, forse non se ne sono neanche accorti; o al massimo, come confessano, hanno avvertito, dalle stanze di sopra che si accaniscono ad abitare, della fastidiosa “confusione”).

Quanto allo sviluppo sostenibile, che sembrerebbe stare a cuore anche a SDI e Rifondazione, le due segreterie si dichiarano contro “atteggiamenti unilaterali mascherati da un’idea di sviluppo sostenibile che diventa solo ideologia”; lo sviluppo sostenibile, si dice, “è una cosa seria” (probabilmente si intende dire troppo seria per lasciarla in gestione ad “alcuni soggetti”), e richiamando con toni superlativi a ”un altissimo senso di responsabilità” (ripetuto due volte), rivendicano, riguardo a Benano, “una serissima verifica dell’esistenza delle condizioni previste dalla legge regionale sulle cave”, nell’ambito di un “rigoroso rispetto, oltre che delle leggi, anche degli atti di programmazione comunale e delle procedure previste per la loro eventuale modifica, perché solo così si garantisce ad ogni cittadino certezza e diritto; altrimenti, - si chiedono le due segreterie - “quale credibilità di governo ci può essere e chi se la sentirà (probabilmente l’allusione è a vari imprenditori problematici) di fare una qualsiasi forma di investimento ?”.

Tra rigore, superlativi e serietà di riconosciuta origine, il comunicato conclude con un richiamo obliquo e quasi minaccioso: “va ristabilito un clima positivo a partire dalle regole di maggioranza”; e ancora, “tutto (N.B.: TUTTO, neanche il minimo spazio al povero relativismo) deve passare attraverso una forte e visibile logica di coalizione”, cioè “secondo una logica di governo … con politiche di coalizione”. Da sottolineare che tale logica vieta espressamente (ai DS e al Sindaco) di “fare riunioni (pubbliche)” e impone, invece “di fare riunioni (rigorosamente interne alla Giunta), prima di pronunciarsi pubblicamente”, (il che equivale a sostenere l’impossibilità da parte delle diverse forze politiche di maggioranza di fare politica autonomamente e financo di interloquire con i propri elettori, a parte, naturalmente, in occasione della fastidiosa evenienza quinquennale in cui, per legge, è richiesto il voto).

Sembrerebbe che le due segreterie siano posizionate sulla luna! Il verboso rigore istituzionalista che emana dal foglietto sottende una singolarissima concezione dei processi di consultazione democratica a livello locale che escludono “a priori” (questo sì), la possibilità stessa di ogni interazione con la società civile che non sia preventivamente autorizzata dalla Giunta; “CITTADINI, la Giunta incontra la CITTADINANZA!! Accorrete !” tale è il tipo di proclami che prediligono alcuni amministratori di questo territorio orvietano - che è poco più di un condominio - in cui sia chiaro “a priori” chi sta lì e chi sta qui; se tale senso della misura (e del grottesco) sia riconducibile alla cultura socialista o a quella di un partito come Rifondazione Comunista, che ha fatto (ma sembra solo a livello nazionale) del rapporto con i movimenti e con la società civile il suo asse strategico, è quesito che lasciamo aperto: sarebbe bello sentire qualche opinione di compagne e compagni socialisti e del PRC; se se la sentono di parlare…visto che la vita in due partiti così diretti deve essere ben dura!

E’ proprio contro questa ottica, presente anche altrove, che i DS e il Sindaco si sono intelligentemente aperti al confronto con “alcuni soggetti”, magari, probabilmente, lasciando i meno attenti, (SDI e PRC, per esempio), un po’ fuori dal gioco. Ma la colpa, se di ciò si tratta, non può essere attribuita al più vigile. E come si fa a dare a intendere che l’elemento della partecipazione ampia, del confronto anche serrato, su temi che riguardano l’intera collettività, afferisca alla sfera della confusione fastidiosa? Non sarebbe più opportuno che le rispettive segreterie convochino altrettante assemblee aperte? E per Rifondazione, in particolare, come la mettiamo con la battaglia sull’acqua, sui beni comuni, su tutte le questioni sbandierate alla recente festa di Liberazione con tanto di presenza di leader nazionali? Erano tutte “buttanate”, come sostiene un mio amico siciliano? O non sarà che persiste uno iato (ormai sufficientemente evidente) tra una base troppo accondiscendente e silenziosa e una segreteria decisamente miope?

In realtà, tra le rigorose righe del comunicato congiunto, si legge il timore vero delle persone che rappresentano le due segreterie: già fanno un pò come gli pare, e se ora questi qui (i DS) si mettono a parlare con la gente, a decidere dopo aver consultato la gente, che fine fanno tutti gli accordi che abbiamo già preso? E che fine fanno quelli che sono in dirittura d’arrivo? Essi vengono puntualmente citati; si afferma: “la cava di Benano è solo una delle questioni che sono sul tappeto (quindi per lorsignori ancora del tutto aperta)…. Poi ci sono: la questione della gestione dei rifiuti e dell’acqua, la sanità e gli anziani, la viabilità e “naturalmente non ultima” la ex Caserma PIAVE (con la R.P.O.); il tutto, immaginiamo, prevede organigrammi, cariche, ecc. che non debbono essere inquinati o deviati da un rapporto partecipato con la popolazione.

Si parlava di sostenibilità: certamente con questo approccio generoso non si raggiunge manco un abbozzo di sviluppo sostenibile; l’insostenibile leggerezza con cui vengono fatte queste affermazioni denota la problematica ignoranza del fatto che, in un’ottica di sviluppo sostenibile, le prime risorse da mobilitare sono proprio le persone; possibilmente tante e meglio se competenti.

Ciò diventa addirittura obbligato in una fase critica (dal punto di vista finanziario) come quella che attraversa il Comune: perché bisognerà pur dirlo e concordarlo con la gente perchè e dove tagliare, perché e dove trovare altre risorse….

Certo, ci si parla più facilmente in tre o quattro, seduti sul tavolo di Giunta; ma nessuno può garantire che il rigore pattizio di maggioranza sia di per sé la cosa più produttiva; ciò, francamente, alla luce dello scarso sviluppo, anzi retrocessione, degli ultimi anni, è cosa davvero insostenibile.

Questa notizia è correlata a:

FAO e Comitati critici verso SDI e Rifondazione sulla gestione politica del caso Benano