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Una mela, un serpente, qualche foglia di fico

giovedì 16 novembre 2017
di Fausto Cerulli
Una mela, un serpente, qualche foglia di fico

Ora che la mia carne sta dentro la tua carne
in questa comunione smisurata di fiati,
ora il silenzio pesa meno, e le nostre paure
prendono il largo al largo dei tuoi fianchi
docili, dei tuoi strani appuntamenti
di seno e denti e nuca. Anche il tuo grembo
adesso mi asserena, non mi vuole
di nuovo partorire con il santo dolore,
il dolore maledetto del dio che invidioso
volle cacciarci dal poco macilento paradiso
(una mela, un serpente, qualche foglia
di fico) che ci aveva donato soltanto
per il gusto perverso di tenerci
in una gabbia.

La sabbia alla clessidra, la rabbia
al nostro non volere tutti il tutto.