politica

La vendetta di Pio

venerdì 18 giugno 2004

Il famoso versetto dantesco citato diecimila volte sulle stranezze di Orvieto conferma ancora una volta tutta la sua fondatezza seppur a distanza di otto secoli. Siamo strani davvero così tanto come ripeteva il ghibellino Farinata degli Uberti oppure siamo tanto saggi da dissimulare la saggezza sotto forme apparentemente irriconoscibili?  Chissà. Sicuramente la riflessione viene in mente andando a spulciare i risultati elettorali con la curiosità che emerge nel cronista ( e non solo) una volta terminata la "mangiata" dei risultati elettorali.

 Si scopre così che Pio Ilice personaggio stravagante e simpatico gettato nell'agone della politica dall'altrettante simpatico ed originale mancato sindaco Gian Paolo Aceto, si è conquistato il suo bel gruzzoletto di voti, stracciando personaggi che di politica ne masticano da decenni ed anche quelli che si erano proposti come parte importante della nuova classe dirigente orvietana. Allora, il buon Pio ( per gli amici pio box) ha portato a casa diciotto voti, uno in più di Giovanni Stella, manager di livello nazionale ed amministratore delegato della Kelyan. La cosa di per sè non sarebbe stranissima anche perchè non è detto che i grandi professionisti abbiano anche un peso politico, ma è sicuramente singolare nel caso di un personaggio come Stella che era stato al centro di ripetuti incontri politici finalizzati a lanciarlo come possibile candidato di uno schieramento trasversale che inglobasse sia una parte della sinistra che il centrodestra. Stella non ha fatto campagna elettorale una volta sfumata l'ipotesi della candidatura a sindaco, ma nessuno pensava che potesse avere un risultato tanto magro da essere sorpassato da Pio.

Sicuramente erano convinti del contrario alcuni esponenti del centrodestra e Conticelli.

Lo stesso Pio ha umiliato anche uno che con la politica ci campa da anni e che (dice lui) ci capisce pure. Si tratta di Renato Bordino dell'Udeur che, nonostante un impegnativo comizio di fine campagna elettorale in piazza della Repubblica, ha ottenuto la miseria di 6 voti, sei.  Forse si è trattato di tutti i componenti della famiglia, lui compreso. Nella stessa lista del valoroso Bordino ci sono stati anche altri "fenomeni" della politica che non hanno ottenuto neanche un voto. Nemmeno loro si sono fidati di se stessi. Risultato clamorosamente negativo anche quello della lista Di Pietro - Occhetto con dodici candidati su quindici che non hanno riportato consensi a dimostrazione evidente di quanto questa lista fosse finta, cioè messa in piedi nell'arco di pochi giorni con quasi nessun candidato residente nel comune di Orvieto. Tra gli altri risultati che hanno fatto parlare anche il magro bottino dell'assessore uscente Maurizio Negri con soli 30 voti.