opinioni

Cosa può fare una sana politica locale? Gli esiti del forum cittadino dei 5stelle

lunedì 28 ottobre 2013
di Massimo Maggi

Sabato 26 ottobre al Palazzo dei Sette di Orvieto, si è dato avvio alla prima riunione cittadina sul tema "Cosa può fare una sana politica locale". L'illustrazione del manifesto programmatico ed il successivo dibattito che ne è scaturito ha messo in luce la volontà e l'impegno per invertire la rotta nelle politiche comunali. Sono stati affrontati temi sensibili come la disoccupazione, il pendolarismo, l'economia locale, la difesa del territorio, una vera valorizzazione dell'ospitalità, il commercio, l'artigianato e l'agricoltura. Sono state definite e messe a fuoco una serie di proposte per il ripristino della dignità e dell'equità in questo territorio con l'obiettivo della piena occupazione al di fuori di vuoti proclami e falsità che tendono, con diverse e fantasiose bugie, a trovare soluzioni nel patto di stabilità. La volontà di uscire fuori da slogan vuoti che continuano a chiedere più Europa come se fosse un genere di prima necessità quando è invece la causa di questo flagello. Per il comune di Orvieto non serve un patto di stabilità né tantomeno un patto con Roma, che ha portato sono la devastazione di Umbria Mobilità, ma deve essere un Patto tra i Cittadini. Solo un patto comunale tra i cittadini può essere la chiave per uscire da questo tunnel senza fine. Un patto tra comune, commercianti, artigiani, imprese, agricoltori e cittadini potrà ridare nuova energia e fiducia ad una collettività ormai atomizzata e disgregata. Per fare ciò sarà necessario un grande coraggio riappropriandosi di una dignità collettiva ed avviare una necessaria rivoluzione della concezione politica ad oggi asservita a logiche clientelari. Non sono mancati i riferimenti alla necessaria e dovuta attenzione alle politiche regionali che di fatto, se non concertate e non condivise, sono portatrici di ulteriori difficoltà e trabocchetti. Sono state anche evidenziate le anomalie e le lacune presenti nelle politiche regionali relative ai GASP ed al Km0. Una particolare attenzione è stata rivolta alle programmate dismissioni di immobili e terreni che questa amministrazione ha già in cantiere e che debbono essere monitorate attentamente al fine di creare opportunità di occupazione e valorizzazione. Non è più tempo di distrarsi con le quotidiane e ripetute azioni sbagliate di queste amministrazioni presenti e passate. Abbiamo pochi mesi per riprenderci la città. L'azione che i cittadini vogliono intraprendere è altro da teatrali primarie. La nostra elezione sarà sul programma e nel corso dalla sua esplicazione e dimostrazione emergeranno le donne e gli uomini migliori capaci di portare avanti tali idee e progetti.

Vogliamo fermare il declino di questa città che si sta spegnendo di giorno in giorno per colpa di politiche amorfe e clientelari. Chiediamo il tuo impegno per questi e altri programmi che discuteremo e approveremo insieme. Cambiare si può!

Quando una strada, una piazza o qualsiasi spazio urbano si svuota del commercio inevitabilmente quel luogo si trasforma in una necropoli senza tempo. Nello stesso modo quando in un luogo vivo e propulsore di attività e fermento sociale si cala dall'alto un Centro Commerciale Delocalizzato quel luogo diventa un ‘non luogo'. Nonostante avessimo appreso da tempi remoti questo insegnamento le amministrazioni locali, senza tempo e senza cultura, insistono in queste scelte. Si persegue ciecamente un moderno senza merito, una europeizzazione forzata che annulla le singolarità e le eccellenze locali producendo standard senza anima. Le città storiche in particolare sono il risultato di attività che snodandosi nei secoli e hanno creato aggregazioni ed equilibri. La mobilità di idee, luoghi, commercio, artigianato, ospitalità e cultura, disegnano nel tempo quelle urbanistiche congeniali all'equilibrio sociale nello stesso modo, e con la stessa forza, con cui un fiume disegna una valle. E' la mobilità a disegnare un luogo e non viceversa.
Lo spopolamento delle attività produttive nella nostre città è sotto gli occhi di tutti. Le imprese cercano di sopravvivere ad uno scenario in cui la domanda interna è in forte calo, mentre i 'mercati' dai confini sempre più ampi ed indefiniti stanno portando la concorrenza su un piano di riduzione dei costi che vede inevitabilmente in posizione di svantaggio quei paesi che hanno sempre fatto dell'innovazione e della qualità il punto di forza. Il tessuto sociale italiano è sempre stato solido proprio grazie alla piccola impresa che perciò deve essere vista come una risorsa da tutelare. Le imprese vengono schiacciate non solo dalla competizione, ma anche dalla di difficoltà di accesso al credito, per questo motivo i comuni devono cercare di creare tutte quelle condizioni che permettano alla piccola media impresa di sopravvivere e svilupparsi. Anche il commercio locale è una categoria in grossa sofferenza, ma a differenza del settore secondario, grosse responsabilità sono da attribuirsi a scelte amministrative palesemente contrarie all'interesse delle città. Piuttosto che incentivare continuamente la realizzazione di immensi centri commerciali, ad esempio, si dovrà incentivare l'acquisto nelle attività locali creando un circolo virtuoso che genererà benefici per tutta la popolazione.
Si deve insomma puntare alla promozione di un'economia etica e solidale all'interno del territorio con particolare attenzione alle realtà che perseguono la filiera corta ed alle realtà artigianali.

- Addizionale IMU al minimo per gli esercizi commerciali sotto i 150 mq;
- Locazione agevolata di immobili comunali per attività gestite da giovani e donne;
- Creazione di un fondo che investa esclusivamente in PMI (massimo 15 lavoratori) locali (e che producono esclusivamente in loco) dando una possibilità in più di accesso al credito e permettendo ai cittadini di investire sul proprio territorio;
- Creare un comitato di imprenditori, artigiani, commercianti (non necessariamente rappresentanti delle categorie e sicuramente non funzionari o dipendenti delle varie associazioni) a supporto della giunta (e dell'assessorato di riferimento) che proponga iniziative ed azioni per lo sviluppo delle attività produttive e che valuti e monitori costantemente l'opera;
- Rotazione dei fornitori della pubblica amministrazione, con la precedenza alle imprese, agli artigiani ed ai commercianti locali, a parità di preventivo;
- Ridurre la burocrazia nelle risposte alle imprese, agli artigiani ed ai commercianti a tutti i livelli. L'ottimizzazione dei tempi di gestione delle pratiche deve essere raggiunta attraverso la creazione di un sistema che parametri i tempi di gestione delle pratiche e attraverso l'attribuzione di specifiche responsabilità ai funzionari, che andranno costantemente monitorate e valutate;
- Puntualità da parte della pubblica amministrazione nel pagamento ai fornitori (anche con sistemi alternativi in moneta locale, crediti al consumo, ecc.);
- Rivedere il sistema delle gare economicamente vantaggiose (lo spirito della gara dovrebbe essere di premiare chi fa l'offerta migliore non solo a livello economico) introducendo, come avviene in molti altri enti pubblici, un sistema di valutazione delle offerte attraverso l'utilizzo di parametri oggettivi e non soggettivi da parte della commissione scelta dalla stazione appaltante. Riduzione al minimo dell'addizionale IMU per le attività ricettive destinate ai giovani (ostelli della gioventù), ai piccoli B&B, Turismo rurale ecc.;
- Riconvertire i distretti dell'economia in crisi in distretti dell'economia verde e delle biotecnologie.

Come attivarsi
Iscriversi alla piattaforma Forum Regionale Umbria.
http://www.rpmsoft.net/phpbb3/
una volta registrati partecipare alla discussione, sviluppo e votazione del programma cittadino.
Per esprimere la propria volontà alla candidatura inserire i propri dati nel forum.

Per rimanere aggiornati sulle attività: https://www.facebook.com/groups/ForumRegionaleUmbria/

Mercoledì 6 Novembre 2013 alle ore 17,00 presso la Sala del Governatore ad Orvieto si terrà la prossima riunione del forum cittadino per iniziare il dibattito sul primo tema in ordine di programma: Commercio, artigianato, agricoltura, impresa.