opinioni

Perengana, ...ovvero: rapido viaggio onirico in un'isola che non c'è

giovedì 13 agosto 2009
di Mario Tiberi

Debbo l'acquisizione della conoscenza di "PERENGANA" a quel "pozzo gnoseologico" che è Dante Freddi. E' proprio vero: da chi ne sa più di te, c'è sempre qualcosa da imparare!.
A Perengana, moderna rappresentazione della mitica Atlantide, succede di tutto e i confini anche della più sfrenata fantasia non trovano limiti se non nel grottesco e nel paradossale. Pirandello e Kafka non hanno avuto la ventura di conoscere Roberto Vacca e Pannunzio e, se lo avessero potuto fare, il loro concetto di "surreale" si sarebbe dilatato a dismisura.

Scrivo mentre dormo. Mi sogno una Orvieto capovolta e, a ritmo martellante, vengo pungolato da una serie a raffica di Se e di Come Mai...
Se, ad esempio, al posto della Caserma Piave ci fosse stato un lanificio o un enorme laboratorio per l'assemblaggio di macchine utensili, sarebbe per caso cambiato il quoziente di benessere dei nostri concittadini ed oggi non ci troveremmo a doverci rompere la testa per non saper che fare di quella montagna di cemento, di pietre e di mattoni?
Se invece di un governo "rosso" per oltre sessant'anni, fossimo stati amministrati da altri di opposta colorazione politica sia nel segno della continuità o di quello dell'alternanza, forse che i profili e le cornici del tessuto urbano, sociale e civile della Città sarebbero stati più marcati e distinguibili?
Se ancora, al posto dei varchi elettronici, si fossero pensate e realizzate soluzioni meno drastiche e punitive, sarebbe stato possibile conciliare meglio la libera circolazione delle persone e delle cose con l'esigenza di tutelare gli aspetti ambientali, architettonici e artistici di una città tutta particolare qual è la nostra?

Come mai, a Perengana, riesce sempre e comunque a risultare vincitore solo colui che, con astuzia e credito millantato, fa passare per reale l'inesistente e ciò che non esiste nemmeno nell'etereità dell'antimateria diviene d'incanto l'unica dimensione di ancoraggio per sfuggire alle schizofrenie esistenziali?
Come mai, dietro ai buoni propositi, si nasconde spesso e volentieri il consimile che, sorridendo, ti pianta nel ventre un punteruolo acuminato che non ti uccide, ma che ti fa tirare una smorfia di dolore ad ogni respiro che fai?

Come mai, sempre a Perengana, l'ex Sindaco non più voluto dal popolo pretende ancora di governare e di influenzare scelte e decisioni magari operando "vi et clam", per dirla alla maniera dei nostri antichi padri, mentre il Sindaco in carica e nel pieno dei suoi poteri non è ancora in grado di dire dove vorrà condurre la comunità da Lui amministrata?
Altro stavo vaneggiando, quando sul davanzale della finestra un passerotto mi ha dato la sveglia interrompendo il mio sogno dominato da una parte da un'ucronia incompiuta e, dall'altra, da una fiera delle aporie dove non si va per vendere, ma per tentare di acquistare delle certezze fuori commercio.
Non ero più a Perengana, ero ridisceso a Orvieto in piazza Cahen dove abito e mi è venuta spontanea una risatina....a denti stretti....per non piangere.

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