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Il gruppo consiliare del PD commenta lo "sfratto" del Centro Studi: "La cultura è il miglior investimento a redditività differita: Concina come Edward mani di forbice"

giovedì 31 marzo 2011

Continuano, di fronte alla smobilitazione del sistema cultura della città di Orvieto per questioni inerenti la grave situazione di bilancio, gli attacchi e le stigmatizzazioni del PD verso il sindaco Toni Concina e il suo esecutivo. 

In giornata odierna, una nota stampa del gruppo del Partito Democratico condanna la delibera di Giunta del 16 marzo scorso che stabilisce che Orvieto Studi lasci i locali dell'ex Ospedale in Piazza Duomo, in quanto non è più possibile pagare il canone annuale di 370 mila euro dovuto per l'immobile. "L'ennesima trovata del Sindaco Concina, sempre più simile a 'Edward mani di forbice' - commenta il gruppo PD - è lo sfratto intimato al Centro Studi. Con la capitolazione di quest'ultimo presidio di alta cultura e formazione si compie l'ennesimo passo verso l'immiserimento culturale della città. Sfratto dopo sfratto, taglio dopo taglio, il Sindaco sta smantellando tutte le esperienze che avevano fatto di Orvieto un luogo speciale in cui vivere bene e produrre eccellenze. Il centrodestra evidentemente ritiene la cultura un lusso e non un formidabile strumento a servizio dello sviluppo sociale ed economico".

"Con il crescente disinteresse da parte dei Soci fondatori del Centro Studi, tra i quali anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto - continua il gruppo PD - perderemo tra breve quanto realizzato in più di dieci anni di attività. Tante sono le insidie da cui deve difendersi il Centro Studi, ma oggi la peggiore minaccia è la delibera della Giunta comunale del 16 marzo scorso, che intima di "liberare i luoghi da persone e cose", perché "stante la grave situazione finanziaria (....) il canone di 370 mila euro annui (...) non è più sostenibile. Poniamo due domande all'amministrazione: 1. Quali sono le iniziative intraprese per trovare una nuova collocazione logistica per il Centro Studi? 2. Quali sono i piani per il rilancio delle attività del Centro Studi, in termini di intelligenze, di competenze e di risorse economiche?"

"Chi ha imprudentemente sostenuto che "con la cultura non si mangia" è stato ampiamente smentito - conclude la nota. - La cultura è il migliore investimento a redditività differita che una collettività possa realizzare, ma produce anche un significativo indotto nell'immediato se chi è chiamato ad amministrare è capace di creare valore aggiunto anche economico, trasformandola in industria culturale".

Nota su Orvieto Studi:

Il Centro Studi Città di Orvieto attualmente ospita:

- la "Scuola di medicina veterinaria preventiva, sanità pubblica e sicurezza alimentare", che vi svolge il suo corso di perfezionamento a carattere nazionale;
- la "Scuola di Psicologia della Salute" dell'Università "La Sapienza", con il suo corso di specializzazione;
- l'Università di Arizona con il suo ormai decennale spring semester (dopo, verranno anche i semestri estivo e autunnale);
- la Kansas State University, anch'essa, oggi, con gli ormai tradizionali corsi del suo spring semester;
- la Confindustria di Terni, con il suo corso di formazione professionale,
- la "Scuola Librai", che quest'anno, alla sua quinta edizione, ha visto crescere gli iscritti raggiungendo il numero massimo.

Da sempre, il Centro Studi promuove corsi in collaborazione con l'Università "La Sapienza" e l'Università di Perugia, ma anche con l'Università "Ca' Foscari" di Venezia (per la "Scuola Librai").

Dal 2007 il Centro Studi si avvale della "certificazione di qualità" riconosciuta a livello internazionale; dal 2009 è accreditato presso la Regione dell'Umbria come "Agenzia per la formazione superiore, continua e permanente". Qualifica che gli ha permesso di attingere ai fondi regionali per i corsi di formazione (dal 2009) anche nel settore della "comunicazione e commercializzazione del vino", in collaborazione con il Dipartimento di tecnologie agro-alimentari dell'Università della Tuscia (Viterbo).