La strega buona

E la mattina presto, molto presto per essere questo
un giorno di vacanza a scuola, ci si alzava curiosi
dei doni che per noi aveva lasciato la strega buona
sotto il camino, spento perché lei non bruciasse
la sua scopa. Eravamo felici anche se trovavamo
solo monete di cioccolato finte di oro.
Era tempo di guerra anche a Cantalice
e la strega buona faticava a schivare le schegge
delle bombe cattive, e noi, anche se poco
sapevamo di guerre, avvertivamo un’aria
di paura a noi non detta dalle persone
che a noi sembravano grandi, e invece
erano anche loro bambini impauriti.
Io compresi appena cosa fosse la guerra
quando un ordigno esplose accanto a mio
fratello, presagio di una morte che lo avrebbe
colto ancora troppo giovane.
Ora vorrei portare doni ad un fanciullo
che mi è caro. So che farà finta di non sapere
che la Befana è una invenzione.
O forse è una strega vera, troppo buona
per questo mondo inutilmente
adulto.

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