politica

I DS di Orvieto impegnati per una nuova stagione di rilancio della città e della sua economia

martedì 26 luglio 2005
Un confronto con le forze politiche della città per porre all’ordine del giorno la questione dello sviluppo economico e dell’ occupazione a Orvieto. E’ questo il prossimo appuntamento - previsto per settembre - messo in cantiere dai Democratici di Sinistra di Orvieto e che troverà nella richiesta al Sindaco e alla coalizione di maggioranza di un consiglio comunale aperto il punto di massima partecipazione pubblica.
La proposta, uscita dalla Direzione dell’Unione comunale svoltasi lunedì sera a Sferracavallo, alla presenza dell’Assessore alle Risorse Finanziarie della Regione Umbria Vincenzo Riommi, è nata da una intensa discussione e da un confronto serrato sulle dinamiche sociali, economiche e produttive che hanno interessato il territorio negli ultimi anni e sulle criticità del nostro modello di sviluppo.
“Il governo di Centro-Destra non ha saputo dare risposte ad una crisi economica che ha indebolito l’assetto produttivo del Paese – affermano i DS di Orvieto in un comunicato stampa - L’Italia è ferma e non riesce ad agganciare la ripresa economica mondiale dell’ultimo biennio, segno di una crisi di tipo strutturale. La gravità della situazione impone quindi scelte serie e irrinunciabili di politica industriale, di chiamare al confronto su un grande progetto di rilancio dell’economia le forze politiche e sociali, le Istituzioni e il sistema del credito; di prospettare, inoltre, soluzioni di sviluppo del sistema produttivo e di tutela per il futuro del lavoro e dell’occupazione”.
La relazione introduttiva del segretario dell’Unione comunale di Orvieto, Marino Capoccia, ha analizzato i mutamenti indotti dalla globalizzazione sul tessuto produttivo che, specialmente nei settori più esposti alla concorrenza dei paesi emergenti, ha subito un progressivo indebolimento con contraccolpi talora anche pesanti sul piano dell’occupazione, in particolare quella femminile. Di fronte a questi scenari è emersa dunque la necessità di ridisegnare l’azione di sviluppo in un quadro di “politiche di area vasta” . «Un pezzo di strada importante in questo senso - ha sottolineato Capoccia – è già stato fatto, si tratta ora di andare oltre aggiornando sia gli strumenti sia i progetti». Per far ciò il segretario ha sollecitato l’Assessore Vincenzo Riommi, a promuovere, proprio a Orvieto, una iniziativa istituzionale sul temi dello sviluppo territoriale in un contesto di area vasta. La discussione sui contenuti introdotti da Marino Capoccia si è protratta sino a tarda notte, con numerosi interventi e contributi che, pur nelle diversità di approccio e di valutazione, hanno condiviso la necessità di intervenire al fine di rafforzare il settore manifatturiero attraverso innovazione tecnologica, disponibilità delle aree, infrastrutture (complanare e casello Orvieto nord), servizi di qualità alle imprese e formazione (intesa come formazione di base, permanente e universitaria). Oltre a ciò, è stata riconfermata la strategia della valorizzazione della filiera Turismo-Ambiente–Cultura in un’ottica di stretta interdipendenza, anche alla luce delle trasformazioni dei fondi strutturali e della Politica Agricola dell’Unione Europea. Infatti, in una prospettiva di riduzione delle risorse comunitarie, la progettazione di qualità e le produzioni di eccellenza nel settore agricolo diventano obiettivi strategici.
Riommi, nel suo intervento conclusivo, non si è sottratto alle diverse sollecitazioni emerse nel dibattito e, anche a partire dalla questione centrale della riqualificazione dell’ex Caserma Piave, ha sostenuto che il concorso finanziario pubblico è fortemente legato «alla destinazione di qualcosa di veramente produttivo in termini di valore». In tal senso la concertazione con i soggetti istituzionali pubblici e privati rappresenta lo strumento per andare alla definizione degli obiettivi e per creare consenso attorno alle scelte e alle risorse. Riommi si è detto inoltre d’accordo sulla centralità di Orvieto in relazione a politiche interterritoriali di area vasta e sulla necessità di ricostituire una significativa presenza manifatturiera, utilizzando gli strumenti di programmazione nazionale, regionale e locale. Per quanto riguarda l’Università, l’assessore regionale ha voluto sottolineare come la stretta interconnessione tra il progetto della caserma e il polo universitario sia elemento di forte consenso, anche nella prospettiva di un impegno della Regione Umbria in termini di risorse.
Con la riunione di lunedì i Democratici di Sinistra affermano di aver aperto una riflessione a tutto campo sulle complesse dinamiche dello sviluppo economico, sociale e culturale e di voler coinvolgere in tal senso in un diffuso dibattito sul futuro della città e del territorio le altre forze politiche della maggioranza e dell’opposizione, le forze sociali e quelle imprenditoriali.