opinioni

Fase I - Cosa è la politica

lunedì 20 giugno 2011
di Renato Piscini

...serie di avvenimenti, comportamenti che appartengono alla vita organizzata e alla convivenza tra uomini e donne in un determinato ambito-sistema, di conseguenza alle regole e alle Istituzioni che sovrintendono ai loro rapporti in quel sistema , oltre alle modalità con le quali si scelgono i decisori ovvero coloro che avranno il potere di decidere le politiche... (da G: Pasquino.)

La vita degli uomini nelle città è organizzata secondo regole condivise, modalità con le quali i cittadini attribuiscono il potere ad altri e, una volta ottenuto, lo esercitano e possono anche perderlo.

Talvolta queste modalità non sono determinate da votazioni ma da cooptazioni, sorteggi. La cosa (politica) è un insieme di attività complesse che ruotano attorno all'esercizio di quest'ultima e richiedono quindi capacità, più o meno grandi, con esiti, più o meno meritori oppure riprovevoli e riguarda tutti coloro che vivono in una comunità. D'altro canto non è vero che tutto è politica e non è neppure vero che il privato è politica.

La comunità politica è costituita da tutti coloro che in qualche misura ne fanno parte: PARTECIPAZIONE e non mobilitazione che è coinvolgimento etero-dirett ; quindi la partecipazione è un fenomeno spontaneo che nasce e si attiva dal basso; chi si sentirebbe di affidare o partecipare qualcosa ad una cittadinanza che abbia poca informazione o scarsa conoscenza delle cose pubbliche.... o può sussistere una cosa dove pochi cittadini partecipano !

Interesse - informazione - grado di efficacia questa la serialità che conduce ad un percorso. ome il semplice atto di votare non può essere il solo modo di partecipazione dei cittadini , perchè è un atto che richiede una sorta di preparazione ....razionale ....funzionale. In quanto razionale può fare la differenza ....funzionale può aiutare a falsare il sistema ...

Tornando al punto, i cittadini che partecipano all'interno dei partiti o associazioni, in modo indifferente solo votando, sono sempre una minoranza (si dice dal 10% al 20%). Una forma sono gli iscritti ai partiti che tra sollecitazioni servono per produrre decisioni immediate; poi le primarie per i leader ove iscritti e simpatizzanti hanno portato a percentuali del 40%. Quello che è certo che meccanismi tipo Comitati civici e /o Associazioni sono tipiche azioni (quando esiste un problema :Tocqueville) fuori le regole o meglio legati a crisi di identità partitica e sociale. Ovvero quando vi è la consapevolezza che la politica non da più risposte ovvero i partiti non danno più la fiducia,non eseguono la delega che gli è stata data.

Allora non è casuale che il vero partecipare contenga in sè implicazioni quali: essere-far parte ..di una associazione, di una comunità ma anche di prendere parte a comportamenti collettivi, a processi decisionali quindi un coinvolgimento maggiore. L'altra forma che innesca un cambiamento è la protesta e la defezione /(dai partiti) attraverso fuoriuscite individuali oppure con scissioni ma che rimangono nel sistema partitico e non sempre in sinergia con la base.

Questo può si indebolire i partiti ma non necessariamente i leader, però permane il distacco con la base (cittadini) che prima o poi determina danni al processo di comunicazione-interazione. Pertanto quando il sistema politico perde capitale sociale di converso gli individui riescono in qualche modo ad associarsi e ad organizzarsi e allora si parla di transizione nella società. Tutto questo per introdurre, oltre al tema, il processo che determina una azione che parte dal basso attraverso un buon livello di politicizzazione (saper individuare le cause del disagio, le responsabilità dei politici, la inadeguadezza delle strutture organizzative e istituzionali) e attraverso gli iniziatori che acquisiscono informazioni e procedono alla esternalizzazione (comunicazione).

Chi può giurare oggi di non essere arrivati a questo!