Sabbie

Sullo sfondo il mare e dietro di noi la pineta
fitta folta deserta come nelle primavere tiepide
e allora perché se non in una finzione di pudore
quel tuo non volermi donare il tuo corpo nudo
eppure nude sono le ninfe che abitano
la spiaggia, a noi invisibili ma non a loro noi.
Ed io ne sento il profumo sottile sfiorare
la sabbia e svanire come onda tra le onde
che timide sfiorano la spiaggia e poi tornano
onde tra le onde a creare il mare, e adesso
solo il vento ti spoglia in un corteggiamento
amoroso e tu cedi alle sue lusinghe e mostri
il tuo seno fanciullo, il tuo pube appena
velato di ombra, e corri felice incontro al mare
e torni con quella tua aria spavalda, e me sfidi
alla tenzone amorosa: solo una tua sciarpa
leggera copre noi nelle sospirate carezze,
e quando ancora ti sollevi, la lunga treccia
si svela fino alle tue natiche sulle quali la sabbia
ha ricamato efelidi. E mi sorridi ora ancora
una volta, prima del sacro disastro.

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