Infinito e Covid-19

Guardando le vaste distese di pianure e montagne, il mare che continua oltre l’orizzonte, poi alzando lo sguardo verso il cielo, i primi uomini si sono sicuramente domandati: dove finisce il Mondo? Oltre cosa c'è? E aldilà dell'Oltre? Quando è iniziato il tempo? E prima? Finirà mai di scorrere? Queste domande ritornano puntualmente lungo tutta la lunga storia dell'Umanità e tuttora non trovano una risposta. Esse hanno a che fare con il concetto di Infinito, che ineluttabilmente sfugge alla comprensione del nostro intelletto, ma con il quale dobbiamo comunque convivere.
Forse l'ambito in cui qualche caratteristica sorprendente dell'Infinito possiamo scoprirla è quello della Matematica. Apprenderemmo allora che, differentemente da ciò che a noi appare evidente, per un insieme infinito non è più vero che una parte è più piccola del tutto, visto che i numeri razionali (le frazioni) possono essere messi in corrispondenza biunivoca con i numeri interi (1,2, 3, ….). L’Infinito in Matematica ci apre la strada anche per comprendere l’infinitamente piccolo, consentendoci di svelare paradossi come quello di Zenone, che per secoli è stato il rompicapo delle più belle menti: Achille raggiungerà mai la Tartaruga? Sì la raggiungerà, in quanto (cosa che i filosofi Greci non riuscivano assolutamente ad accettare) una somma d' infiniti termini può dare (come in questo caso) un numero finito. Sono gli albori del calcolo infinitesimale poi formalizzato da Newton e Leibniz.
Le cose si complicano quando passiamo al mondo Fisico, ed ancor più all’Astrofisica e la Cosmologia. Ci accorgiamo allora che, difronte a distanze per noi quasi inimmaginabili, come le velocità di immense masse che si allontanano le une dalle altre, la stessa idea di spazio e tempo debba essere rivista. Dobbiamo ammettere che alla domanda semplice di un bambino ( “quanto è grande il cielo?”) non sappiamo rispondere se non ricorrendo ad ipotesi ardite come il Big-Bang o il Multi-universo. La realtà è che, a fronte dell’ avanzare in ogni campo delle conoscenze e della tecnologia, in un continuo reciproco potenziamento, la comprensione ultima del Cosmo ci sfugge. Questi sono i limiti ineludibili della conoscenza, che, illuminando nuove aree prima sconosciute, ne dischiude altre incognite ancora più vaste, in un processo Infinito.
I giganti (Archimede, Galileo, Newton, Einstein,….) che ci hanno aperto la strada alla sempre più profonda conoscenza della Natura (φÏσις), avevano ben chiaro questi limiti. Lo stesso non si può dire delle nostre società che si basano su un’ipotesi di continuo sviluppo (crescita del PIL), fiduciose del sostegno di un inarrestabile progresso tecnologico. Nel frattempo però la Natura ci manda segnali, sempre più chiari, che così non potremo andare avanti a lungo. Ce lo dice non solo con il Secondo Principio della Termodinamica, ma anche con il Cambiamento Climatico, l’alterato equilibrio degli ecosistemi operato dalla Globalizzazione ed ora con il COVID-19, arrivato dalla Cina in poche ore di aereo, mentre Marco Polo ci impiegò anni.

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