Per la sopravvivenza delle rappresentanze sociali...

Il dibattito pubblico è scaduto di gran lunga rispetto alla soglia di alcuni anni fa...diciamo Prima Repubblica! La soglia minima di conoscenza e di azione politica conseguente è terribilmente caduta in basso. Chi governa o aspira a farlo viaggia nella incoltura che oramai predomina incontrollata! Populismo, sovranismo e forse anche un certo riformismo! La deriva sta nelle scelte che i cittadini fanno quando si vota e nelle stanze dei partiti che si propongono o presentano i loro rappresentanti.
In fondo si tratta di ripartire dal profondo dei principi base dell società che non è possibile ignorare essendo essi stessi alla base della società e comunque nell'ordine delle cose. Il minimo di conoscenza che i cittadini hanno e devono avere per adempiere ai loro doveri civili, stanno tra noi essendo il sale della intercomunicazione civile. Si riassume tutto nella democrazia liberale fatta di strumenti e azioni atte a rigenerare i diritti individuali e le istituzioni nell'ambito costituzionale.
No quindi alla post-democrazia che indica la debolezza dei sistemi di democrazia rappresentativa in quanto permeabili alla ricchezza, alla distorsione delle discussioni, causando il crollo della economia, la crisi europea, la crisi finanziaria, con la conseguente appunto crescita del populismo e la manipolazione dei social.
Tutto questo a livello nazionale ma anche e sopratutto locale! Allora riassettiamo la macchina ma sopratutto la comunicazione riannodando i fili giusti per una connessione di nuovo tra cittadini e politica nel segno della sicurezza, della dignità di ognuno, dell'ambiente e riassicurare i delusi di oggi e di domani.

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