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Pensando ad Archiloco

sabato 19 ottobre 2019
di Fausto Cerulli
Pensando ad Archiloco

E mi ha ferito come ferisce una carezza
improvvisa questo cielo strato di colori tra il rosa
e il grigio di una nebbia sollevantesi
come un lenzuolo sullo strano cielo che
si ostina a ritardare le foglie nella discesa
autunnale, le gialle foglie destinate
all’indifferente calpestio di pensieri
pensati a malapena sulla strada che porta
al cimitero di campagna, fioriture inutili
sulle tombe indifferenti a questa
liturgia che i viventi hanno in uso
per inconsapevole superstizione.
Sui gradini della chiesa colombe
annidano le penne prima del volo.
Ed io penso a quanto sono solo
in questa alba mia che anela
ad un futuro qualsiasi, consentito
a me prima della mia morte,
un futuro che non ha futuro.
Ed io mi penso, penso alle mie
ginocchia che ormai faticano
a sostenermi il passo.